Russia: al bando i tweet di Charlie Hebdo

Charlie Hebdo on trial. Image edited by Kevin Rothrock.

Charlie Hebdo sotto processo. Immagine modificata da Kevin Rothrock.

Una corte municipale in Cecenia ha messo al bando l’account Twitter della rivista satirica francese Charlie Hebdo. La decisione della corte è stata presa il 23 novembre 2015. In accordo con la legge federale russa, la messa al bando è in vigore in tutta la nazione.

In un appello alla corte, il Procuratore Generale ceceno Sharpuddi Abdul-Kadyrov ha spiegato che la polizia ha scoperto materiale offensivo sull’account Twitter di Charlie Hebdo l’11 novembre 2015. Il contenuto faceva satira sull’incidente dell’aereo passeggeri russo precipitato in Egitto il 31 ottobre, nel quale sono morte 224 persone. (La tragedia si crede ora essere stata causata da un bombardamento). Abdul-Kadyrov ha detto [ru, like the following links] che le caricature sull’argomento sono un incitamento all’odio religioso e etnico, vietato in quanto discorso illegale in Russia.

Roskomnadzor, l’agenzia del governo federale che si occupa del controllo dei media, è incaricata di aggiungere l’account Twitter di Charlie Hebdo alla blacklist internet dello stato, che i provider di servizi internet devono scaricare due volte al giorno, se Twitter si rifiuta di bloccare l’account in Russia.

Rimane poco chiaro quale account Twitter sia stato messo al bando dalle autorità russe: l’account Twitter ufficiale di Charlie Hebdo non ha pubblicato niente dal 7 gennaio 2015, non può quindi essere l’account che la polizia cecena ha messo al bando per la pubblicazione del disastro aereo in Egitto, avvenuto quasi 11 mesi dopo. Fino a questa settimana Roskomnadzor non ha aggiunto nessun account Twitter alla sua blacklist RuNet, né ha riferito di ordini di chiusura inviati a Twitter.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.