Una fuga di più di duemila documenti [2] [en, come tutti i link a seguire] ha rivelato un'inquetante spirale di abusi sessuali, aggressioni ed episodi di autolesionismo nel centro di detenzione australiano per richiedenti asilo situato nella micro nazione di Nauru, nell’Oceano Pacifico. I documenti sono stati pubblicati dal The Guardian questa settimana. Con più di 8000 pagine l'archivio copre un periodo che va da maggio 2013 a ottobre 2015. Più della metà degli incidenti riguardano bambini.
In un episodio, sarebbe una guardia del centro ad aver colpito una bambina di cinque anni [3] “in modo così forte che è volata in aria prima di schiantarsi al suolo”. Un altro rapporto [4] racconta come un padre abbia minacciato a più riprese di uccidere se stesso e i propri bambini, senza essere da subito indirizzato verso un centro di salute mentale. In un altro caso, una richiedente asilo si è sentita dire di essere su una “lista” di donne single “attese” dalle guardie di Nauru.
I documenti pubblicati riportano anche innumerevoli esempi di una condizione di vita crudele e intollerabile: donne che soffrono di incontinenza cui vengono rifiutati assorbenti igienici; raccomandazioni mediche per trattamenti urgenti sistematicamente ignorate, immonde toilette non pulite per settimane; detenuti costretti a vivere in tende infestate da scarafaggi.
Un’ondata di scandalo ha invaso Twitter:
Let's cut the crap. Australia's offshore detention centres are nothing more than human rights abusing offshore gulags. #naurufiles [5] #manus [6]
— Anna or AK (@annakissed36) August 10, 2016 [7]
Diamoci un taglio. I centri di detenzione offshore australiani non sono altro che gulag offshore dove si violano i diritti umani
.@afpcommissioner [8] @afpmedia [9] Please investigate the #LNP [10] govt's torture of refugees in #naurufiles [5] #manus [6] https://t.co/0nDiQP1N9B [11]
— Anne Carlin (@sacarlin48) August 12, 2016 [12]
Commissario e ufficio stampa della polizia federale australiana, siete pregati di investigare sulla tortura dei rifugiati da parte del governo del Partito nazional liberale – files Nauru – Manus
Shame shame shame on you Australia. Sort out #abuse [13] now, stop passing responsibility. Sickening read #NauruFiles [14] . https://t.co/KsoyONNUew [15]
— Niina Kolehmainen (@niinamk) August 10, 2016 [16]
Australia vergogna vergogna vergogna! Fate luce sugli abusi ora, basta rifilare ad altri la responsabilità. Una lettura che fa venire il voltastomaco.
Allo scorso giugno, 442 richiedenti asilo e rifugiati [17] vivevano nel “regional processing centre”, inclusi 49 bambini. Diverse altre centinaia vivono “nella comunità” di Nauru, fuori dal raggio delle statistiche governamentali. È una politica ricorrente del governo australiano quella di impedire a qualsiasi richiedente asilo arrivato via nave di potersi installare nel paese. Sono invece mandati a Nauru, o nell’isola Manus della Papa Nuova Guinea, dove li aspetta una detenzione indefinita ed arbitraria durante il “trattamento offshore”.
Alla luce dei #NauruFiles, anche l’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite e dozzine di altre organizzazioni per i diritti umani, legali e medici si sono schierate per criticare il trattamento che l’Australia riserva ai rifugiati.
Non è la prima e nemmeno l’ultima volta
Sebbene quest’ultima fuga di notizie sia significativa, non rappresenta certo la prima – e probabilmente nemmeno l’ultima – manifestazione delle controverse politiche di detenzione offshore dell’Australia. Una moltitudine di rapporti richiesti dal Governo o indipendenti, tra cui il report ‘Forgotten Children’ [18]della Commissione australiana per i diritti umani del 2014, il Moss Review [19]e una indagine congiunta di Amnesty International e Human Rights Watch [20], avevano già segnalato molte delle condizioni di maltrattamento a Nauru.
Tuttavia, l’apparente mollezza della risposta pubblica ai #NauruFiles porta certe persone a disperare del fatto che tali rivelazioni siano sufficienti per comportare un significativo cambiamento:
The #Naurufiles [21] are page 1 of Wednesday's @guardian [22] in the UK. The Aus media will be obsessed with gold medals https://t.co/o6mDC8w9i8 [23]
— Rick Eyre (@rickeyre) August 9, 2016 [24]
I #Naurufiles sono in prima pagina sul Guardian di mercoledì in Inghilterra. I media australiani saranno ossessionati dalle medaglie d’oro.
Response to #naurufiles [5] shows such casual cruelty with Australians just turning their heads away.
— Nannan Nelson Bay (@NannanBay) August 12, 2016 [25]
La risposta ai #Naurufiles mostra la disinvolta crudeltà degli australiani che semplicemente girano la testa dall’altra parte.
Di fatto, le reazioni ai #NauruFiles da parte del governo australiano hanno fino ad ora seguito un classico modello di offuscamento e rifiuto.
Il Ministro dell’immigrazione Peter Dutton ha prontamente accusato i richiedenti asilo di creare falsi racconti di abusi nel tentativo scorretto di entrare in Australia, dicendo: “certe persone hanno i loro motivi per cui fare falsa denuncia.” Il Primo Ministro Malcolm Turnbull ha detto che i file saranno ‘attentamente analizzati’, ma si è rifiutato di dare ascolto agli appelli per una indagine della Commissione Reale. Nel frattempo, il leader del partito laburista all’opposizione, Bill Shorten, ha richiesto un avvocato indipendente per i bambini, ma senza arrivare alla richiesta della chiusura del centro di Nauru.
Se la durata e la serietà delle accuse hanno colto molti di sorpresa, quelli che hanno prestato attenzione alla parabola della politica australiana di accoglienza ai richiedenti asilo non sono certo rimasti stupiti. Entrambi i principali partiti australiani sono stati compatti nell’orchestrare ciò che è noto come ‘the Pacific Solution” (la Soluzione Pacifica), ovvero la politica di spostare i richiedenti asilo in nazioni insulari remote piuttosto che gestirli sul continente australiano.
reminder: if ur appalled at what you read in the #NauruFiles [14] remember: this abuse is sanctioned by both major parties. bipartisan terror.
— not the only one (@theevulady) August 9, 2016 [26]
Reminder: se siete sconvolti da quanto letto nei #NauruFiles, ricordate: questo abuso è sancito da entrambi i principali partiti. Errore bipartisan.
Surely anyone who has been Australian PM since the Pacific Solution is guilty of human rights abuse? #naurufiles [5]
— Chloe Warren (@sciencechloe) August 9, 2016 [27]
Certamente chiunque sia stato Primo Ministro australiano da quando c’è la Pacific Solution è colpevole di violazione dei diritti umani? #NauruFiles