Atleta russa bollata come “traditrice” per la partecipazione alle Olimpiadi di Rio

Darya Klishina. Photo: Jens-Olaf Walter / Flickr / CC 2.0

Darya Klishina. Foto: Jens-Olaf Walter / Flickr / CC 2.0

Gli utenti di internet in Russia si stanno coalizzando contro Darya Klishina, saltatrice di salto in lungo, per aver accettato di competere ai Giochi olimpici estivi di Rio con bandiera neutrale. Molti su RuNet credono che la decisione dell'atleta sia antipatriottica.

La International Association of Athletics Federations (IAAF) ha annunciato domenica di aver rigettato ogni domanda di partecipazione alle Olimpiadi di Rio di quasi tutti gli atleti russi, l'ultimo di una lunga serie di episodi riguardanti gli scandali legati al doping nello sport russo. Una, tuttavia, è stata risparmiata: Darya Klishina, che vive e si allena negli Stati Uniti e che ora dovrebbe poter competere a Rio con la bandiera Olimpica neutrale.

L'annuncio ha generato un dibattito acceso su internet in Russia così come nei media, incentrato sul fatto che Klishina sia o no una “traditrice” del suo paese natale. In particolare, il fatto che Klishina ha ringraziato [en] l'Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera (che ha respinto tutti gli altri atleti russi) nel suo post su Facebook annunciando la sua partecipazione alle Olimpiadi, ha generato una raffica di critiche.

L'organo di stampa pro-Cremlino Life (precedentemente Life News) ha subito raccolto [ru, come i link seguenti] una selezione di commenti del post di Klishina. Sebbene il maggior numero di commenti propendevano per il supporto, Life ha scelto di enfatizzare quelli più critici verso l'atleta, con quello di un utente che domandava perché qualcuno che vive negli Stati Uniti “considera se stesso un atleta russo”.

Il dibattito è andato oltre i commenti di Facebook, comunque. Su Twitter, un'immagine condivisa da un giornalista del tabloid Komsomolskaya Pravda che comparava Klishina ai russi che combatterono per la Germania durante la Seconda guerra mondiale, ha subito fatto il giro della rete, venendola ritwittata più di seicento volte al momento in cui scrivo.

In una parodia della propaganda dei tedeschi durante la Seconda guerra mondiale in cui volantini furono lanciati sopra le linee sovietiche, si chiede agli atleti russi di “seguire l'esempio di Darya Klishina, vostra compatriota” e “di rinunciare alla vergognosa bandiera russa”. Per rendere la questione ancora più chiara, Dmitri Smirnov, il giornalista, aggiunse come commento: “soldati russi! Pasti caldi, riposo e cure mediche vi attendono nella prigionia tedesca!” (vedi sopra.)

Anche Eduard Limonov, uno scrittore e politico ultranazionalista che si opponeva a Vladimir Putin ma ora lo supporta, ha criticato la decisione di Klishina su Twitter, dicendo che dovrebbe rifiutare di partecipare ai Giochi di Rio.

Klishina dovrebbe rifiutarsi di partecipare alle Olimpiadi per solidarietà agli atleti [russi] che sono stati espulsi. Vergogna se non lo fa!

In un intervista sul sito ufficiale della federazione atletica russa, Klishina si è difesa, dicendo che si stava allenando negli Stati Uniti già da tre anni. “Insultarmi e chiamarmi traditrice è sbagliato, credo” ha detto.

Non tutte le reazioni furono negative: Tatyana Lebedeva, un ex atleta e campionessa Olimpica che attualmente siede al Consiglio della federazione atletica, ha detto di sostenere pienamente la decisione di Klishina, secondo il notiziario russo Sport Express. “Se vuole competere con bandiera neutrale, ha tutto il diritto di farlo”, ha detto Lebedeva, aggiungendo che “tutti sappiamo che Dasha è russa”. In un sondaggio non rappresentativo, pubblicato dal notiziario russo Gazeta.ru e sostenuto da più di 8000 persone, 66% dei partecipanti ha detto di non pensare che Darya Klishina sia una “traditrice”.

Dibattiti sulla presunta mancanza di patriottismo da parte degli atleti russi o delle celebrità sono stati frequenti in Russia, specialmente dopo l'annessione della Crimea e la guerra nell'Ucraina dell'est cominciata nel 2014.

La sconfitta della nazionale agli europei 2016, due anni prima che venga ospitata in Russia la Coppa del mondo, ha sollecitato una petizione chiamata a sciogliere la squadra. Gazeta.ru ha intervistato il creatore della petizione (il quale ha già raccolto più di 800.000 firme), che afferma che la squadra debba essere sciolta perché i giocatori hanno mostrato “una mancanza di patriottismo”.

Un altro esempio recente è la storia dei musicisti russi che hanno partecipato ad un festival musicale in Lettonia. La loro partecipazione ha creato una piccola tempesta mediatica dopo che il settantottenne poeta e compositore russo e sovietico Ilya Reznik gli ha accusati di essere dei “traditori”. “Questa mancaza di principi e questo desiderio di fare soldi col tempo porta a quei ‘piccoli tradimenti”, ha detto Reznik al notiziario Life. In un'intervista al tabloid Komsomolskaya Pravda, ha ulteriormente spiegato la sua posizione:

Латвия сейчас – это НАТО и базы. Там живут наши русские неграждане. Их не могут сделать гражданами. Они [власти] сносят российские памятники. И я считаю, что это [поездка на фестиваль в Юрмалу] просто беспринципно.

Ci sono al momento basi NATO in Lettonia. Qui è dove i nostri non cittadini russi vivono, loro non possono diventare cittadini. Qui è dove stanno rimuovendo i monumenti russi. E così io penso che ciò [tornando al festival di Yurmala] significhi che non hanno principi.

Ciò nonostante lo sport russo rimane uno dei principali punti di tensione. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la Russia non vorrebbe boicottare le Olimpiadi, ma ha esortato gli atleti russi ha “usare tutti gli strumenti [legali] a loro disposizione” per combattere la decisione di messa al bando.

Aggiornamento: Dopo la decisione dell'IAAF e le animate discussioni sulla posizione di Klishina, il Comitato olimpico internazionale ha detto che agli atleti russi, che hanno ottenuto il permesso dell'IAAF per poter partecipare alle Olimpiadi, sarà permesso di competere sotto bandiera russa ai Giochi di Rio. Secondo una dichiarazione del presidente del IOC Thomas Bach, a Klishina sarebbe anche possibile competere sotto bandiera russa, nel caso dovesse essere selezionata dal Comitato olimpico russo.

L'inizio dei Giochi olimpici estivi 2016 è previsto il 5 agosto, 2016 a Rio de Janeiro, Brasile.

Leggi altro sulla nostro copertura speciale: Joy, Disappointment and Injustice at the Rio Olympics [en]

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