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L'uccisione di una giovane poliziotta lascia Trinidad e Tobago con tante domande e poche risposte

Categorie: Caraibi, Trinidad & Tobago, Citizen Media, Donne & Genere, Legge
[1]

Screenshot di un video tributo su YouTube per la morte dell'agente di polizia Nyasha Joseph.

La ricerca di Nyasha Joseph, un'agente di polizia (WPC) recentemente scomparsa, è giunta ad una fine sconvolgente ma non del tutto inaspettata  [2][en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. Mercoledì 15 marzo 2017, un pescatore trinidadiano ha scoperto un cadavere nel Golfo di Paria, che è stato successivamente confermato [3] essere quello della 22enne Joseph. Un uomo è in custodia cautelare [4] in relazione al suo omicidio, che la polizia creda [5] derivi da una lite domestica.

L'autopsia di giovedì, tuttavia, ha prodotto risultati [6] inconcludenti sulla reale causa della morte.

È una storia fin troppo familiare, sia nel Trinidad e Tobago [7] che nell'intera regione [8]. In uno studio [9] della Inter-American Development Bank (IDB) del 2013 sul crimine e la violenza nel Trinidad & Tobago (parte del più ampio rapporto dell'organizzazione sulla criminalità e la violenza nei Caraibi), è stato osservato che sebbene un numero relativamente basso (1,7%) di tutti gli incidenti di violenza domestica sia sfociato in omicidi, “l'incidenza della violenza domestica nel Trinidad & Tobago è con ogni probabilità maggiore di quella indicata nelle statistiche ufficiali”. Lo studio ha stimato che fosse probabilmente fino a 6,3 volte superiore alla cifra indicata nei dati ufficiali sulla criminalità.

Il rapporto ha anche fatto riferimento ad altre ricerche, che hanno rilevato come “oltre un quarto degli uomini nel braccio della morte nel Trinidad & Tobago è stato accusato di aver ucciso le loro mogli, fidanzate o conviventi”.

Quanti altri ancora?

Gli utenti dei social media hanno parlato dell'omicidio di Joseph, così come lo hanno fatto dei molti altri episodi di violenza di genere [10] [it] che il paese ha dovuto affrontare. Facendo appello alla propensione della società ad incolpare le vittime [11], il popolare sito di notizie Wired868 si è chiesto [12] quanti omicidi sarebbero stati necessari per punire l'auto-illusione del Trinidad & Tobago:

The point is not whether or not the criminal can get hold of a potential victim. Surely it ought to be whether the law can get hold of the criminal—or is even trying to.

The wolves are not even bothering with sheep’s clothing anymore. And even police are not off-limits. The only ones engaged in self-delusion at present is the public.

Il punto non è se il criminale possa o meno entrare in contatto con una potenziale vittima. Sicuramente dovrebbe essere se la legge può fermare quel criminale, o se addirittura ci stia provando.

I lupi non si preoccupano nemmeno più delle pecore. E anche la polizia non è off-limits. L'unico attualmente coinvolto in questa disillusione è il pubblico.

Il post è stato impenitente [12] per la sua mancanza di fiducia nel servizio di polizia:

Besides distributing speeding tickets and assisting wreckers, what does the police do effectively? Why even bother with the charade anymore?

Instead of looking us square in the eye and insisting that ‘officers are working assiduously to bring the perpetrators to justice’, acting Police Commissioner Stephen Williams might as well tell Trinidad and Tobago: ‘Your guess about what we should do now is as good as mine!’

Oltre a distribuire multe per eccesso di velocità e assistere i demolitori, cosa fa effettivamente la polizia? Perché anche solo preoccuparsi di questa farsa?

Invece di guardarci dritto negli occhi e insistere sul fatto che “gli ufficiali stanno lavorando assiduamente per assicurare i colpevoli alla giustizia”, il Commissario di polizia Stephen Williams potrebbe anche dire al Trinidad & Tobago: “La tua ipotesi su cosa dovremmo fare ora è buona quanto la mia!”

‘Dove sono gli uomini?’

Su Twitter e altre piattaforme social, gran parte della discussione pubblica si è concentrata sul tema ricorrente del modo in cui gli uomini caraibici socializzano:

La cultura maschile locale e gli uomini che ne fanno parte sono pronti ad ammettere che davvero c'è qualcosa che non va?

Su Facebook, l'attivista femminile Tillah Willah si è chiesta [14]:

Where are the men in this conversation?
Where are the men taking action? Where are the men demanding better of other men?
Where are the men urging other men to learn to let go?
Where are the men calling our their men friends for their violent language and behavior?
Why are women expected to solve this?
WHERE ARE THE MEN?

