L'articolo seguente è un breve estratto della versione più lunga scritta dall'autore per Remezcla, disponibile qui [en].
A pochi passi dai negozietti del south Bronx, dai venditori ambulanti e dallo Yankee Stadium, qui sorge un ordinario condominio marroncino. Non si direbbe dall'esterno, ma nel seminterrato si trovano uno studio radiofonico e un rifugio per i Kichwa, originari dell'Ecuador che vivono a New York e che, secondo le stime, raggiungono le 10,000 persone. Invece che lo spagnolo, l'inglese e addirittura lo “Spanglish” parlati in superficie, l'antica lingua Kichwa riempie lo studio in forma di testi, poesie e dibattiti.
Fondato nel 2014, Kichwa Hatari è il primo programma radiofonico del paese trasmesso in Kichwa, lingua dei nativi Kichwa ecuadoriani e variante regionale del Quechua. A partire dagli anni '90, numerose comunità indigene si sono trasferite negli Stati Uniti, in particolare a New York e in altri centri urbani, per sfuggire alla recessione economica che nel loro paese stava colpendo più duramente proprio la popolazione autoctona. Benchè siano piuttosto numerosi, i Kichwa sono spesso invisibili tra la popolazione ecuadoriana e quella latina più in generale.
Kichwa Hatari, che può essere tradotto con “Kichwa in crescita”, intende ridare visibilità e una voce agli indigeni ecuadoriani attraverso un mezzo di informazione online, creato per e dai Kichwa. Ogni venerdì pomeriggio, i conduttori di Kichwa Hatari (Charlie Uruchima, Segundo Angamarca, Fabian Muenala e Renzo Moyano) si riuniscono nel seminterrato per discutere di musica, cultura, lingua, punti di vista e problemi della comunità locale. Insieme, i quattro formano un microcosmo all'interno della più ampia comunità Kichwa, rappresentando diverse generazioni, estrazioni sociali ed interessi. Il programma dà la “possibilità di esprimersi senza avere paura”:
Il programma motiva le persone. […] Abbiamo visto dei cambiamenti. Molti di noi avevano paura di dire chi siamo, ma ora per le strade, sui treni, nei ristoranti, le persone parlano Kichwa. Non hanno più paura.