Netizen Report: due attivisti egiziani per i diritti umani messi sotto processo

Gamal Eid (left) and Hossam Baghat. Images shared by IFEX network.

Gamal Eid (sinistra) e Hossam Baghat (destra). Immagini diffuse da IFEX network.

Il Netizen Report di Global Voices Advocacy offre uno spaccato della situazione internazionale su sfide, vittorie e i trend nell'ambito dei diritti su internet in tutto il mondo.

In Egitto, due difensori dei diritti umani sono stati chiamati a comparire dinanzi al tribunale penale lunedì 23 maggio, per un caso che potrebbe avere ripercussioni per i giornalisti e gli attivisti di tutto il paese.

Il tribunale stabilirà se congelare o meno [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] i beni di Hossam Bahgat, fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights e Gamal Eid, direttore esecutivo del Arabic Network for Human Rights Information e avvocato specializzato in libertà dei media. Baghat ed Eid sono due delle voci più autorevoli per il mantenimento dello stato di diritto e di applicazione degli impegni dell'Egitto in materia dei diritti umani internazionali. Entrambi dirigono delle organizzazioni che, nonostante le circostanze sempre più difficili e le iniziative del governo atte a erodere le attività della società civile, sono riuscite a rimanere a galla, continuando così a difendere i giornalisti e gli attivisti per i diritti umani sia online che offline. Ad entrambi, da febbario 2016 è stato vietato di uscire dai confini egiziani.

Anche se il giudice ha rilasciato poche informazioni riguardo all'udienza, il caso è stato associato ad un altro del 2011 in cui numerose ONG straniere furono condannate con l'accusa di aver ricevuto e usato fondi stranieri senza permesso. Allora, nè Bahgat, nè Eid furono formalmente accusati.

In una dichiarazione riguardante il caso, Nadim Houry, direttore per il Medio Oriente di Human Rights Watch, ha affermato:

Le autorità egiziane hanno oltrepassato la fase di intimidazione e stanno ora compiendo dei rapidi passi per smorzare le ultime voci importanti del paese nella comunità dei diritti umani.

Il caso giunge in un momento in cui c'è un grande bisogno di avvocati come Eid e Bahgat. Soltanto nelle ultime quattro settimane, almeno 33 reporter sono stati trattenuti in Egitto mentre stavano provando a dare una copertura giornalistica a delle proteste politiche. La maggior parte di loro è stata rilasciata, ma non tutti. Tra questi ci sono due giornalisti del sito di informazione Yanair, Amr Badr e Mahmoud al-Sakka [ar], che sono stati condannati a 30 giorni di reclusione, e il fotografo del sito El-Fagr [ar], Ali Abdeen, che dovrà scontare due anni in galera con l'accusa di istigazione a proteste illegali, ostruzione al traffico e pubblicazione di notizie false. L’Osservatorio dei Giornalisti contro la Tortura, con sede in Egitto, e il Comitato per la Protezione dei Giornalisti stanno seguendo la loro storia e pubblicano continui aggiornamenti sull'evoluzione del caso.

Un netizen etiope potrebbe scontare cinque anni di carcere per accuse di “terrorismo”

Zelalem Workagegnehu, blogger e attivista etiope, è stato condannato a condannato a cinque anni e quattro mesi di prigione [it] dall'Alta Corte Federale d'Etiopia in seguito una condanna per “favoreggiamento del terrorismo”, dopo aver aiutato ad organizzare un corso su sicurezza e strumenti digitali. E’ stato inizialmente accusato ad ottobre 2014, scontando più di un'anno in galera. Lui e i suoi difensori hanno riportato di aver subito pesanti torture durante la detenzione e furono forzati a firmare una lettera di confessione. Presumibilmente, Zelalem farà appello alla decisione del tribunale.

I social media tornano online in Uganda, ma vanno offline in Iraq

Il blackout dei social media in Uganda è finalmente terminato il 15 maggio, dopo un arresto per “ragioni di sicurezza” nei giorni seguenti alla cerimonia di inaugurazione del Presidente Yoweri Mseveni. Durante il blocco, soltanto le persone che utilizzavano un VPN – e il Parlamento d'Uganda – sono stati in grado di aggirare il blocco.