Dove sono gli uomini in questo dibattito?
Dove sono gli uomini che decidono di agire? Dove sono gli uomini che chiedono agli altri uomini di essere migliori?
Dove sono gli uomini che spingono altri uomini a imparare a lasciar andare?
Dove sono gli uomini che rimproverano i nostri amici uomini per il loro linguaggio e comportamento violento?
Perché ci si aspetta che le donne risolvano questo problema?
DOVE SONO GLI UOMINI?

Alcuni uomini hanno risposto. L'utente di Facebook Raymond Edwards si è unito alla richiesta [15] di cambiamento:

Another confirmed death that may turn out to be a Domestic-Violence incident.
Men: please leave our women alone!
Men: Control your emotions and ask for help if you do not think you can
Men: For !#@k sake
MAN UP!
Be a REAL MAN

Un'altra morte confermata, che potrebbe rivelarsi un incidente di violenza domestica.
Uomini: per favore, lasciate in pace le nostre donne!
Uomini: controllate le vostre emozioni e chiedete aiuto se pensate di non riuscire a farlo.
Uomini: per l'amor di Dio!
Forza!
Siate VERI UOMINI.

In diretta risposta alla domanda di Tillah Willah, Taran Rampersad ha affermato di voler avere una conversazione diversa [16]:

It's not a trivialization of what empirical evidence there is: The latest constable killed in Trinidad and Tobago – a WPC, her legal title, is unfortunately the flavor of the week of Crime in Trinidad and Tobago. And violence against women, too, is at issue with 56,744 court matters for protection orders in the last 2 years in this dual island country.

And I already, in a separate update, asked why a legal title would HAVE ‘W’ in it to designate someone as someone with ovaries when they do the job of a Police Constable – something that by itself shows a lot if one were to actually think about it. But not everyone thinks about it. That's part of the problem.

The conversation I would want to have is not about women alone, but crime in general. About corruption. A lack of empathy. […] So the conversation that I think should be had isn't about women specifically. It's about society in general. […] Gender politics be damned, this isn't about gender. This is about people, and I say that because women are people too.

Non è una banalizzazione delle prove empiriche: l'ultima agente di polizia uccisa nel Trinidad & Tobago – un WPC, il suo titolo legale, è purtroppo il retrogusto della settimana del crimine nel paese. E anche la violenza contro le donne è un tema importante con 56.744 cause giudiziarie per ordinanze restrittive negli ultimi 2 anni in questa isola a due facce.

In separata sede, ho già chiesto perché un titolo legale dovrebbe AVERE LA LETTERA ‘W’ in esso come per designare qualcuno con le ovaie, quando queste persone svolgono il lavoro di agenti di polizia – qualcosa che di per sé la dice lunga se uno dovesse effettivamente rifletterci. Ma non tutti ci pensano. Fa parte del problema.

La conversazione che vorrei intavolare non riguarda solo le donne, ma il crimine in generale. La corruzione. La mancanza di empatia. […] Quindi la riflessione che penso dovrebbe essere fatta non riguarda specificamente le donne. Riguarda la società in generale. […] Al diavolo la politica di genere, non si tratta di genere. Si tratta di persone, e lo dico perché anche le donne sono persone.

‘Dov'è Womantra?’

Com'era prevedibile, ci sono stati diversi aggiornamenti sarcastici su Facebook che puntavano il dito contro [17] Womantra, una lobby femminista regionale il cui obiettivo è quello di difendere la giustizia di genere. In passato, il gruppo è stato criticato per aver affrontato alcune questioni solo quando il momento era più propizio. Tuttavia, Teocah Arieal Ainka Dove ha arginato molto presto [18] quella marea:

Instead of asking WHERE IS WOMANTRA
Look in the mirror and ask yourselves ‘WHERE AM I’ […] For months, some of you ill-informed, ignorant humans have been peddling a narrative that ‘Womantra only speaks up for high coloured women’ (NEWS FLASH: They are all women of colour) or ‘Womantra only talking now because they want publicity’. […]

WOMANTRA is doing their part, various Women's Groups are doing their part! It is time you stop asking what they are doing, as though in your estimation they are not ‘doing enough’ and do YOUR PART!

Invece di chiedervi DOVE SIA WOMANTRA
Guardatevi allo specchio e chiedetevi ‘DOVE SONO IO’ […] Per mesi, alcuni di voi umani ignoranti e male informati hanno portato avanti la teoria che “Womantra parla solo per donne di alto colore” (RAPIDO AGGIORNAMENTO: Tutte sono donne di colore) o “Womantra sta parlando adesso solo perché cerca pubblicità”[…]

WOMANTRA sta facendo la sua parte, diversi gruppi per le donne stanno facendo la loro parte! È ora di smetterla di chiedersi cosa stanno facendo, come se non “fosse abbastanza” ed è ora che anche voi facciate la VOSTRA PARTE!

