Tunisia: il Quartetto per il Dialogo Nazionale vince il Nobel per la Pace

The Tunisian National Dialogue Quartet won this year's Nobel Peace Prize "for its decisive contribution to the building of a pluralistic democracy in Tunisia in the wake of the Jasmine Revolution of 2011."

Il Quartetto per il Dialogo Nazionale Tunisino ha vinto quest'anno il premio Nobel per la Pace “per il suo decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia sulla scia della Rivoluzione dei Gelsomini del 2011.”

I Tunisini sono al settimo cielo nel sapere che i loro progressi democratici sono stati riconosciuti premiando il Quartetto per il Dialogo Nazionale con il Nobel per la Pace. Il Quartetto, composto da organizzazioni della società civile, ha giocato un ruolo centrale nella mediazione tra le diverse fazioni della società Tunisina mentre il Paese si muoveva verso una democrazia a tutti gli effetti in seguito del rovesciamento del dittatore Zeinalabideen Ben Ali, durante la rivoluzione Tunisina.

Tounsiahourra (Tunisina libera) descrive su Twitter la sensazione di orgoglio e felicità ai suoi 110.000 follower dicendo:

Mia madre, che non gridava da un decennio, oggi lo ha fatto per il Premio Nobel per la Pace, era come una donna che aveva perso qualcuno che improvvisamente ricompare. Si tratta di un sentimento di giustizia, e lo capisco perfettamente.

In un altro tweet aggiunge:

È il giorno più felice della mia vita

Secondo il comitato del Premio Nobel:

The Quartet was formed in the summer of 2013 when the democratization process was in danger of collapsing as a result of political assassinations and widespread social unrest. It established an alternative, peaceful political process at a time when the country was on the brink of civil war. It was thus instrumental in enabling Tunisia, in the space of a few years, to establish a constitutional system of government guaranteeing fundamental rights for the entire population, irrespective of gender, political conviction or religious belief.

Il Quartetto è stato formato nell'estate del 2013 quando il processo per la formazione della democrazia rischiava di collassare a causa degli assassinii politici e dello sfociare di disordini sociali. Ha stabilito un'alternativa, portando un pacifico processo politico in un momento in cui il paese era sull'orlo della guerra civile. È stato quindi determinante per consentire alla Tunisia, in pochi anni, di stabilire un sistema costituzionale di governo per la garanzia dei diritti fondamentali dell'intera popolazione, indipendentemente dal sesso, convinzioni politiche o credo religioso.

Il Quartetto è composto dall'Unione Generale del Lavoro Tunisino (UGTT, Union Générale Tunisienne du Travail), dalla Confederazione dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato Tunisino (UTICA, Union Tunisienne de l'Industrie, du Commerce et de l'Artisanat), dalla Lega Tunisina dei Diritti Umani (LTDH, La Ligue Tunisienne pour la Défense des Droits de l'Homme), e dall'Ordine degli Avvocati Tunisini (Ordre National des Avocats de Tunisie).

La commissione aggiunge:

the Quartet exercised its role as a mediator and driving force to advance peaceful democratic development in Tunisia with great moral authority.

Il Quartetto ha esercitato il suo ruolo come mediatore e forza trainante per far avanzare lo sviluppo pacifico e democratico della Tunisia con grande autorità morale.

Il Premio giunge in un momento importante per la Tunisia, scossa recentemente dall’attacco al Museo Bardo [en, come i link successivi, salvo diversa indicazione] nella capitale Tunisi a Marzo, nel quale morirono 22 persone, seguito da un altro attacco nel resort Sousse a Giugno, dove furono uccisi 38 turisti.

La Tunisia è stato il primo paese Arabo a scatenare diffuse proteste pro-democrazia nel Dicembre del 2010. Queste hanno creato un effetto domino tanto che altre persone in tutto il mondo Arabo sono insorte, rovesciando i regimi in molte regioni. La Tunisia è anche la regione con la rivoluzione più di successo, la quale è culminata con le elezioni presidenziali democratiche che hanno portato il politico veterano di 88 anni Caid Essebsi da Beji Nida Tounes come presidente l'anno scorso.

In tutto il mondo molti celebrano il premio. L'hashtag Arabo #تونس_تفوز_بنوبل_للسلام [ar], tradotto come la Tunisia vince il premio Nobel per la Pace, è diventato un trend topic in poco tempo negli Emirati Arabi, e molti si sono uniti al coro per celebrare la vittoria Tunisina:

2,018,597 persone potrebbero aver visto #تونس_تفوز_بنوبل_للسلام dalla sua prima menzione fino a diventare Trend Topic.

L'egiziana Nervana Mahmood ha scritto un tweet ai suoi 46.600 follower:

Congratulazioni Tunisia. Felice che il titolo sia per aver “contributo” e non “conseguito” la democrazia! https://t.co/RkLe7y1clG

E il politico Egiziano Mohamed ElBaradei dice ai suoi 3.7 milioni di follower:

Entusiasta per il popolo Tunisino. Dialogo, apertura, democrazia e rispetto dei diritti umani sono l'unica direzione #NobelPeacePrize

Dall'Arabia Saudita, Abu Mathkour scrive:

Non hanno interferito in Tunisia, così che ci fosse riconciliazione e la pace. Congratulazioni Tunisia!

Ma per alcuni, il premio è un gesto privo di valore, non importa chi sia a vincerlo.

Dima S., che si identifica come un'osservatrice Araba in Medio Oriente, esprime il suo scetticismo riguardo il premo, ancora prima che i risultati vengano annunciati:

Tra un'ora l'annuncio del #NobelPeacePrize. Dove gli ospedali sono bombardati, dove vengono commessi crimini di guerra, anche le fazioni della guerra civile possono vincere un premio.

Mabrouk (congratulazioni) Tunisia e a tutti i Tunisini che credono nella pace!

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