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Lo Stato iraniano contro Kim Kardashian

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iran, Arte & Cultura, Citizen Media, Donne & Genere, Libertà d'espressione, Umorismo
Kim Kardashian takes on Tehran. Photo edited by Kevin Rothrock.

Kim Kardashian conquista Tehran. Immagine modificata da Kevin Rothrock.

Kim Kardashian è diventata la nuova nemica dello stato iraniano. Tehran lo ha annunciato sulla scia degli arresti scattati per otto modelle presenti su Instagram; la campagna è iniziata presto quest'anno, quando le autorità iraniane hanno lanciato una serie di operazioni denominate “Spider [1]” [en, come gli altri link salvo diversa indicazione].

I profili Instagram sono stati bloccati e le modelle messe sotto arresto e processate. La più famosa tra le ragazze finite in udienza, Elham Arab, era apparsa in un famoso programma televisivo iraniano chiamato Honeymoon.

Una foto pubblicata da Elham Arab (@elhamarab__) [2] il

 

Il caso di Elham Arab e delle altre modelle ha ricevuto attenzione internazionale. Le loro scuse pubbliche sono state diffuse dalla televisione di stato iraniana, e sono visibili sul nuovo profilo Instagram di Elham Araba [3].

“All people love beauty and fame. They would like to be seen, but it is important to know what price they will pay to be seen.”

Tutti vogliono essere belli e famosi. Alla gente piace essere vista, ma è importante sapere qual è il prezzo da pagare per essere noti.

Kim Kardashian ed Instagram “minacciano” la società iraniana

Mostafa Alizadeh, il portavoce dell'Unità Iraniana Organizzata per i Crimini Informatici, sostiene che Instagram e Kim Kardashian stiano cospirando al fine di influenzare negativamente la società iraniana.

IranWire riporta [4]:

“Ms. Kim Kardashian is a popular fashion model so Instagram’s CEO tells her, ‘make this native,’” Alizadeh said. “There is no doubt that financial support is involved as well. We are taking this very seriously.”

“La signorina Kim Kardashian è una fotomodella molto famosa, quindi l'amministratore delegato di Instagram decide di rendere i suoi contenuti “nativi” [della app], ha affermato Alizadeh. “Non c'è dubbio che sia una questione economica. Noi stiamo prendendo la questione molto seriamente”.

Gli utenti di Telegram rispondono alla minaccia Kardashian

Una delle foto ampiamente diffuse su Telegram, era partita da un tweet di Omid Memarian che ha condiviso un'immagine con i volti di alcuni personaggi di rilievo, etichettati successivamente come nemici della rivoluzione iraniana. L'immagine inizia con il volto dello Zio Sam nel 1978 e finisce con Kim Kardashian nel 2016.

L'evoluzione dei nemici della rivoluzione! Essendo sopravvissuti agli attacchi di Popper e Soros, adesso affrontiamo #Kardashian. Che cambiamento!

enemies of iran

1978: Zio Sam

1988: Salman Rushdie

1997: Karl Popper

2004: George Soros

2016: Kim Kardashian

Anche la vignetta seguente ha fatto il giro di Telegram: mostra un giovane che mangia un gelato mentre sua madre lo incita a trovarsi una moglie.

sweetie its time we found you a wife

“Dear son, it's time to find you a wife.”
“No I prefer Kim [a flavor of ice cream in Iran].”

“Figlio caro, è tempo che ti trovi una moglie.”
“No, io preferisco Kim [in Iran è un gusto di gelato].”

Dato per assodato il prorompente “lato B” della Kardashian, non sorprende di certo che molti giovani iraniani hanno iniziato a condividere su Telegram l'immagine di questo pomodoro bello tondo:

tomato

گوجه ی #کیم_کارداشیان پروژه ی #نفوذ گوجه ای یکی از ابزار های رخنه به جوانان توسط کارداشیانِ #جاسوس کشف شد

Il pomodoro #Kim_Kardashian – il pomodoro #influenza il progetto – uno degli strumenti per influenzare la gioventù scoperto dalla #spia Kardashian.

