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Proteste in Bielorussia contro la costruzione di una base militare russa

Categorie: Europa centrale & orientale, Bielorussia, Russia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Politica, Protesta, Relazioni internazionali, RuNet Echo
A young man in a traditional Belarusian t-shirt holds a poster against Putin’s policies of military expansion in front of a woman with a poster that reads “Fly Home!” at a protest over locating Russian military airbases in Belarus. Photo by Alyaksey Stalyarou for Demotix.

Un giovane con il tradizionale abito bielorusso tiene un cartello di protesta contro la politica di espansione militare di Putin, accanto ad una donna con un cartello che dice “Volate a casa!”, durante una manifestazione contro la collocazione di una base aerea russa in Bielorussia. Foto di Alyaksey Stalyarou per Demotix.

Il corteo di protesta del 4 ottobre è stato il terzo a raccogliere cittadini che si opponevano al presunto schieramento di una base aerea militare russa nella città bielorussa di Babruysk. Tuttavia, l'avvenimento è stato accompagnato da messaggi diversi: le tematiche non includevano soltanto la presenza militare russa in Bielorussia ma anche la regolarità delle imminenti elezioni (discutibile) e il clima politico sfavorevole per qualsiasi forza di opposizione nel paese (elemento ricorrente).

Circa 500 cittadini armati di bandiere e cartelli si sono riuniti nel centro di Minsk la sera di domenica 4 ottobre. In quell'occasione sono state raccolte firme per la petizione contro la base russa. Oltre alla disputa relativa alla base militare, i manifestanti sembravano opporsi in generale a qualsiasi intervento russo, e alcuni si sono spinti a esprimere supporto per il loro vicino, l'Ucraina:

Protesta a Minsk contro la base aerea russa, con le bandiere bianche e rosse che sventolano

Minsk, adesso!

Protesta contro le basi militari russe

In un articolo [11] [en, come i link successdi Charter97, la figura di opposizione Mikalai Statkevich ha fatto notare che “dal momento che tali dimostrazioni non si sono tenute a Minsk per 5 anni, il fatto che si siano svolte ha una certa importanza”. Yury Hubarevich, vicepresidente del movimento “Per la Libertà” ha insistito sul fatto che “centinaia di migliaia di bielorussi scenderebbero per strada” se una base militare russa venisse effettivamente costruita in Bielorussia.

Niente basi! Niente guerra! (cartello:”Una base militare russa ci rende bersagli!”)

L'ha scritto addirittura in russo, così il “vicino”capirà :) Non so chi sia quest'uomo, ma lo sostengo. (cartello: “ficcati quelle basi su per **!”)

Online, la protesta è stata accompagnata da tweet che usavano l'hashtag #noRussianBaseinBelarus [17], con gli utenti che esprimevano sui social media le loro opinioni sulla questione. L'hashtag è stato tra i più diffusi in Bielorussia, soprattutto nel giorno della manifestazione.

Sostengo la cooperazione pacifica ma non questa violazione della Costituzione. #NoAlla BaseRussaInBielorussia

Non è una buona idea collocare una base aerea russa in Bielorussia, quindi #NoAllaBaseRussaInBielorussia

Non voglio che Gomel sia trasformata in Donetsk!

Alla fine, la polizia è comparsa e ha scritto un rapporto per la manifestazione considerata un evento di massa non autorizzato, prendendo nota dei nomi dei leader dell'opposizione che hanno organizzato la protesta.

La polizia tenta di impedire agli oratori di parlare. Ma la protesta continua.

I poliziotti hanno scritto un protocollo e si sono posizionati davanti agli oratori

I partecipanti alla manifestazione hanno adottato con un'alzata di mani una risoluzione che sarà inviata al governo bielorusso. Inoltre, durante l'incontro è stato creato un nuovo movimento “Per la sovranità e l'indipendenza della Bielorussia”, anch'esso con un'alzata di mani dei presenti. La figura dell'opposizione e poeta Uladzimir Nyaklyayeu è stato eletto presidente del movimento.

La protesta contro la base militare rimarrà probabilmente una delle poche manifestazioni di dissenso permesse prima delle elezioni [29] in Bielorussia, per le quali si prevede la conferma del presidente uscente Lukashenko. Le precedenti elezioni videro proteste di massa e dure repressioni [30], con molti leader dell'opposizione arrestati e imprigionati.