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Come i Twitter robot aiutano gli organi di stampa in Russia

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Tecnologia, RuNet Echo
Why are suspicious Twitter accounts mass-retweeting stories from top Russian news agencies? Images mixed by Tetyana Lokot.

Cosa c'è dietro gli account Twitter sospetti che condividono in numeri massicci articoli da agenzie di informazioni russe? Immagini di Tetyana Lokot.

Centinaia di account Twitter appartenenti verosimilmente a robot stanno gonfiando in maniera artificiale i numeri di condivisioni e di preferiti dei tweet, con link ad articoli di alcune delle principali agenzie di informazioni russe. Lawrence Alexander ha scoperto che questi account finti avevano precedentemente postato in maniera massiccia link che riconducevano a decine di LiveJournal Blog sostenitori del Cremlino — a loro volta parte di un vastissimo network. In questo articolo, Alexander ci guida attraverso il suo processo di ricerca. 

Le mie ricerche per questo articolo sono cominciate dopo aver notato un trend insolito tra gli account Twitter dei più grandi siti di notizie russi. Tra gli utenti Twitter che diffondevano o mettevano tra i preferiti articoli di RT, RIA Novosti e LifeNews, molti avevano delle timeline che consistevano principalmente di tweet condivisi.

Il comportamento degli account sospetti

Tipici esempi di account che condividono Tweet in numeri elevati includono MarishaSergeeva [1]MilenaRuineva [2]KlaraUkralaKolu [3]olga04p [4]laraz1377 [5], e babichevaSonya [6] [archivio: 1 [7] 2 [8] 3 [9] 4 [10] 5 [11] 6 [12]].

Dopo un attento esame dei metadata relativi agli account, è risultato chiaro che presentavano tutte le caratteristiche di account falsi: le loro biografie erano o corte o frammentarie, con insipidi slogan, oppure erano lasciate interamente vuote. I loro avatar sembravano foto di modelli o presentavano immagini prese da cartoni animati senza alcuna relazione col contesto.

RT retweets

Le condivisioni reiterate di tweet dal sito in lingua russa di RT caratterizzano molti degli account presumibilmente falsi

Il loro comportamento era diverso da quello dei robot di cui avevo parlato nel mio primo articolo per RuNet Echo [13] [it]: loro infatti non condividevano i tweet, nè li mettevano tra i preferiti, bensì si seguivano gli uni con gli altri in un network chiuso. Un'analisi con NodeXL di alcuni tra questi account da poco individuati non ha rivelato nessun network simile a quelli trovati precedentemente.

Mentre alcuni account erano dedicati interamente alla condivisione di tweet, altri (come SlavinaOksi [14])  pubblicavano anche direttamente i link di articoli.

slavinaoksi kievsmi

Questo account pubblica su Twitter link di articoli, sia in ucraino che in russo.

La maggior parte dei link [15] [ru] postati da “Slavina” conduce ad articoli su kievsmi.net, uno dei siti di “notizie” pro-Cremlino (in questo caso, creato per sembrare un organo di stampa ucraino) del network [16] [en, come tutti i link seguenti] di cui ci siamo precedentemente occupati su RuNet Echo.

A questo punto, è risultato chiaro che alcune organizzazioni di stampa russe probabilmente avevano una popolarità su Twitter gonfiata artificialmente da account che apparivano sospetti e agivano con modalità “non-umane”. Ma su quale scala si stava verificando questo fenomeno, e poteva essere visto come un caso specifico dell'Internet in lingua russa o rappresentativo invece di una tendenza del web ben più estesa?

Una comparazione dei trend

Per ottenere una risposta chiara, ho creato un semplice script su Python [17] per cercare le pagine di coloro che hanno condiviso recentemente tweet da uno specifico account Twitter e per identificare la percentuale di utenti dediti alle condivisioni i cui ultimi 30 tweet erano tutti condivisioni (segnalandoli come sospetti). Certamente, una misura così semplice poteva potenzialmente produrre falsi positivi, per esempio utenti normali che per abitudine condividono i tweet degli altri. Tuttavia i risultati ottenuti si sono rivelati interessanti e sorprendenti.

Nel corso di circa 2 settimane, ho raccolto i dati dagli account Twitter di agenzie di notizie russe, ucraine, inglesi e statunitensi, realizzando un punteggio medio basato sul numero di condivisioni di tweet che tali agenzie hanno ricevuto da parte di account considerati sospetti.

Per un confronto di base del comportamento normale su Twitter, ho adoperato un campione casuale composto da 45 account Twitter in inglese e 45 account Twitter in russo. Questi account sono stati raccolti cercando qualsiasi utente avesse twittato la congiunzione “e” in una delle due lingue.

Per il mio gruppo di account Twitter legati ai media, il punteggio medio inglese (per le condivisioni di tweet da account segnalati come sospetti) era 18,6%, mentre nel web russo era leggermente più alto e raggiungeva il 20,3%.

Consistentemente, gli organi di stampa di lingua russa hanno mostrato un numero maggiore di condivisioni di tweet da account che sembravano robot rispetto ai loro corrispettivi inglesi.

