20 morti e 13 ostaggi liberati: l'attacco di Dacca finisce in tragedia

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Immagine gentilmente concessa dalla pagina Facebook Sheba.xyz

Sabato 2 luglio 2016, una forza militare congiunta formata dall’Esercito del Bangladesh [it], dal gruppo paramilitare delle Guardie di Frontiera [bengalese], dalla polizia e dal gruppo scelto Rapid Action Battalion [bengalese], ha fatto irruzione nella Holey Artisan Bakery [en, come tutti i link seguenti] un locale che si trova nel quartiere diplomatico di Gulshan, per liberare le persone prese in ostaggio durante un attacco terrorista.

Durante la sera di venerdì, tra le 19.00 e le 20.00, un gruppo terroristico ha seminato il panico in questo locale della capitale bengalese frequentato da expat, diplomatici e benestanti. Il posto, di stampo europeo, di sera si trasforma in un ristorante chiamato O'Kitchen, e si trova in una zona considerata da sempre una delle più sicure dell'area di Gulshan, in quanto popolata da ambasciate e organizzazioni internazionali.

La Direzione Generale dei Servizi Interni per le Pubbliche Relazioni (ISPR), portavoce dell'esercito, ha confermato la morte di 20 ostaggi, uccisi principalmente con armi da taglio. La maggior parte delle vittime erano stranieri, ma hanno perso la vita anche alcuni bengalesi. Tredici ostaggi, tra cui un giapponese ed un singalese, sono stati salvati, mentre sei terroristi sono stati uccisi. Venerdì notte, durante l'assedio, due poliziotti hanno perso la vita e più di venti sono rimasti feriti in un conflitto a fuoco con i sequestratori che hanno attaccato anche lanciando delle granate.

L'esercito in conferenza stampa ha confermato le 20 vittime dell'attacco a Dacca.

Attacco a Dacca – Il commando operativo ha sgominato l'assedio. Non avrei mai immaginato che una scena come questa potesse avere luogo nella città che amiamo.

L'ISIS, un ramo di Al Qaeda che è riuscito ad avere il controllo su gran parte dell'Iraq e della Siria usando tattiche violente, oppressive e palesemente brutali, ha rivendicato l'attacco; l'Amaq News Agency, ovvero il loro mezzo stampa affiliato, ha condiviso sul proprio account Twitter alcune immagini raccapriccianti della scena del crimine, inclusi i corpi insanguinati di alcuni ostaggi. L'autenticità delle immagini — e la rivendicazione dell'attentato — tuttavia potrebbero non essere confermate.

Venerdì notte, alcuni testimoni hanno affermato di aver visto otto attentatori che, armati di fucili AK22, coltelli e bombe, irrompevano nel ristorante al grido di Allahu Akbar (cioè “Dio è grande” in arabo), tenendo in ostaggio 20 persone, tra i quali diversi stranieri. Alcuni avventori del ristorante sono riusciti a scappare in tempo, così da poter raccontare quello che avevano visto. Due poliziotti sono stati uccisi, secondo le prime testimonianze sono stati colti alla sprovvista. Durante la notte dell'assedio, almeno 40 persone, inclusi altri ufficiali di polizia, sono rimasti feriti.

Durante le 12 ore successive, le persone che vivono nei dintorni hanno raccontato i momenti angoscianti attraverso i social network. L'utente di Facebook Fahim Razzaq, dopo aver sentito i primi spari ha scritto:

Ho sentito degli spari dalla mia stanza. Credo ci siano degli ostaggi alla Holey Artisan Bakery sulla Strada 79 a Gulshan 2, vicino alla clinica Lake View; si dice che due persone già sarebbero state uccise. Se qualcuno dei miei amici di Facebook si trova nei dintorni di Gulshan, per favore rimanete in casa con le porte chiuse, e se siete in giro non venite qui fino a che la situazione non torna tranquilla. Vi prego anche di diffondere la notizia a tutti quelli che conoscete che vivono in questa zona.