Anche l'Iraq ha seguito l'esempio dell'Uganda tagliando la connessione internet, anche se non per ragioni di sicurezza. L'arresto, che è avvenuto in tutte le regioni del paese, è coinciso con gli esami di stato delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, il che ha portato alcuni a pensare che fosse stato indotto per evitare di copiare. E’ durato approssimativamente tre ore.

Nuovi strumenti aiutano i russi a trasformare gli amici in obiettivi da colpire

Uno strumento di riconoscimento facciale chiamato FindFace sta riscuotendo molto successo in Russia. Il software permette agli utenti di fotografare passanti nella folla e di identificarli, confrontando la foto scattate con quelle dei profili pubblicate sul social network russo Vkontakte, con un'affidabilità del 70%. Questo strumento ha delle notevoli ripercussioni sull'invasione della privacy, ed è già stato utilizzato per rintracciare i profili social di attrici di film per adulti per molestarle. Agli inizi di aprile, un giovane artista di nome Egor Tsvetkov ha messo in luce quanto questa nuova tecnologia sia invadente, fotografando passeggeri casuali sulla metropolitana di San Pietroburgo e abbinandoli alle rispettive foto-profilo del sito Vkontakte usando FindFace. “In teoria”, ha detto Tsvetkov a Global Voices, “questo software potrebbe essere utilizzato da un serial killer o da un creditore per rintracciare un debitore”. Il creatore dell'applicazione ha affermato che attualmente la tecnologia può funzionare con qualsiasi archivio di immagini, ma non con Facebook.

In Cina è guerra alle piattaforme di video “inopportuni” con provocanti mangiatori di banane

In Cina, la censura prende di mira i video, mirando piattaforme di live-streaming che trasmettono illegalmente programmi, linguaggio volgare, abbigliamento “inappropriato” e addirittura foto con ritratte persone in atteggiamenti “provocanti” con banane.

Iran: modelle arrestati per un post su Instagram

Otto persone sono state arrestate in Iran dopo aver postato alcune loro foto online. Tra di loro ci sono diverse modelle hanno posato senza indosso il velo su Instagram. Anche Mehdi Abutorabi, che gestiva una piattaforma editoriale chiamata Persian Blog, è stato arrestato. Tecnicamente, fare la modella in Iran è illegale e la legge nazionale impone alle donne di coprire i loro capelli con il velo.

Kenya: blogger scompare dopo essersi opposto ad accuse di terrorismo

Il fotografo e blogger keniano Msingi Sasis è scomparso, dopo l'arrest dello scorso anno mentre fotografava di notte il Galleria Mall a Nairobi. E’ stato trattenuto per “sospetto terrorismo” e rilasciato senza accuse. Successivamente, ha affermato di aver perso le sue fonti di sostentamento e di avere avuto disordini psico-fisici a causa dell'arresto.

In Bulgaria, un attivista ambientale finisce in tribunale per un post su Facebook

Un attivista ambientale bulgaro è stato processato [it] per aver insultato su Facebook il Direttore di una compagnia mineraria attiva nell'estrazione di rame. Secondo Nevena Borisova di Global Voices, il caso è emblematico per la fragilità della libertà d'espressione nel paese, dove i social media potrebbero essere inclusi nel codice penale bulgaro al fianco di reati come quello di diffamazione.

Il Mozambico spia i suoi cittadini senza un mandato

Secondo un rapporto investigativo del canale d'informazione locale @Verdade, il governo del Mozambico spia approfonditamente i suoi cittadini attraverso intercettazioni di chiamate, SMS, email, chat e il monitoraggio delle attività sui social network e su internet. Il controllo avviene attraverso un sistema costruito dalla compagnia tecnologica cinese ZTE ed è gestito dall'esercito.

Fuga di email dall'NSA – Agenzia per la Sicurezza Nazionale

Intercept ha rilasciato una nuova serie di documenti (originariamente resi pubblici da Edward Snowden) che include 166 edizioni della newsletter aziendale della Direzione Spionaggio di Segnali Elettromagnetici dell'NSA, la SIDtoday.

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Ellery Roberts Biddle, James Losey, Sherif Mansour e Sarah Myers West hanno contribuito a questo report.

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