Netizen Report: la Cina si unisce alla Russia nella crociata per ottenere i dati degli utenti

Car with Facebook flag, Moscow 2012. Photo by Irina Firsova. Copyright Demotix.

Auto con bandiera di Facebook, Mosca 2012. Foto di Irina Firsova. Copyright Demotix.

Il Netizen Report di Global Voices Advocacy presenta una panoramica internazionale delle sfide, vittorie e dei trend emergenti riguardo i diritti di telematici nel mondo.

In vista dell’incontro [en, come i link seguenti, tranne diversa indicazione] tra Liu Wei, sovrano del web cinese, e diverse compagnie hi-tech statunitensi – incluse Apple, Cisco, Facebook, Google, IBM, Microsoft, e Uber – Human Rights Watch ha pubblicato una lettera chiedendo alle compagnie invitate di impegnarsi pubblicamente a “non consentire al governo abusi sulla libertà di espressione e sulla privacy in Cina.” Ciò è avvenuto in seguito a un’ampia richiesta da parte del China Information Technology Security Evaluation Center alle compagnie hi-tech statunitensi, per iniziare a memorizzare i dati degli utenti cinesi residenti in Cina, allo scopo di “proteggere” la sicurezza nazionale e “promettendo di accettare la supervisione dall'intera società”.

Niente di nuovo per quanto riguarda le richieste della Cina, ma ciò indica comunque una crescente tendenza globale dei governi grandi e potenti che chiedono alle aziende di tecnologia straniera di aderire alle proprie regole, di memorizzare i dati dei cittadini e renderli facilmente recuperabili per le autorità. Dal Brasile all’India e al Vietnam, queste norme sono state proposte con diversi gradi di successo. Ma con centri politici come Cina e Russia, che con la tecnologia e il potere politico stanno avanzando in questa direzione, tale tendenza sembrerebbe più una certezza che una minaccia.

I dettagli legali dei propositi della Cina rimangono poco chiari, ma probabilmente vorrebbero compromettere il processo attualmente in vigore per la richiesta di dati utente da parte di aziende situate negli Stati Uniti. Per esempio, ora, ogni governo che desidera accedere ai dati degli utenti di Google deve presentare un’ingiunzione al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che potrà determinarne la legittimazione. Le linee guida della Law Enforcement di Google spiegano che se l’ordine rispetta la legge statunitense e le politiche di Google, esso verrà soddisfatto. In caso contrario, i dati degli utenti non verranno resi noti. Lo stesso vale per molte altre aziende statunitensi che fanno affari all’estero.

Imporre alle compagnie di memorizzare i dati all’interno di un paese potrebbe capovolgere questo sistema di rendicontabilità, lasciando una soglia di accesso molto bassa alle autorità che vogliono ottenere i dati degli utenti.

Lo scorso anno, gli effetti combinati di queste nuove e più ristrettive norme su internet, tanto attuali quanto previste, hanno indotto il guru della rete russa Anton Nossik a dichiarare che in Russia la “fine” dei social media statunitensi come Facebook, Twitter e Google era vicina. Ciò non è ancora accaduto, ma uno sguardo veloce all'andamento dei due paesi suggerisce che la previsione di Nossik potrebbe verificarsi a breve.

Scalpore per la proposta di legge sui dati criptati porta i legislatori indiani a rivalutare il disegno di legge

Il governo indiano sta riconsiderando una proposta di legge che avrebbe dato alle autorità statali competenti libero accesso a “tutte le informazioni criptate”. Accanto alle argomentazioni persistenti contro la riduzione della crittografia da parte di sostenitori della privacy, l’indignazione pubblica contro la proposta è stata particolarmente forte a causa di un aspetto della legge: essa avrebbe richiesto ai cittadini di mantenere i log di tutti i social media criptati e le conversazioni delle chat – su piattaforme come WhatsApp, Viber and Google Chat – per un minimo di 90 giorni, pena il carcere. Questo tentativo meticolosamente goffo di aggirare le tecnologie crittografate, già incorporate in queste piattaforme, è stato inequivocabilmente respinto dagli utenti di telefonia mobile in tutto il paese e ha indotto il governo a ritirare il disegno di legge per ulteriori considerazioni future.

