
“Foto dell'esplosione al consolato italiano” twitta il giornalista David Degner, @degner, uno degli arrestati per aver ripreso l'esplosione della bomba nel centro del Cairo
Una persona è rimasta uccisa e molte altre sono state ferite nell'esplosione dell'autobomba fuori del consolato italiano nel centro del Cairo, la mattina dell'11 luglio.
Lo scoppio è parte della serie di bombardamenti che ha fatto seguito all'estromissione dell'ex presidente egiziano Mohammed Morsi nel luglio 2013. Centinaia di persone, soprattutto ufficiali di polizia e guardie dell'esercito, sono rimaste uccise negli attentati, che vengono solitamente attribuiti ai militanti islamici. Il procuratore generale egiziano, Hisham Barakat, è rimasto ucciso [en] a seguito delle ferite riportate nell'esplosione dell'autobomba che aveva colpito il suo convoglio due settimane fa.
L'ultima esplosione ha avuto luogo di prima mattina, in un fine settimana, durante il Ramadan, il mese musulmano del digiuno, nel centro di una città sempre affollata e densamente popolata, la qual cosa spiega il minor numero di vittime. La potenza dello scoppio è stata avvertita in tutta la città, fino a diverse miglia di distanza. I giornalisti sono stati fra i primi ad arrivare sul posto e i resoconti parlano di almeno quattro giornalisti stranieri arrestati, e in seguito rilasciati, per aver aver ripreso lo scoppio.
Uno dei primi giornalisti ad arrivare sul luogo dell'esplosione è stato Wael Mamdooh, che ha twittato ciò che stava vedendo ai suoi 14.100 follower [ar, come i link seguenti, salvo diversa indicazione].
آثار الدخان في منطقة الإسعاف، وأصوات عربيات شرطة وإسعاف في محيط وسط البلد. pic.twitter.com/pgtI9KumIV
— Wael Mmdooh (@WaelMmdooh_) July 11, 2015
Il fumo si alza dal luogo dell'esplosione e le sirene della polizia e delle ambulanze risuonano in centro
Ha anche condiviso questo video dei momenti successivi all'esplosione:
بقايا السيارة المتسببة في تفجير شارع رمسيس بوسط القاهرة. pic.twitter.com/dh4OPydTps
— Wael Mmdooh (@WaelMmdooh_) July 11, 2015
I resti dell'auto che ha causato l'esplosione in Ramsis Street, nel centro del Cairo
Giornalisti molestati e arrestati:
Mamdooh racconta la conversazione avuta con un ufficiale di polizia, sottolineando come sia stato importunato durante lo svolgimento del suo lavoro:
وصلت لـ #القنصلية_الإيطالية بعد دقايق من التفجير، وقفني ضابط شرطة: بتعمل إيه؟؛ أنا صحفي.. نظرة شك طويلة يعقبها سؤال ذكي: بتصور ليه طيب؟!!
— Wael Mmdooh (@WaelMmdooh_) July 11, 2015
Sono arrivato al consolato italiano pochi minuti dopo l'esplosione. Sono stato fermato da un ufficiale di polizia che mi ha chiesto: «Cosa sta facendo?». Gli ho risposto che ero un giornalista. E dopo un lungo sguardo sospettoso, mi ha fatto una domanda intelligente: «Perché sta scattando delle fotografie?»
Gli altri giornalisti non hanno avuto la stessa sorte. Come spiega Omar Elhadi:
الشرطة سابوا كل حاجة وماسكين في واحد أجنبي كان بيصور pic.twitter.com/SyiROgwPIj
— Omar Elhady (@O_Elhady) July 11, 2015
La polizia ha lasciato perdere tutto e ha arrestato uno straniero che stava scattando delle foto
Il fotografo arrestato era David Degner, che lavora per Getty Reportage. In una serie di tweet, Degner ha condiviso alcune foto della scena dell'esplosione e ha spiegato ciò che gli stava succedendo [en]:
A couple more photos from the Italian Consolate as the police hold me. 4 journalist held now. pic.twitter.com/J9RFBao6Xp
— David Degner (@degner) July 11, 2015
Un altro paio di foto dal consolato italiano mentre vengo trattenuto dalla polizia. Finora 4 giornalisti fermati.
we are currently held by police. I'm with @EfaSheef @degner and @Walt_Curnow .
— alessandro accorsi (@ali_burrasque) July 11, 2015
Al momento siamo trattenuti dalla polizia. Sono con François Hume Ferkatadji, David Degner e Walt Curnow.
Perché sono stati presi di mira i giornalisti:
In molti si sono chiesti come mai i giornalisti siano stati arrestati. Degner scrive [en]:
We are being held because we arrived on the scene too fast. :S
— David Degner (@degner) July 11, 2015
Siamo stati fermati perché siamo arrivati sulla scena troppo in fretta.
Dalia Ezzat dice [en]:
Get the journalists first, deal with the chaos later. Typical. https://t.co/0b44Enbxsp
— Dalia Ezzat (@DaliaEzzat_) July 11, 2015
Prima prendere i giornalisti e poi pensare al disastro. Tipico.
Her Randomness aggiunge:
هو المفروض انهم لما قبضوا على الصحفيين احنا هنصدق الرواية الرسمية بتاعتهم مثلا؟
— Lala (@Her_Randomness) July 11, 2015
E pensano che se arrestano i giornalisti crederemo alla loro versione ufficiale?
La versione ufficiale:
Sulla televisione di stato egiziana, i netizen hanno respinto con sdegno l'idea di un “complotto” su ciò che è accaduto.
Sarah El Sirgany segnala [en]:
Man on state TV says the same explosives used in Italian Consulate were used in other attacks, manufactured in Israel & the US.
— Sarah El Sirgany (@Ssirgany) July 11, 2015
Un uomo sulla TV nazionale dice che gli stessi esplosivi usati al consolato italiano sono stati usati per altri attacchi, fabbricati in Israele e negli Stati Uniti.
Il suo tweet è stato ovviamente accolto con scetticismo [en]:
@basildabh @Ssirgany not just a random man. He was former assistant to min of interior.
— Dee_Kholaif (@Dee_Kholaif) July 11, 2015
Non è un uomo qualunque: è l'ex assistente del Ministro degli Affari Interni.
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