Sono 42 le vittime dell'attentato avvenuto all'aeroporto di Ataturk di Istanbul, uno tra i più affollati d'Europa in quanto ponte fondamentale del traffico aereo mondiale. I tre kamikaze si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco in uno scontro con la polizia.
Gli attacchi portati avanti dai tre aggressori, inizialmente attribuiti al gruppo radicale ISIS dal Primo Ministro turco Binali Yildrim, sono iniziati il 29 giugno.
Il fatto che gli attacchi abbiano avuto luogo in uno degli aeroporti più affollati del mondo ha reso la copertura della notizia, da parte dei media mondiali e anche partecipativi, quasi come una cronaca minuto per minuto [en, come tutti i link seguenti]:
1st photo from Istanbul's Ataturk airport where 2 major blasts rocked int'l terminal, leaving multiple casualties.pic.twitter.com/xhu1uMfzTS
— Mustafa Edib Yılmaz (@MustafaEdib) June 28, 2016
La prima foto dell'aeroporto di Istanbul, dove le due esplosioni principali hanno scosso il terminal dei voli internazionali causando diverse vittime
TURKEY – Children & relatives embrace as they leave Ataturk airport after Istanbul suicide attack. By @ozannkosee pic.twitter.com/nTGunVnOJe
— Frédérique Geffard (@fgeffardAFP) June 28, 2016
TURCHIA – Bambini e familiari si abbracciano allontanandosi dall'aeroporto di Ataturk dopo l'attentato suicida.
Come c'era da aspettarsi, perché succede sempre nei periodi di crisi, le autorità turche hanno ordinato ai media di non lasciar trapelare informazioni man mano che la situazione si fosse evoluta, ed hanno impedito gli accessi a Facebook e Twitter, che mercoledì sera risultavano ancora bloccati.
Text of the temporary gag order on Istanbul Ataturk twin suicide bomb attack issued by PM.https://t.co/N0sHNhKJ4l pic.twitter.com/ph7zKFgzzd
— efe kerem sozeri (@efekerem) June 28, 2016
Schermata dell'ordine di blocco temporaneo sulla discussione del duplice attacco suicida avvenuto all'Ataturk di Istanbul rilasciata nel pomeriggio.
Il collaboratore di Global Voices Efe Kerem Sozeri, ha offerto su Vocativ un'analisi immediata in merito al tentativo del governo di bloccare media e social, sottolineando di aver impedito alla gente l'accesso alle informazioni nel momento più importante.
Mentre alcuni tassisti hanno approfittato del momento di crisi per alzare le loro tariffe, gli hotel presenti in tutte le maggiori città turche hanno aperto le loro porte ai passeggeri di tutte le nazionalità, senza chiedere nulla in cambio.
16 guests are resting in their rooms. We have one room left! #taksim #istanbul #PrayForTurkey #prayforistanbul https://t.co/TvGt0okaz6
— Suite Begonia (@BegoniaIstanbul) June 29, 2016
16 ospiti si stanno riposando nelle loro stanze. Abbiamo ancora una stanza a disposizione!
Amazing: Turkish student living near airport offers to let stranded passengers stay at his home. #istanbulattack https://t.co/EVoF9SjqxF
— Borzou Daragahi (@borzou) June 28, 2016
Meraviglioso: gli studenti turchi che vivono vicino all'aeroporto aprono le loro case ai passeggeri bloccati ad Istanbul.
Gli attacchi avvenuti all'aeroporto sono un terribile ricordo di ciò che alcuni cronisti hanno tristemente definito come “la nuova normalità turca”, un ciclo di violenza estremista che ha come obiettivo la popolazione civile del paese e che sarebbe stata inimmaginabile in tempi di pace, ovvero due anni fa.
Major recent attacks.. And the conflict in Southeast #Turkey… Hundreds… Hundreds died… https://t.co/nlJd4u1ZbU pic.twitter.com/cArfrHOhO3
— Cagil M. Kasapoglu (@CagilKasapoglu) June 29, 2016
I principali attacchi recenti… Ed il conflitto nel sud-est della Turchia… Centinaia… Centinaia di morti
L'attentato è avvenuto esattamente due anni dopo che il leader dell'ISIS Abu Bakr al-Baghdadi dichiarò il califfato nella città irachena di Mosul. Nonostante questo, comunque, il gruppo ancora non ha rivendicato l'attacco all'aeroporto Ataturk.