Progetto di legge in Perù sulla “diffamazione aggravata” incrimina gli utenti dei social media

I legislatori peruviani potrebbero modificare il codice penale del paese per rendere l'esplicito atto di danneggiare la reputazione o l’onore di un’altra persona sui social media un crimine esplicito. Specificando piattaforme quali Facebook e Twitter, il disegno di legge condanna i trasgressori da uno a tre anni di carcere.

Il principale social media russo oscurerà i contenuti LGBT?

Il Roskomnadzor, ente regolatore del governo russo, ha ordinato al social network Vkontakte [it] di chiudere [it] gli account di Children-404 e di diversi gruppi online, sostenitori di giovani LGBT in seguito a una decisione del tribunale che affermava che i gruppi stavano postando ‘propaganda gay’ online illegale. Ai gruppi sono stati dati tre giorni per eliminare qualsiasi contenuto illegale, anche se secondo Lena Klimova, fondatore di Children-404, i funzionari non sono riusciti a specificare effettivamente quale sia il contenuto ritenuto illegale.

Se Vkontakte rifiuta di attenersi agli ordini, la società potrebbe rischiare di essere bloccata interamente dai provider russi. Anche se le autorità potrebbero preferire il blocco solo di alcune pagine appartenenti a Children-404 e ad altre gruppi legati alla comunità LGBT, le infrastrutture tecniche di Vkontake rendono ciò complicato: Vkontakte lavora sotto HTTPS, un protocollo sicuro che rende molto difficile rilevare il traffico web e vedere quali sono le pagine visitate da un utente all’interno di un sito. Se un’autorità russa vuole continuare a rendere visibile le pagine di Children-404 e dei suo alleati, allora dovrebbe bloccare l’intero social network, una mossa che scatenerebbe probabilmente il putiferio tra i giovani russi.

I leader iraniani centralizzano il potere sotto il controllo del Supreme Cyberspace Council

L’Iran sta consolidando la legislazione di Internet sotto il ramo governativo più conservatore della nazione, il Supreme Cyberspace Council, che viene guidatoa direttamente dal Leader Supremo Ali Khamenei. In passato, egli ha affermato che internet è “usato dal nemico per indirizzare il pensiero islamico”. La mossa effettivamente taglia fuori dalle politiche del web il più moderato Rouhani, Presidente dell’Iran, suggerendo che la normativa prenderà probabilmente la linea conservatrice.

Attacchi ai router commerciali mettono a rischio le backdoor

Fire Eye, società di sicurezza telematica, ha rilevato delle “backdoor” tecniche (le backdoor in informatica sono paragonabili a porte di servizio cioè le porte sul retro che consentono di superare in parte o del tutto le procedure di sicurezza attivate in un sistema informatico o un computer entrando nel sistema stesso n.d.T.) in ben 14 router commerciali in India, Messico, Filippine e Uganda dopo la violazione di tali router. Gli aggressori potrebbero aver rubato le credenziali amministrative della rete oppure aver acquisito l’accesso fisico per prendere il controllo dei router, tutti costruiti da Cisco. Secondo Dave DeWalt, AD di FireEye, gli aggressori hanno accesso in tal modo ai dati di tutte le società e le organizzazioni governative situate aldilà del router. Mentre in passato i router domestici erano stati colpiti dai malware, gli attacchi ai router commerciali sono relativamente rari – secondo DeWalt, solo pochi stati hanno la capacità di condurre tali attacchi.

Fatti interessanti

Diverse organizzazioni di ricerca giornalistica in Cile e Colombia hanno promosso una Mappa dei Media e delle Proprietà Mediatiche, ovvero un database  dei media proprietari che fornisce informazioni su più 700 società, inteso come strumento di ricerca per politici, giornalisti, accademici e per il pubblico. La mappa fa parte del progetto giornalistico Podeopedia (“Power-opedia”), mappa della politica e del potere imprenditoriale nella regione.

Nuovi spunti di ricerca

Are the Kids Alright? Digital Risks to Minors from South Korea's Smart Sheriff Application – Citizen Lab

Juan Arellano, Mary Aviles, Ellery Roberts Biddle, Darina Gribova, Hae-in Lim e Sarah Myers West hanno contribuito nella stesura di questo report.

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