Il grafico [18] sotto mostra una classifica basata sui punteggi degli account di ciascuna agenzia di stampa in un arco di tempo di 2 settimane:

I punteggi più alti sono quelli di @emaidan_ua, @novostikiev e @kievsmi— tutti collegati al network di siti pro-Cremlino [16]. Anche gli account delle agenzie di stampa russe più grandi e favorevoli al governo hanno ottenuto punteggi alti, mentre gli organi di stampa principali dei media occidentali (CNN, Fox News, MSNBC, e la BBC) hanno presentato punteggi minimi per quanto riguarda le condivisioni di tweet da parte di account sospetti.

Gli organi di stampa ucraini come il Kyiv Post e UA Today TV hanno ottenuto punteggi sotto la media, come gli account in lingua inglese di emittenti russe come Sputnik e RT. Questo appare in netto contrasto con il rating di 42% dell'account Twitter in lingua russa di RT — il 22% al di sopra della media dell'Internet russo.

Ma allora cosa c'è dietro questa differenza? Guardando più da vicino i metadati degli account che costituivano queste “fattorie” di condivisioni di tweet, una strana caratteristica è emersa ripetutamente. Nel campo che mostra il nome del client software usato per pubblicare i tweet — che di solito è Twitter Per Android o Tweetdeck— la stessa serie di nomi appariva in maniera consistente: “bronislav,” “iziaslav,” “meceslav,” “slovoslav” e “rostislav.” Le analisi hanno dimostrato che quasi la metà dei robot delle condivisioni usavano questi client. Alcune ricerche su google [19] hanno suggerito che questi nomi non sono associati a nessun software commerciale di Twitter e sembrano essere caratteristici dei robot russi: infatti è molto improbabile possano essere parte di un software personalizzato.

Curiosamente, tutti questi nomi sono tradizionali nomi slavi maschili composti da parole che descrivono “una persona che combatte per, o che ottiene, la gloria”. Usando questi client names come filtri, ho modificato il mio codice Python [20] per segnalare solo gli account che pubblicavano attraverso questi software. Questo si è rivelato un filtro ben più selettivo del semplice comportamento di condivisione dei tweet; usando lo script messo a punto, ho isolato un totale di 411 account falsi. Curiosamente, il comportamento dei robot è cambiato nel corso del tempo. Nonostante la maggior parte siano dedicati a condivisioni di tweet automatiche, una serie di ricerche sulle timeline ha rivelato che precedentemente questi account promuovevano hashtag come #AnarchyinUA, #PutinPeaceMaker, e #MaterialEvidence, postando spesso contenuti simili a quelli visti su siti web connessi con [16] le “fabbriche di troll” dell'Agenzia di Ricerca su Internet.  

Bot AnarchyinUA

“Kolomoyskiy e Poroshenko combattono per milioni mentre la gente conta gli spiccioli #AnarchyInUA.”

Bot Material Evidence

“Le orribili prove di #MaterialEvidence sulla guerra civile in Ucraina in mostra a New York” e seguenti tweet con alcuni link a notizie rilevanti in lingua russa.

In alcuni periodi, come se fossero in stand-by o in uno status “dormiente”, i robot pubblicavano su Twitter citazioni o frasi prese a caso dal web.

I robot che twittano frasi non correlate, senza link né condivisioni di tweet

 

L'attività dei robot concentrata su RuNet

Avendo ottenuto un campione “pulito” di robot che condividevano tweet, libero da falsi positivi, volevo vedere quali agenzie di notizie ottengono più attenzione da parte loro. Così ho scritto un terzo script su Python [21] per raccogliere gli username degli ultimi 30 account condivisi da ciascun robot, ottenendo come risultato il grafico [22] seguente sulle principali fonti di condivisioni da robot.

 

Gli organi di stampa russi più grandi appoggiati dallo stato — RIA Novosti, RT, LifeNews e TASS — dominano la classifica. Tuttavia, anche gli account Twitter di organizzazioni di informazione indipendenti, come Meduza Project e TV Rain, sono presenti. E stranamente, mentre l'account di Riafan (un sito web del “network [16] collegato alla “fabbrica di troll” di San Pietroburgo) riceveva condivisioni di tweet false, altrettanto succedeva per @champ_football (parte del sito sportivo championat.com). Non è chiaro se questa strana combinazione sia un'anomalia del codice dei robot o un tentativo deliberato di nascondere i loro intenti di natura politica. Ad ogni modo, non vi sono prove che le organizzazioni qui menzionate abbiano ordinato o orchestrato le condivisioni di tweet.

Dati ottenuti dai filtri sui client software confermano che i robot che usano quello che sembra un software personalizzato si concentrano quasi interamente su media in lingua russa (qui il grafico [23]).

 

Non vi è dubbio che attraverso la ripetuta condivisione di Tweet, questi account stiano avendo un impatto misurabile sulla sfera Twitter in lingua russa e sul traffico condotto sui siti di notizie. La loro attività sottolinea come la popolarità su Twitter possa essere sbilanciata artificialmente, e questo è un elemento importante per gli analisti di social media le cui ricerche potrebbero fare affidamento su tali misure.

Tuttavia le condivisioni di Tweet e gli hashtag sono solo una parte dell'attività dei robot. Nel mio prossimo articolo, esaminerò i LiveJournal blog che i robot hanno sostenuto massicciamente, e spiegherò se essi possono rappresentare una prova dei tentativi di disseminare contenuti pro-Cremlino nel web russo.