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La protezione dei dati personali in Argentina non è ancora effettiva

Categorie: America Latina, Argentina, Citizen Media, Legge, Tecnologia, Advox
nuvola informatica - Foto di Quinn Dombrowski su Flickr. (CC BY-NC-SA 2.0).

Nuvola informatica – foto [1] di Quinn Dombrowski su Flickr. (CC BY-NC-SA 2.0).

In un articolo per il giornale online Digital Rights: Latin America & The Caribbean, No.21 [2][es, come i tutti link seguenti, tranne dove diversamente indicato], l'avvocato argentino [3] [link 1] Valeria Milanés [4][link 2] spiega che, nonostante gli Stati Uniti siano i leader mondiali nell'elaborazione dei dati, non esiste ancora una legislazione specifica in merito alla protezione dei dati personali. Gli USA sono anche noti per avere “un livello di protezione inadeguato rispetto agli standard nazionali ed internazionali.”

Sfortunatamente, nel nord America e in altre nazioni, l'evoluzione della tecnologia ha sorpassato lo sviluppo di un regime legale inteso a regolamentare il suo utilizzo. Milanés spiega il caso dell'Argentina e cita il Consiglio Direttivo Nazionale per la Protezione dei Dati Personali e la Legge dei Dati Personali (D.N.P.D.P., cioè le leggi 25.326 e 26.343), dove si dimostra che è il paese tra i “più avanzati in materia di protezione dati.” Il problema sta nella sua realizzazione:

…en 2012, y luego de doce años de funcionamiento, la D.N.P.D.P. tenía registradas 20.000 bases de datos, contra 1.600.000 que tenía registradas a la misma fecha y en similar plazo la Agencia Española de Protección de Datos.

…nel 2012, e dopo dodici anni di servizio, il D.N.P.D.P. ha registrato 20,000 database, rispetto ai 1,600,000 database registrati nella stessa data e nello stesso periodo dall'Agenzia Protezione Dati spagnola.

Milanés afferma che la nuvola informatica [5] [it] – cioè i servizi cloud – pone nuove sfide:

…las grandes empresas multinacionales prestadoras de los servicios de nube pública se caracterizan por utilizar contratos de adhesión, que por lo general no contienen las especificaciones requeridas en la ley 25.326 y en los que hasta la ley aplicable y jurisdicción prefijada corresponde al país en los que estas empresas tienen sus domicilios legales –por lo general, ciudades de Estados Unidos–. Es más, inclusive los servidores en los que se almacena la información pueden no encontrarse en Argentina.

…le grandi multinazionali che offrono servizi pubblici di cloud sono famose per l'utilizzo di contratti di adesione, i quali generalmente non contengono le specifiche richieste dalla Legge 25.326 e per cui la legge applicabile e la giurisdizione prefissata sono quelle del paese in cui queste compagnie sono legalmente domiciliate, prevalentemente città statunitensi. Inoltre, anche i server che immagazzinano le informazioni sono spesso al di fuori dell'Argentina.

Perciò, l'esperienza argentina non è diversa rispetto ad altri paesi della zona, i quali, nonostante abbiano leggi che proteggono il trattamento dei dati personali di privati e aziende, hanno ancora molta strada da fare.

Milanés conclude affermando che la questione ha bisogno di “azioni che portino ad un'effettiva realizzazione delle normative e leggi vigenti, e la scelta di una pratica commerciale responsabile e solida per permettere, nei limiti del possibile, di garantire che siano preservate la privacy e la sicurezza dei dati personali.”