Una rete compatta di troll su LiveJournal diffonde la narrativa pro-Cremlino

Multiple LiveJournal blogs linked to a Twitter bot network discovered earlier publish pro-Kremlin posts on a regular basis. Images mixed by Tetyana Lokot.

Molti blog su LiveJournal riconducibili al network di robot Twitter rivelati nei precedenti articoli, pubblicano regolarmente post pro-Cremlino. Immagine di Tetyana Lokot.

Dalla primavera del 2014, migliaia di falsi Blog su LiveJournal hanno pubblicato in massa contenuti che promuovono una visione degli eventi globali favorevole al Cremlino, attaccando i leader occidentali e lodando il presidente Vladimir Putin. Facendo uso di codici Python, Lawrence Alexander è stato in grado di isolare e analizzare questi account. Un'analisi approfondita dei metadati del network dei bot su Twitter ha fornito ulteriori dettagli sulle loro origini.

Dopo che il mio articolo precedente [it] ha evidenziato ed esaminato le centinaia di bot russi su Twitter (account falsi mandati avanti da robot automatici e non da persone vere n.d.E.), contraddistinti dai particolari nomi dei loro client software, Pat O'Reilly — uno sviluppatore di Twitter e creatore della app Relevancy [en] ha attirato la mia attenzione su un altro dettaglio importante dei metadati. O'Reilly mi ha spiegato che oltre ai nomi dei client, Twitter registra anche l'indirizzo URL connesso a ciascuna app autorizzata a usare quella piattaforma. O'Reilly ha creato una pagina web (archivio) [ru, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione] con gli URL registrati, mostrando che i client Twitter che controllavano i robot del nostro dataset, inclusi rostislav, iziaslav e pourtwi, erano tutti associati allo stesso subdominio: add1.ru.

Connessioni con la “fabbrica dei troll”

L'indirizzo ha una storia interessante. Nell’ indagine del giugno 2015 relativa alle fabbriche di troll pro-Russia [en] pubblicata sul New York Times, il giornalista Adrian Chen riporta di aver scoperto un gruppo di account Twitter sospetti che pubblicavano con uno strumento definito “mass post.” Si scoprì che questo strumento rimandava a add1.ru, un sito originariamente registrato a nome dell'esperto informatico e codificatore di San Pietroburgo, Mikhail Burchik. Burchik era anche nominato su documenti rivelati da Anonymous International come il direttore esecutivo dell'Agenzia di Ricerca su Internet, la presunta “fabbrica di troll” [en] basata nella stessa città.

Le informazioni open-source rivelano connessioni tra Burchik e il network web pro-Cremlino [it] di cui avevamo parlato nei precedenti articoli pubblicati su RuNet Echo. I dati registrati da WHOIS mostrano che il suo nome è associato ai siti (ora scomparsi) worldsochi (archivio) e sochiworld (archivio). Nikita Podgorny, l'esperto informatico legato ai siti pro-Cremlino e all'Agenzia di Ricerca su Internet [it] , è ancora membro del gruppo Facebook associato a entrambi i siti.

Dettagli relativi a Burchik appaiono anche fra le informazioni di registrazione del dominio (archivio) di onlinepetitioninua.com, l'URL di un sito web che si presentava come una piattaforma di petizioni ucraina, oramai non più online e sprovvisto di archivio. I relativi dati su WHOIS indicano in maniera poco plausibile che il “proprietario” del sito web sarebbe il governo ucraino, con un improbabile indirizzo email: gov.in.ua@gmail.com (username: “Ukr Gov”). La propensione di Burchik a occuparsi di social media (Chen aveva scoperto [en] che si trattava infatti di un “giovane imprenditore nel campo della tecnologia”) è avvalorata dal suo collegamento con l'app time2post: la sua pagina su VK lo mostra mentre risponde a questioni tecniche e pubblica aggiornamenti per gli utenti dal suo profilo personale:

Burchik Time2post reply

Ma cos'altro potrebbe collegare il bot add1.ru-run su Twitter all'attività delle “fabbriche di troll” di San Pietroburgo?

E poi è arrivato LiveJournal

Una breve ricerca condotta sulle timeline dei bot di Twitter rivela che gran parte della loro attività è stata twittare in massa link a blog su LiveJournal. I tweet di una certa AlinaViatkova ne sono un esempio tipico:

Bot Tweeting LiveJournal Links

Sottoponendo a ricerche su Twitter gli username relativi ai LiveJournal, si scopre un'attività coordinata e collettiva da parte dei bot, che pubblicano ripetutamente i link dei blog.

Bots Livejournal 3

Diversi bot twittano collegamenti a diversi post dello stesso utente su LiveJournal

Gli account dei LiveJournal sono apparsi subito come falsi, con foto standard e profili scarni o inesistenti. Inoltre, sappiamo già da rivelazioni precedenti che la “fabbrica di troll”, con base a San Pietroburgo, di fatto usa i LiveJournal come piattaforma da cui diffondere i propri contenuti. Un veloce esame di questo nuovo gruppo di dati ha evidenziato che i post propongono per lo più sentimenti pro-Russia, pro-Assad e anti-Occidentali.

