Il 17 aprile, la veterana del giornalismo cinese Gao Yu è stata condannata dalla Corte di Pechino a sette anni di prigione, con l'accusa di aver “fornito illegalmente segreti di stato agli stranieri” [en].
Poiché la corte non ha specificato quali segreti siano stati divulgati dalla giornalista, gli osservatori della Cina credono che si tratti di una direttiva del Partito Comunista Cinese (PCC) conosciuta come Documento No. 9 [it], la quale definisce la battaglia ideologica del partito contro i valori occidentali. In particolare si riferisce a sette argomenti (conosciuti come “le sette cose di cui non si deve parlare” [it]) che i professori universitari non devono insegnare: valori universali, libertà di stampa, società civile, diritti dei cittadini, errori passati del PCC, capitalismo clientelare e indipendenza giuridica.
Gao Yu ha iniziato la sua carriera giornalistica negli anni '80. Dopo le proteste pro-democratiche di piazza Tiananmen nel 1989, è stata detenuta per più di un anno per aver appoggiato il movimento studentesco nelle sue inchieste. Tra il 1993 e il 1999 è stata nuovamente in prigione per sei anni, con l'accusa di aver divulgato segreti di stato.
In questa ultima fase di persecuzione, la giornalista 71enne è stata imprigionata ad aprile del 2014. La polizia ha sequestrato il figlio di Gao e l'ha costretta a “confessare” in diretta sulla TV statale cinese di aver fatto “un grande errore”.
Le comunità cinesi all'estero hanno mostrato indignazione alla notizia della sentenza di Gao Yu. L'Alleanza di Hong Kong a Supporto dei Movimenti Democratici Patriottici in Cina, una coalizione di ONG fondata dopo il massacro di piazza Tiananmen del 1989, ha messo in scena una protesta davanti all'Ufficio di Rappresentanza del Governo Centrale del Popolo ad Hong Kong, richiedendo l'immediato rilascio della giornalista.
Su Twitter, il dissidente politico Hu Jia, attualmente sotto sorveglianza dell polizia a Pechino, ha spiegato il motivo per cui Gao Yu ha ricevuto una condanna così dura, pur avendo solamente fatto il suo lavoro di giornalista [zh, come tutti i link seguenti, salvo diversa indicazione]:
“七不讲”是中共丑行,更明确的说是 #习近平 的专断丑行。中国是一个揭丑也会被判监禁的国家。高瑜案件令世界知晓共产党是多么反普世价值。RT@csxq #七不讲 哪里是什么国家机密?这根本就是这个国家的真相!#高瑜 #FreeGaoYu #GaoYu
— Hu Jia 胡佳 (@hu_jia) April 17, 2015
Le “sette cose di cui non si deve parlare” hanno rivelato il lato negativo del PCC. Più precisamente, puntualizzano la natura dispotica di Xi Jinping [l'attuale presidente cinese]. La Cina è un paese in cui rivelare le bruttezze dello stato significa andare in prigione. Il caso di Gao Yu rivela al mondo il modo in cui il PCC non rispetta i valori umani universali.
Wu Zuolai, commentatore di fatti di attualità, ha sottolineato che il documento del Partito Comunista non dovrebbe essere considerato un documento di stato:
将一个七十多岁的老记者判七年,太可耻了,高瑜哪来的国家秘密?所谓七不准,应该是公开的文件,本来就应该公诸于众,高姐顶多是传播了贵党文件.当政党是文件怎么可能是国家秘密呢?太无耻了.引发国际性抗议,会极大丑化新政.
— 吴祚来 (@wuzuolai) April 17, 2015
Condannare una giornalista di 71 anni a sette anni di prigione è spudorato. Che tipo di segreti di stato avrebbe rivelato Gao Yu? Le “sette cose di cui non si deve parlare” dovrebbero diventare un documento pubblico che tutti possano leggere. Sorella Gao ha solamente distribuito il documento del Partito. Essendo il Partito al governo, il documento appartiene al Partito, come può mai essere un segreto di stato? Non hanno un po’ di vergogna? Se questo incidente dovesse provocare proteste internazionali, la nuova leadership non farebbe altro che apparire sgradevole.
Wang Dang, uno dei leader del movimento pro-democratico di Tiananmen nel 1989, crede che questo caso possa fungere da campanello d'allarme per tutti coloro che guardano ancora di buon occhio la nuova leadership cinese sotto Xi:
這就是一些人嘴裡的“進步了的中國”,一些人歌功頌德的習近平的“中興新政”,這就是一個所謂充滿自信的政黨的所作所為:他們可以禁止討論憲政,但是禁止讓外界知道他們的禁止。多麼荒唐,多麼滑稽,多麼卑劣,多麼狠毒。
這告訴我們:習近平上台之後,中共在政治上繼續大步後退,繼續向嚴厲打擊異議人士的方向大步邁進,只要習近平還在台上,中國的人權狀況將繼續呈現最黑暗的狀況;
任何對習近平會開明專制的期待,在我看,都是完全不了解中國,不了解太子黨和習近平的表現。高瑜用自己的自由,告訴了我們這一點,你如果還是看不到,還說習近平會政治改革,那你不是瘋子,就是傻子。
Alcune persone continuano a lodare le politiche di Xi Jinping come “revival” maoista. [Il caso di Gao] rivela la vera natura della “Cina progressista”. Questi sono i classici atti di un partito troppo sicuro di sè: proibire ogni dibattito sulla legge costituzionale, fare in modo che il resto del mondo non sappia cosa è stato proibito. Queste cose sono ridicole, spudorate e crudeli.
Questo caso ci fa capire che: anche dopo la presa di potere di Xi Jinping, il PCC ha continuato a regredire per quanto riguarda le riforme politiche, anzi è diventato ancora più violento nei giri di vite contro i dissidenti. Fin quando Xi rimarrà al potere, saranno giorni bui per i diritti umani.
Tutte le aspettative sul governo autoritario di Xi si basano sull'ignoranza riguardo alle politiche dei principi rossi [en], a Xi Jinping e alla Cina. Gao Yu ha usato la sua libertà per raccontarci i fatti. Chi non riesce a vedere questo e si aspetta ancora che Xi attuerà delle riforme politiche, o è un pazzo o è un idiota.