Grazie a un'iniziativa della DDCC – Direzione Decentralizzata per la Cultura di Cusco [2] [es], che fa parte del Ministero della Cultura [3] del Perù, l'opera di alcuni autori latino-americani è stata tradotta in quechua, una delle lingue indigene delle Ande.
In questo modo, adesso anche i madrelingua quechua potranno leggere i libri del peruviano Mario Vargas Llosa [4] [it, come tutti i link seguenti, salvo diversa indicazione], del colombiano Gabriel García Márquez [5], dell'uruguaiano Juan Carlos Onetti [6], dell'argentino Adolfo Bioy Casares [7] e della brasiliana Clarice Lispector [8].
Luis Nieto Degregori, scrittore originario di Cusco e direttore della DDCC, ha dichiarato [9] [es]:
Con estas publicaciones en lenguas originarias se da mayor reconocimiento a Cusco y los hablantes, definitivamente estas traducciones otorgan un valor simbólico al quechua y los hablantes deben de dejar de tener vergüenza de expresarse en este idioma.
Con queste pubblicazioni in lingue indigene si dimostra maggiore attenzione a Cusco e ai madrelingua quechua. Di certo queste traduzioni conferiscono un valore simbolico al quechua e i parlanti devono smettere di vergognarsi di esprimersi in questa lingua.
La pubblicazione delle opere è prevista per la metà di novembre 2015.
Secondo recenti stime, in Sudamerica ci sono tra gli otto e i dieci milioni [10]di parlanti della lingua quechua.