Giappone: il governo decreta la fine della ‘Costituzione pacifista’

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Una colluttazione scoppiata durante una sessione del Parlamento giapponese. Foto dal canale Youtube ufficiale di ANN .

Aggiornamento: Il parlamento giapponese ha approvato definitivamente la Legge per la Pace e la Sicurezza sabato 19 settembre 2015. 

Il caos ha regnato nel parlamento giapponese per la maggior parte della settimana del 14 settembre, mentre la coalizione al governo del Primo Ministro Shinzo Abe ha cominciato il processo per approvare un nuovo e controverso progetto di legge che permetterà al Giappone di entrare in guerra.

Abe ha affermato che spera di vedere la legge approvata dalla Camera dei Consiglieri [it], la camera alta nel Parlamento bicamerale giapponese, entro la sera di venerdì 18 settembre al più tardi.

I partiti di opposizione hanno fatto del loro meglio per far fallire i piani della coalizione al potere e sono stati incoraggiati in questo da decine di migliaia di manifestanti che hanno cantato nelle strade a solo un isolato di distanza dal cuore di Tokyo [jp, come i link seguenti, salvo diversa indicazione].

Ultim'ora: i partiti di opposizione ingaggiano una lotta feroce [contro il passaggio] del progetto di Legge per la Pace e la Sicurezza, mentre gruppi di persone si radunano a protestare fuori dal Parlamento giapponese.

Guerra e Pace

Una volta approvata, la Legge per la Pace e la Sicurezza estenderà in modo considerevole il ruolo delle forze di autodifesa giapponesi all'estero [en] e permetterà al Giappone di esercitare il suo “diritto all'autodifesa collettiva” e di partecipare alle operazioni militari con altri paesi come gli Stati Uniti.

A seconda delle persone con cui si parla [en], la proposta di legge viene considerata tecnicamente incostituzionale, in contrasto con l'Articolo 9 della “Costituzione con principi pacifisti” [it] approvata in Giappone dopo la Seconda Guerra mondiale.

Il governo ha cominciato il processo di approvazione della Legge mercoledì 16 settembre. Inizialmente gli incontri del comitato speciale della Camera Alta non hanno potuto cominciare perchè le porte erano bloccate dai legislatori che protestavano, come si vede nel video seguente:

Molti dei legislatori che bloccavano l'ingresso alla camera erano donne che indossavano fasce rosa con su scritto “Stop alle aggressioni sessuali!” (セクハラやめろ!). Le fasce sono forse un riferimento al fatto che almeno il 50% delle legislatrici in Giappone hanno dichiarato di essere state vittime di aggressioni sessuali [en].

Non tutti gli utenti di Twitter hanno sostenuto questa protesta:

Tensioni sulla Legge per la Pace e la Sicurezza: mentre riceve ammonimenti come “Non toccarmi! Questa è un'aggressione sessuale!”, il capo della commissione Konoike Yoshitada non può entrare nelle camere della commissione. Anche l'ex giocatore di baseball Ishii Hiro era stato accusato ingiustamente? Sankei: http://www.sankei.com/politics/news/150916/plt1509160079-n1.html Queste pietose fasce rosa forse non conoscono la differenza tra un'aggressione sessuale e un palpeggiamento in treno.

I politici vengono alle mani

Alla fine i legislatori sono riusciti a entrare nelle camere della commissione, dove i partiti di opposizione hanno tentato tutti i trucchi possibili per ritardare il voto necessario per portare avanti la legge alla fase successiva del processo legislativo. Erano anche pronti a proporre una mozione di sfiducia contro il presidente della commissione Konoike Yoshitada.

Alla fine, i legislatori al governo hanno messo in atto un piano astuto [en] grazie al quale sono riusciti ad approvare la legge in commissione. I politici di opposizione, rendendosi conto di essere stati ingannati, si sono subito diretti verso il Presidente della Camera, portando ad una piccola zuffa all'interno del Parlamento.

Dalla prima pagina del Tokyo Shimbun: il governo continua a spingere per il passaggio della legge. La Legge per la Pace e la Sicurezza è stata approvata in commissione. I partiti di opposizione sono pronti a sottoporre una mozione di sfiducia e promettono di non scendere a compromessi. Per maggiori dettagli consultate il Tokyo Shimbun del 18 settembre, edizione del mattino.

‘Il Giappone ha giurato di porre fine alla democrazia’

Di particolare interesse per molti giapponesi è il fatto che l'uomo coi baffi (a destra nella foto seguente) è il colonnello in pensione Masahisa Sato. Ora membro del partito al governo nella Camera dei Consiglieri del Parlamento giapponese. Sato precedentemente aveva diretto il Gruppo giapponese per la Ricostruzione e il Supporto all'Iraq [en] nel gennaio e febbraio 2004: si trattava del primo dispiegamento di forze militari giapponesi dopo la Seconda Guerra Mondiale.

All'inizio della settimana, prima della zuffa, Sato si era lamentato su Twitter per le difficili condizioni di lavoro nel parlamento giapponese:

Abbiamo trascorso l'intera serata in una sala riunioni ed eravamo completamente impossibilitati a entrare nelle camere della commissione. Ci era anche impedito di raggiungere i bagni dai politici dell'opposizione.

Non tutti hanno mostrato dispiacere per Sato e gli altri legislatori che hanno subìto inconvenienti dovuti alle protesta dell'opposizione:

Sato Masahisa, dovresti certamente capire che quello che state facendo voi per primi è incostituzionale.

Nel frattempo, un forte dispiegamento di polizia ha tenuto i manifestanti lontani dal parlamento nel centro di Tokyo.

Anche se le proteste non sono violente, stiamo assistendo ad uno storico dispiegamento di forze. Stiamo dicendo al mondo che “il Giappone ha giurato di porre fine alla democrazia”.

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