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Giappone: un film sulla rinascita di un villaggio di pescatori dopo lo tsunami di 5 anni fa

Categorie: Asia orientale, Giappone, Citizen Media, Disastri, Film, Sviluppo
Video about Japan tsunami

“Sto tornando qui, non mi importa di cosa fanno gli altri.” Immagine del film Funakoshi [1] realizzata da Estelle Hebert [2].

La regista canadese Estelle Hebert ha realizzato un documentario di 60 minuti incentrato su un villaggio giapponese e la sua lotta quotidiana per tornare a vivere dopo il gigantesco tsunami che ha devastato il Giappone, l'11 marzo 2011.

Presentando il suo documentario la regista afferma:   [1][en, come i link successivi] 

[…] Molti dei sopravvissuti hanno pensato che sarebbe stato più semplice e vantaggioso trasferirsi in altre aree urbane insieme alle proprie famiglie e agli amici. Tornare a casa avrebbe significato tornare in lotti di terra deserti, vivere tra montagne di macerie senza sapere se e quando il governo avrebbe fatto qualcosa per sostenere i villaggi meno popolati. Il risultato è che centinaia di piccoli villaggi sono stati lasciati in totale abbandono.

Per Funakoshi, una piccola cittadina di pescatori che prima del disastro contava appena 350 abitanti, la storia è un po’ diversa. Una manciata di residenti ha deciso di restare e mettersi a lavoro per portare il proprio luogo d'origine a vivere di nuovo.

I residenti sostengono il leader della comunità, il pescatore Koichi Nakasato, nel tentativo di far tornare in vita i villaggi spazzati via dallo tsunami. Sono molte le persone che offrono il loro supporto a questo progetto, nonostante ognuno di loro porti dentro di sé i ricordi e le ferite provocate da questa immane tragedia.

L'intero documentario sottotitolato in inglese è disponibile su Vimeo. Inoltre è disponibile anche una versione con sottotitoli in francese. [3]

Estelle ha partecipato come insegnante ad un progetto di mobilità per docenti [4] con il Giappone e dice di essere rimasta colpita dalla vastità della tragedia quando, da volontaria, ha visitato  la Prefettura di Miyagi [5].

Fu proprio mentre ci allontanavamo da Funakoshi che iniziai a pensare che questa sarebbe potuta diventare una grande storia, una storia che doveva essere documentata, una storia che non doveva essere dimenticata. Oggi i media non ci informano dei progetti di ripresa a lungo termine in favore dei paesi colpiti dalle calamità naturali, eppure le domande sono tante. Come fanno queste persone ad andare avanti? Quanto tempo è necessario prima che riescano a tornare ad una vita normale? Quali aiuti a lungo termine gli sono stati offerti? Funakoshi verrà mai ricostruita? Come riescono a sopravvivere i pescatori, nonostante abbiano avuto così tante perdite?

La regista afferma [5] di essere stata più volte a Funakoshi durante l'anno, proprio per documentare quello che stava accadendo e per offrire al pubblico uno sguardo intimo e profondo sui membri di questa piccola comunità e sul loro tentativo di ricostruire le proprie vite, nonostante siano ancora circondati dalla distruzione.