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Post Brexit: secondo gli indiani, la vera Brexit c'è stata nel 1947

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Diritti umani, Economia & Business, Governance, Legge, Media & Giornalismi, Relazioni internazionali, Storia, Umorismo
The Hindustan Times, August 15, 1947 edition. Public domain.

The Hindustan Times, edizione del 15 agosto 1947. Dominio pubblico.

Il 23 giugno 2016, i cittadini del Regno Unito hanno preso parte ad uno storico referendum [1] [en, come i link seguenti eccetto ove diversamente segnalato] decidendo tramite il proprio voto la permanenza o l'uscita del proprio paese dall'Unione Europea. Dopo una tormentata campagna elettorale, portata avanti da entrambi i fronti per diversi mesi, ha prevalso il Partito Indipendentista di Nigel Farage con il 52% dei cittadini che hanno deciso di uscire dall'Unione Europea.

Più che sulle idee politiche, la campagna a favore dell'uscita dall'UE si è concentrata sul tema dell'immigrazione [2] portato avanti da Farage. Egli ha perpetrato l'idea di un possibile incremento di criminalità e terrorismo a causa dell'importante flusso migratorio dei rifugiati che il Regno Unito ha dovuto accogliere da quando ha aperto le porte all'Unione Europea.

Il Regno Unito è la prima nazione [1] ad essersi ritirata dall'Unione Europea, e le ripercussioni di questo voto si sono fatte sentire sia in UK che nel mercato globale, sin da subito. La sterlina ha registrato il valore più basso in 31 anni, [3] e gli investitori sono stati costretti ad investire il proprio denaro fuori dal paese [4] a causa della speculazione sulla futura situazione finanziaria.

Mentre il mondo continua ad osservare con ansia cosa la Brexit comporterà per il futuro dell'economia europea e come questa importantissima decisione riconfigurerà il commercio mondiale, molti paesi hanno reagito alla notizia in modi notevolmente diversi. Nonostante le paure per un probabile referendum del genere [5], in questo caso per l'indipendenza all'interno di Delhi, gli indiani trovano che la notizia dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea sia alquanto comica poichè gli ricorda una simil-Brexit, avvenuta nella loro nazione nel 1947.

La Brexit originale

1948 :: Earl Mountbatten, l'ultimo viceré lascia l'India

Alcuni indiani pensano che la minaccia alla propria identità nazionale ed alla sovranità percepita dal Regno Unito sia una grandissima ipocrisia [11], considerando tutti i paesi, India inclusa, che per secoli sono stati sottoposti al dominio britannico. La Brexit indiana ha comportato duecento anni di ribellioni e proteste; il movimento pacifista guidato da Mahatma Gandhi [12] [it] persuase gli inglesi a concedere l'indipendenza all'India nel 1947 e ad abbandonare il territorio subito dopo.

Gli indiani su Twitter hanno espresso l'ironia scaturita dai risultati della Brexit, provando a comprendere l'indole della maggior parte degli inglesi che hanno votato per l'uscita nei confronti di chi controlla la sicurezza dei confini del loro paese. Un utente di Twitter ha riassunto lo shock provato dall'India alla notizia dell'esito del referendum:

Nel frattempo l'India è solo impressionata dal fatto che sia possibile far andare via la Gran Bretagna tramite il voto.

Rohan, un attore comico indiano che vive a Mumbai, ha avvertito l'Unione Europea che il Regno Unito potrebbe fare allo stesso modo in cui si è comportato dopo aver lasciato l'India, ovvero portandosi via tutte le ricchezze:

Cara Unione Europea, se il Regno Unito possiede qualcuno dei vostri gioielli, questo è il momento giusto per chiedere di riaverli indietro

Altri, come Derek Simon, non riescono a capire come i cittadini inglesi possano essere preoccupati per l'immigrazione, quando erano proprio loro ad essere dei migranti:

[Immagine: Invade il 90% del mondo e si lamenta degli immigrati]

Non riesco a pensare alla Brexit senza pensare a questo.

Il giornalista Manu Joseph ha semplicemente riassunto in un tweet i sentimenti dell'India riguardo l'esito della Brexit:

La Brexit migliore c'è stata nel 1947

Non sorprende che molti indiani condividano gli stessi sentimenti, ritenendo che il voto della Gran Bretagna non solo sia senza precedenti ma anche ipocrita, se ci si basa sulla storia del paese oppressiva e violenta.

Charu Sharma [18] ha tentato di predire che impatto avrà la Brexit sull'India:

Il Regno Unito è la maggiore fonte di entrate delle compagnie indiane. La maggior parte delle aziende indiane hanno scelto il paese come sede europea dei loro uffici, questo per agevolare le operazioni commerciali interne e per usufruire delle comodità dell'essere presenti in Europa. Chiudere questa porta potrebbe comportare un problema per i business indiani nel Regno Unito, in quanto questi potrebbe scegliere di trasferire e gestire i propri investimenti in un altro posto.

Il Regno Unito si prepara alle crisi economiche che potrebbero seguire la Brexit, ma anche l'India si sta preparando alle proprie difficoltà. Nonostante tutto l'umorismo espresso dagli indiani in merito al referendum, sono state rilevate numerose segnalazioni di crisi economica [19]come risultato diretto della Brexit, addirittura nell'area del Kashmir — di cui i diritti territoriali sono stati pesantemente discussi [20] tra India e Pakistan in passato — che sta rilanciando il proprio referendum [21] per l'indipendenza da entrambe le nazioni.

Anche se in un primo momento la Brexit potrebbe apparire come comica e ironica, le sue implicazioni — sia in India che nel resto del mondo — potrebbero ridelineare la struttura delle politiche mondiali per come la conosciamo oggi.