La donna che combatte in Ecuador per il diritto di trapianto verso sua cognata

CHE QUESTA FOTO FACCIA IL GIRO DEL MONDO!!! PER NOI E PER TUTTI QUELLI CHE STANNO LOTTANDO!!! #yotengoderechoadonar

Daniela Peralta è una donna ecuadoregna di 32 anni che pensa che il regalo più bello da offrire sia la vita, specialmente se significa salvare qualcuno vicino a lei, a maggior ragione se quel qualcuno è la madre di sua nipote. A gennaio, Peralta ha scoperto che sua cognata, Susy Hinojosa, soffriva di nefrite e insufficienza renale, e che aveva un tremendo bisogno di un trapianto renale. Nonostante Peralta fosse risultata una donatrice adatta, dopo una serie di approfonditi esami medici, l’Istituto Nazionale per la Donazione e il Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule [es, come i link seguenti] (INDOT), le ha negato il permesso di donare tessuti organici.

L'articolo 33 della Legge sulla donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule, afferma chiaramente che il ricevente deve avere “una parentela fino al quarto grado di consanguineità con il donatore”, oppure essere il “coniuge o il partner de facto” del ricevente. Dal momento che Peralta è legata a sua cognata solo da matrimonio, non risponde ai requisiti legali, che erano stati sanciti per prevenire il traffico illegale di organi, come afferma il direttore esecutivo di INDOT, Diana Almeida.

Come riporta la BBC, Susy Hinojosa, 36 anni, deve fare la dialisi tre volte alla settimana. Sfortunatamente nessuno dei membri prossimi della sua famiglia possono donare: i suoi tre fratelli per motivi medici e suo marito per incompatibilità. Se Hinojosa opta per aspettare un donatore morto, sa che ci sono 444 nomi prima del suo sulla lista dei trapianti.

Ad ogni modo Daniela Peralta non si arrende facilmente e attraverso i social media promuove la sua causa con l'hashtag #YoTengoDerechoaDonar (“Io ho il diritto di donare”) per galvanizzare l'attenzione del pubblico e rendere più umana la legge sulla donazione. Come ha detto alla testata nazionale Ecuavisa, “Io ho diritti sul mio corpo… Ci vedo pochissimo senso nel suo essere utile solo quando siamo morti.”

Con i suoi 3,502 Mi piace, la pagina Facebook Yo Tengo Derecho a Donar è piena zeppa di commenti che incoraggiano il trapianto tra le due cognate. Il messaggio è giunto fino all'ufficio del Presidente, che ha portato un membro dello staff a contattare Peralta l'11 aprile per discutere il suo caso e offrirle aiuto, promettendo una risposta entro otto giorni. Nei suoi ultimi aggiornamenti, comunque, Peralta dice:

Queridos amigos, luchadores por la vida! Es muy importante que sepan que todavía NO se nos autoriza nuestra operación, solo se nos di una esperanza y por eso ahora más que nunca necesitamos que sigan luchando junto a nosotros hasta que nuestra voz y la de todos los que luchan contra está terrible enfermedad se escuche!

Cari amici che combattete per la vita! è molto importante che sappiate che la nostra operazione ancora NON è stata autorizzata. Ci è stata data solo la speranza e quindi, adesso più che mai, abbiamo bisogno che combattiate al nostro fianco, finché la nostra voce e quella di tutti coloro che stanno lottando con questa terribile malattia sarà ascoltata.

Anche molti utenti di Twitter stanno sostenendo la campagna:

Penso che la donazione di organi dovrebbe essere permessa in casi in cui il ricevente abbia approvato. Siamo con te Daniela

Se non mi possono obbligare a donare, perché dovrebbe essere accettabile proibirmi di donare quando e a chi voglio io, viva o morta?

La donna ecuadoregna alla quale stanno impedendo di salvare la vita di sua cognata

E’ meraviglioso vedere il potere di una rivendicazione giusta. Una battaglia per vivere e dare vita. Forza!

In Ecuador il dibattito è aperto: Chi può donare? In quali circostanze?

La parlamentare ecuadoregna María Alejandra Vicuña, del partito al governo Alianza PAIS, ha avanzato la possibilità di riforme che permetterebbero donazioni da membri della famiglia di secondo grado, incluse le acquisizioni per matrimonio. Qualsiasi legislazione di questo tipo, tuttavia, richiederebbe prima una validazione e un'autorizzazione di un comitato bioetico, per evitare la potenziale vendita o traffico di organi. Nel frattempo, Daniela Peralta va avanti con la sua battaglia, sensibilizzando sempre più gente, per salvare la vita della cognata.

Daniela Peralta combatte per donare il suo rene alla cognata. Foto tratta da Facebook.

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