Un'altra immagine ampiamente diffusa su Telegram mostra Kim Kardashian ed il marito Kanye West con il presidente Barack Obama. Nella foto, il colore della maglietta di Kim è stato modificato. Questo tipo di manipolazione è spesso opera della censura iraniana. Ciò, quindi, ha portato molti a chiedersi se la foto in questione sia stata opera delle autorità iraniane.

kim obama kanye

عکس لو رفته از یکی از جلسات کیم کارداشیان با رییس‌جمهور آمریکا برای #نفوذ در بین جوانان ایران

Immagine trapelata da un incontro tra Kim Kardashian ed il Presidente per discutere dell'influenza sulla gioventù iraniana.

L'immagine originale è stata condivisa sul profilo Instagram di Kim Kardashian:

#FBF POTUS [8]

Foto condivisa da Kim Kardashian West (@kimkardashian) il 30 Gennaio 2015 alle

Un altro messaggio condiviso su Telegram lamenta in modo sarcastico l'influenza negativa della Kardashian. Il messaggio che accompagna l'immagine esprime la speranza che più donne giovani si vestano come la parlamentare Fatemeh Alia piuttosto che come Kim Kardashian. Fatemeh Alia è famosa per la sua opinione molto rigida sul velo e per il suo atteggiamento rigoroso.

Women in Iran's Parliament. Photo from Dar Sahn. [9]

Donne nel parlamento iraniano. Immagine da Dar Sahn.

جوانان ما به جای فاطمه آلیا، کیم کارداشیان را الگوی خود قرار داده اند،خب این #غلط_است_دیگر

Le nostre giovani stanno copiando Kim Kardashian invece che Fatemeh Alia. #questo_è_semplicemente_sbagliato

Gli utenti di Telegram hanno condiviso anche una vignetta pubblicata su IranWire [10] che mostra la versione iraniana di Godzilla: Kim Kardashian.Haji send in the back up our youth are dropping like flies [10]

Haji! Haji! We need backup. Our youth are dropping like flies.

Ahi! Ahi! Abbiamo bisogno di rinforzi. I nostri giovani stanno cadendo come le mosche.

L'esercito informatico iraniano vede tutto

Fa sorridere il fatto che Kim Kardashian e Instagram siano visti come i nemici. È davvero divertente. L'intolleranza verso i parrucchieri e le modelle di Instagram ha degli effetti reali. Si segue un modello di controllo sull'espressione culturale e su come deve apparire la donna, che risale all'inizio della rivoluzione culturale iraniana.

Nei primi anni del 1980, le donne erano seguite per strada da membri dell'esercito. Venivano arrestate se mostravano una sola ciocca di capelli. Ai cancelli delle università, le loro unghie venivano controllate per accertarsi che non ci fossero tracce di smalto. Le guardie le annusavano per assicurarsi che non usassero il profumo.

Le donne, in Iran, hanno cercato di spingere più in là i limiti dell'espressione fisica e culturale. Hanno sempre sfidato le restrizioni che venivano loro imposte.

Hadi Ghaemi [11] della Campagna Internazionale per i Diritti Umani nello stato iraniano:

“This kind of stifling and intimidation will only deprive Iranians of the cultural and artistic vitality that is rightfully theirs and further alienate the country’s youth.”

“The Revolutionary Guards’ assault on Iran’s fashion industry testifies to the fear of hardliners who try to control every aspect of people’s lives and squash any visible challenge to their narrow world view.”

“Questo tipo di potere oppressivo ed intimidatorio riesce solo a privare gli iraniani della vitalità artistica e culturale che è loro diritto avere alienando ulteriormente la gioventù del paese.”

“L'attacco del ‘Corpo delle Guardie della Rivoluzione’ all'industria della moda iraniana testimonia la paura degli estremisti, che cercano di controllare ogni aspetto delle vite delle persone e reprimono ogni pubblico affronto alla loro mentalità ristretta.”

L'intento di queste azioni contro le giovani donne iraniane, è di ricordare alle famiglie di esercitare il controllo sulle loro figlie. Nessuno è al sicuro. Niente è privato. Non esiste nessun posto in cui si possa esprimere la propria personalità.

Non è affatto una situazione divertente.