Una guida per aiutare migranti e rifugiati a capire l'Europa

"Europa: An Illustrated Introduction to Europe for Migrants and Refugees" tells the story of European immigration. Credit: Courtesy of the Arab Fund for Arts and Culture

“Europa: Un'Introduzione Illustrata all'Europa per Migranti e Rifugiati” racconta la storia dell'immigrazione europea. Credit: Per gentile concessione dell'Arab Fund for Arts and Culture

Questo post, scritto da David Leveille in origine è apparso su PRI.org [en come i link successivi] il 2 gennaio 2017. Viene qui ripubblicato grazie a un accordo per la condivisione dei contenuti.

“Europa: Un'Introduzione Illustrata all'Europa per Migranti e Rifugiati,” è un voluminoso libro a colori pieno di foto storiche, mappe, racconti personali e informazioni pratiche, che mira a cambiare l'ottica sull'Europa dei nuovi immigrati.

Così racconta la giornalista siriano-americana Alia Malek, una dei curatori della guida che cerca di “far conoscere l'Europa vista attraverso i suoi conflitti e migrazioni. Racconta la storia degli ultimi 100 anni dell'Europa e come si sia formata a partire da due forze che tendono a presentarsi sempre insieme — la guerra e i flussi migratori che da essa originano,” dice Malek.

“L'idea era di raccontare questo aspetto dell'Europa a chi proviene da luoghi che stanno affrontando lo stesso genere di distruzione che il vecchio continente ha vissuto neanche 100 anni fa, per dar loro modo di riconoscersi in alcune di queste esperienze ‘altre’.’”

La giornalista racconta di aver incontrato molti rifugiati con gradi diversi di consapevolezza su ciò che avrebbero trovato al loro arrivo, e che in molti casi non sapevano che gli europei avessero vissuto esperienze simili alle loro.

“Ho avuto con loro le conversazioni più surreali. Durante tutto quel camminare, aspettare, star seduti nei campi, c'era chi mi diceva: ‘Quello che è successo in Siria e Iraq non si era mai visto prima in tutta la storia del genere umano, il modo in cui il vicino di casa è diventato il nemico, il modo in cui il tessuto sociale stesso è andato in pezzi, non si era mai visto prima nella storia,’ e mi facevano questi discorsi mentre eravamo sul confine tra Croazia e Serbia, un luogo in cui dovevamo stare particolarmente attenti a causa delle mine rimaste dalla guerra di Yugoslavia.”

“Ho cominciato a vedere l'ironia. La realtà è che gli avvenimenti storici dei due continenti non sono molto diversi e noi ci stavamo camminando in mezzo proprio mentre ne parlavamo,” dice Malek.

“Europa,” secondo quanto riporta il relativo sito web, è pensata anche per essere una guida pratica per migranti e rifugiati ed è quindi scritta in quattro lingue: arabo, farsi, inglese e francese. Ci sono sezioni che illustrano la geografia, le tradizioni e i diversi sistemi politici europei, insieme ai film più popolari e alle letture più interessanti, e c'è anche un'utile lista di organizzazioni che offrono assistenza a migranti e rifugiati.

“Europa” contiene anche testimonianze in prima persona di residenti, immigrati e rifugiati vecchi e nuovi che raccontano le loro storie, le loro personali esperienze di guerra, solidarietà e riconciliazione.

“C'è la storia, che amo particolarmente, delle nonne greche che a loro volta sono figlie dei rifugiati fuggiti dall'impero ottomano in disfacimento, stabilitisi sulle isole greche come Lesbo, dove oggi, quasi un secolo dopo, aiutano le donne siriane, irachene e afghane che arrivano con i loro bambini… Ci sono anche storie raccontate da chi ha affrontato il viaggio, come il dottore afghano che 10 anni fa sognava di andare in Grecia, la patria del giuramento di Ippocrate, e che oggi in Grecia presta le sue cure ai rifugiati… Ci sono gli architetti siriani che desideravano ardentemente andare in Olanda e ora vorrebbero riportare in Siria le idee di pianificazione urbanistica viste ad Amsterdam.”

Nel corso dei molti anni trascorsi a scrivere reportage sull'immigrazione e alla stesura di “Europa,” Malek dice di essere stata ispirata dai migranti che ha incontrato lungo il cammino:

“Si sa che c'è sempre il terrore delle reazioni negative, invece sono rimasta piacevolmente sorpresa e commossa dal calore e dall'apertura che ho trovato nei cuori delle persone, non solo nei volontari che si precipitano fuori dalle stazioni per accogliere chi arriva, ma anche nei cuori generosi delle persone comuni, che magari conoscono le storie dei loro zii, zie e nonne — e mentre mi sentivo devastata nel constatare l'incapacità degli esseri umani di imparare dagli eventi, ho sentito nel cuore l'urgenza di scoprire quanti altri vedono in ciò che sta succedendo qualcosa che non è realmente un'esperienza ‘altra’, come i politici vorrebbero farci credere con i loro proclami.”

Una versione elettronica e gratuita della guida, ottimizzata per dispositivi mobili, è disponibile online in tutte e quattro le lingue.

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