I blog si focalizzano, tra le altre cose, sul denigrare le autorità ucraine (archivio) e l’Unione Europea (archivio) mentre dipingono Putin (archivio) come un nobile difensore dei valori tradizionali russi. I contenuti sono come al solito molto crudi (archivio) nel ritrarre i leader ucraini.

Come i bot di Twitter, anche i blog su LiveJournal avevano promosso con toni entusiastici la mostra fotografica di Material Evidence (archivio). La sua presunta parzialità politica [it] e le connessioni con l'Agenzia di Ricerca su Internet [it] sono già state precedentemente documentate su RuNet Echo.

I commenti sotto ogni post provengono da account ugualmente falsi, e tendono a rafforzare il messaggio politico del post (archivio) o a presentare delle argomentazioni fittizie deliberatamente deboli e semplicistiche, che gli altri troll possono facilmente demolire.

LiveJournal comments

I commenti sotto un post di un blog su LiveJournal relativo al conflitto in Ucraina di solito rafforzano il messaggio politico del post, oppure presentano argomentazioni fittizie volontariamente deboli e semplicistiche.

La rete di blog pro-Cremlino

I blog suLiveJournal hanno un sistema di amicizie che permette agli utenti di connettersi tra loro, e di fatto molti degli account dei troll pro-Cremlino sono apparsi connessi in un network chiuso. Usando Python, ho raccolto i metadati di circa 8,700 account connessi tra loro, basandomi su pochi utenti iniziali e poi raccogliendo i loro amici. Notate che, per praticità, non ho svolto una ricerca esaustiva, quindi la cifra reale potrebbe essere ben più grande.

Per via della possibilità di eccezioni nei network (account avulsi dalla campagna pro-Cremlino) non mi sono semplicemente affidato alle connessioni di amici, ma ho anche utilizzato un approccio cronologico per isolare account sospetti.

Some of the 8700 suspected LiveJournal trolls shown in Excel.

Alcuni dei 8,700 account sospetti di LiveJournal e i loro numeri identificativi mostrati in una tabella Excel

Gli account dei bot e dei troll sono spesso creati in massa in un arco di tempo relativamente breve. In questo caso, l'89% degli account nel campione degli 8,700 sono stati registrati tra l'inizio di marzo e la fine di maggio 2014, poco prima del picco di registrazioni di domini nel network di siti pro-Cremlino [it] nell'estate dello stesso anno, che avevamo precedentemente documentato.

LiveJournal Timeline

Un periodo di numerose registrazioni di account può essere notato nella primavera del 2014.

E’ apparso chiaramente che gli account LiveJournal avevano anche numeri identificativi che erano numerati in maniera consequenziale (quindi se il numero di account di Bob fosse 12345678 e Alice si fosse registrata immediatamente dopo di lui, il numero dell'account di Alice dovrebbe essere 12345679.) Questo ha reso facile modificare il codice Python per isolare gli account creati durante questo arco di tempo. Ho poi filtrato ed escluso i casi irrilevanti servendomi di un foglio di lavoro Excel.

Avendo acquisito un campione “ripulito”, volevo stabilire quali fossero gli argomenti più popolari tra i post pubblicati dalle migliaia di account “troll”. Python è venuto in mio aiuto ancora una volta: ho scritto un secondo script per raccogliere tutte le parole dai titoli dei recenti post. C'erano determinate tematiche politiche che caratterizzavano l'intero campione?

Le analisi sulla frequenza con cui determinate parole apparivano nei titoli dei post sono risultate rivelatrici. I termini principali (escludendo particelle comuni della lingua russa, come le congiunzioni) erano “opinione,” “Russia,” “notizie,” “USA,” “Ucraina,” e “verità”. Anche “UE,” “politica,” “Putin,” “Poroshenko,” e altri termini riconducibili al conflitto apparivano nella lista (cliccate qui per una versione più ampia della grafica interattiva).

Questi termini rispecchiano chiaramente le linee guida sugli argomenti dei post [en] rivelate nei documenti relativi all’ Agenzia di Ricerca su Internet, che includevano Ucraina, UE, Russia e Stati Uniti tra i punti chiave su cui si focalizzava l'organizzazione.

TalkingPoints

Le linee guida sugli “argomenti di conversazione” impartite agli impiegati “troll” dell'Agenzia di Ricerca su Internet: UE, Ucraina, e Stati Uniti sono presenti in maniera preponderante.

Nonostante siano stati sostenuti da una strategia aggressiva e coordinata di diffusione dei link, non è ancora chiaro se questi blog di LiveJournal siano riusciti ad attirare i lettori e ad influenzarne le opinioni politiche all'interno o all'esterno dei confini russi.

Ad ogni modo, al momento della stesura di questo articolo, i nuovi post vengono pubblicati con scadenza regolare, e ciò suggerisce che la campagna che da 18 mesi promuove contenuti pro-Cremlino nell'internet in lingua russa è tuttora attiva.

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