Questo articolo di David Livelle è uscito su PRI.org il 18 agosto 2016. È ripubblicato qui nel quadro di un accordo di condivisione di contenuti.
Gli atleti olimpici mangiano molto più che barrette energetiche e frullati proteici. Basta pensare alle circa 250 tonnellate di cibo preparate per nutrire gli 11.000 e passa atleti che gareggiano ai Giochi di Rio.
Come in altre grandi occasioni, la filiera del cibo alle Olimpiadi necessita di una logistica avanzata, una buona pianificazione e una stima ragionata di quanto cibo e ingredienti avere a portata di mano per preparare pasti nutrienti.
Inevitabile è il surplus, come nel caso di cassette di frutta e verdura rovinate, o bancali di riso e patate avanzate.
Ora un gruppo internazionale di chef e attivisti contro la fame nel mondo, RefettoRio Gastromotiva (dalla parola italiana refettorio, che significa mensa) è intervenuto per recuperare il cibo delle Olimpiadi che andrebbe altrimenti buttato. Due chef, l’italiano Massimo Bottura e il brasiliano David Hertz, pilotano il tentativo di trasformare il cibo in eccesso destinato al Villaggio Olimpico in pasti per i più sfortunati. L’obiettivo è, dicono, “offrire cibo e dignità a persone che vivono situazioni di vulnerabilità sociale.”
In queste ultime settimane, gli chef di RefettoRio hanno servito cene con 108 coperti realizzate con surplus di ingredienti donati loro dalla azienda di catering che rifornisce il Villaggio Olimpico. Non ci sono scarti o rimasugli.
“RefettoRio lavora solo con ingredienti prossimi allo scarto…come frutta e verdura rovinate, o yogurt che se non acquistati finirebbero nella spazzatura dopo due giorni.” spiega lo chef Hertz.
Il ristorante è stato installato nel quartiere di Lapa, vicino al Villaggio Olimpico.
“Non sembra affatto il solito ristorante” spiega Alexandra Forbes, una food writer brasiliana che ha collaborato all’organizzazione di RefettoRio. I clienti sono così diversi. Molti di loro sperimentano per la prima volta una cena da tre portate preparata da un grande chef, una che sia così buona. Si sentono veramente dei privilegiati”. Un cliente ha dichiarato al Times che si trattava del cibo più buono che avesse mai assaggiato negli ultimi 40 anni.
Le organizzazioni locali che servono i più sfortunati selezionano avventori che abbiano in Brasile i più svariati percorsi di vita. Possono farne parte senzatetto costretti a mangiare tra la spazzatura, bambini di strada che frugano alla ricerca di cibo, madri di famiglia che subiscono abusi.
“Non sono abituati ad essere trattati con così tanta attenzione e rispetto” spiega Forbes, aggiungendo che “apprezzano talmente il pasto che a volte applaudono e ballano dalla gioia.”
Ogni giorno è uno chef diverso a prendere il comando. “Per esempio, l’altro giorno lo chef Massimo Bottura ha fatto una pasta, una carbonara, che di solito è fatta con pancetta o bacon. Ma il bacon era poco, quindi ha usato bucce di banana precedentemente affumicate alla griglia e poi unite al bacon: erano saporite come fosse bacon e il piatto era buonissimo.
Dare vita a pasti gourmet con una serie di ingredienti occasionali può risultare arduo. Ma Forbes spiega che il vero obiettivo del team di cuochi, fornai e camerieri di RefettoRio è di “farla finita con certi pregiudizi, quelli contro le persone povere, o contro le persone in difficoltà.”
Le donne maltrattate o le persone che stanno combattendo contro gravi dipendenze, “sono persone come noi” afferma “quindi il solo mostrare che possono essere trattate con rispetto e servire loro pasti squisiti credo sia importante.”
Allo stesso tempo RefettoRio vuole mandare anche un messaggio riguardo lo spreco di cibo. Più del 30% del cibo prodotto nel mondo non viene consumato perché va a male dopo il raccolto o durante il trasporto, oppure gettato da negozi e acquirenti. Eppure quasi 800 milioni di persone nel mondo vanno a letto la sera a stomaco vuoto, secondo i dati delle Nazioni Unite.
“Eventi come le Olimpiadi creano enormi sprechi perché la necessità di alimentare un numero così elevato di persone rende veramente difficile calcolare i bisogni effettivi di cibo, ed è quindi inevitabile che vi siano molti avanzi. Ma nessuno ha mai veramente puntato il dito contro questo problema.”
Fino ad ora.
RefettoRio Gastromotiva punta sul suo successo per lanciare un servizio di pranzo a pagamento. I profitti aiuteranno a coprire i costi della produzione delle cene notturne gratuite per i bisognosi. In cantiere anche il proposito di lanciare l’idea di RefettoRio a Montreal, Los Angeles e New York.