Ho appena sentito un altro colpo, questo qui è stato più forte degli altri due. Questa tragedia deve concludersi al più presto e nel modo più sicuro possibile.

Soumir Baroi, del quale ancora non conosciamo il destino, è rimasto chiuso in uno dei bagni del locale, riuscendo a contattare suo fratello tramite SMS. Anche una giovane donna è stata in grado di mettersi in contatto con il padre durante l'assedio.

Uno degli ostaggi scampato al massacro, ha raccontato ai media che l'uomo armato chiedeva ai suoi prigionieri di recitare brani tratti dal Corano, chi non li sapeva veniva torturato, mentre chi li declamava non solo veniva trattato bene ma riceveva anche del cibo. Il loro obiettivo principale erano gli stranieri.

È scattato subito un blocco mediatico, e l'area coinvolta è stata blindata con un raggio di azione di quattro chilometri per permettere alle autorità di portare avanti l'offensiva contro i terroristi. Tuttavia, alcuni media sono stati criticati per aver rilasciato delle dichiarazioni irresponsabili:

Spero che i media non violino questo blocco dell'informazione riportando notizie sugli ostaggi o le loro famiglie

Sabato mattina, le autorità sono passate all'azione facendo irruzione nel locale con due veicoli blindati. Dopo un conflitto a fuoco e alcune esplosioni, sei uomini armati sono stati uccisi e 13 ostaggi liberati. Uno degli uomini armati è sopravvissuto. Le missioni estere a Dacca sono in stato di massimo allerta e le ambasciate hanno chiesto ai loro cittadini di rimanere in casa.

Per il Bangladesh questo tipo di attacco è nuovo, anche se in passato il paese è stato scosso da altri tragici avvenimenti: alcuni militanti bengalesi avevano ucciso dei blogger laici e degli attivisti digitali. Dal 2005, sono almeno 23 i blogger, redattori ed attivisti che hanno perso la vita, ed altre decine, inclusi stranieri e persone appartenenti ad altre religioni, sono stati aggrediti o minacciati di morte per il loro pensiero progressista e laico.

Oltre alla terribile vicenda di venerdì notte, degli aggressori dei quali ancora non si conosce l'identità, hanno ferito un prete induista con un'arma da taglio. Pensando che fosse morto lo hanno abbandonato nel tempio dove si è svolta l'aggressione, ma il prete fortunatamente era ancora vivo ed è stato prontamente trasportato all'ospedale locale; le sue condizioni rimangono comunque critiche. Un altro prete è stato ucciso quella stessa mattina da tre uomini a bordo di una motocicletta, incrementando il numero delle vittime di queste terribili aggressioni che si stanno verificando in Bangladesh.

Questi attacchi avranno ripercussioni a lungo termine sul progresso del paese. Ishtiaq Rouf, blogger espatriato e ingegnere per la sicurezza ha scritto in un post:

Le conseguenze di questo attacco che ha scosso il mondo intero saranno terribili, specialmente per un paese come il Bangladesh. Immagina di essere un cittadino argentino, a loro non importa quanto tu possa essere dispiaciuto per il ritiro di Messi dalla nazionale, ma gli importerà quando le immagini delle teste decapitate dei loro connazionali saranno diffuse su internet. Immagina ora di essere un cittadino italiano, che condivide il proprio paese con 50.000 lavoratori bengalesi. O un cittadino scandinavo, il cui paese finanzia numerosissimi progetti. Oppure un razzista bigotto dai capelli arancioni che è alla ricerca di una scusa per sradicare l'industria RMG [l'industria dell'abbigliamento] che si serve di di manodopera a basso costo come quella bengalese.

Rouf ha lanciato anche un triste avvertimento:

Quindi per favore, smettiamola di proteggere quelli che non hanno fatto niente per impedire che arrivasse questa giornata inevitabile. Smettiamola di trovare delle scusanti per le persone e le ideologie che ispirano atti come questi.

Al contrario, dovremmo darci una bella svegliata. Fate qualcosa, o qualcosa vi verrà fatto. Infine. Sicuramente.

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