L'utente di Facebook Kathryn Stollmeyer Wight si è dimostrato d'accordo [19]:

Shame on anyone on FB speaking out against Womantra. Against any group crying for justice. I am so fed up of our smug men, & yes, women, in this country who lash out with great authority from behind their laptops.
Get off your arses & stop the killing of our people.
Not easy eh?

Vergogna per chiunque su FB parli male di Womantra. Contro ogni gruppo che chiede giustizia. Sono così stufo dei nostri uomini compiaciuti, e sì, delle donne, che in questo paese si scagliano con grande autorità da dietro i loro laptop.
Fate qualcosa e fermate l'uccisione della nostra gente.
Non facile eh?

Che fare?

Anche se il Ministro della Sicurezza Nazionale del paese ha esortato i trinidadiani a non perdere la speranza di fronte al crimine violento in quanto questo equivarrebbe a “morire noi stessi”, molti internauti – in particolare le donne – erano preoccupati che questa tendenza li avrebbe alla fine raggiunti. Stollmeyer Wight, come molti altri [16], si trovava in un [20] vicolo cieco:

Should we march as if we have never marched before? Write to the newspapers as though for the first time, hoping this would help stop the bloodshed?
Pray? […] Do we take this cry for justice to parliament, to the corridors of so called power, to watch those empty heads bowed, avoiding our eyes, preening for the camera, secretly counting the money they buy our votes with?
I do not have any of the answers, but I fear far worse.
Another sister, daughter, mother is gone & ‘doh fool yuh fat’, any one of us could be next.

Dovremmo marciare come se non avessimo mai marciato prima? Scrivere ai giornali come se fosse la prima volta, sperando che questo aiuti a fermare lo spargimento di sangue?
Pregare? […] Portare questo grido di giustizia al parlamento, nei corridoi del cosiddetto potere, a guardare quelle teste vuote inchinate, che evitano i nostri occhi, e si pavoneggiano dinanzi alla telecamera, contando segretamente i soldi con cui comprano i nostri voti?
Non ho nessuna delle risposte, ma temo per il peggio.
Un'altra sorella, figlia, madre se n'è andata e ognuno di noi potrebbe essere il prossimo.

Patricia Worrell, nel frattempo, ha dedicato alcune parole [21] al Commissario di polizia Stephen Williams:

I hear the anger in your voice over the murder of WPC Joseph. […] I understand your pain. Believe me, I do. She was one of yours – one of your family – and she has been irredeemably harmed.
But you see, sir, Nyasha Joseph was a woman before she was a police officer. As I am. As so many of my friends and family are. And I feel your pain because before she was one of yours, she was one of ours.
And because I and my sisters have been feeling traumatized for a long, long time, sir. Now, we embrace our sister in her violent death, shed tears, acknowledge our anger, and move on.
As we must, repeatedly, because generally speaking, you and those who work with you never seem to be quite as traumatized when the rest of us fall….. in OUR tribe, CoP Williams, WPC Joseph is simply another fallen sister, whose life is one of the latest to be sacrificed……And we have learned through bitter experience that generally, we can expect nothing significant or useful from you.

Sento la rabbia nella sua voce per l'omicidio dell'agente Joseph. […] Capisco il suo dolore. Mi creda, lo capisco. Era una di voi, una della vostra famiglia, e ha subito danni irreparabili.
Ma vede, Signore, Nyasha Joseph era una donna prima di essere un'agente di polizia. Come lo sono io.  Come tanti dei miei amici e dei miei familiari lo sono. E sento il suo dolore perché prima che lei fosse una di voi, era una di noi.
E perché io e le mie sorelle ci siamo sentite traumatizzate per molto, molto tempo, Signore. Ora, abbracciamo nostra sorella nella sua morte violenta, versiamo lacrime, riconosciamo la nostra rabbia e andiamo avanti.
Come dobbiamo fare, ripetutamente, perché in generale, lei e coloro che lavorano con lei non sembrate mai essere così tanto traumatizzati quando il resto di noi non ce la fa….. nella NOSTRA tribù, Commissario Williams, l'agente Joseph è semplicemente un'altra sorella caduta, la cui vita è una delle ultime ad essere stata sacrificata…E abbiamo imparato attraverso quest'amara esperienza che in generale non possiamo aspettarci nulla di significativo o utile da lei.

Una legislazione per i social media?

Un altro aspetto importante della discussione sul crimine violento è quello di poter emendare [22] il Cybercrime Bill del paese per impedire agli “aggressori” di pubblicare immagini raccapriccianti e informazioni non verificate sui social media. Una posizione a cui il Ministro della Sicurezza Nazionale ha fatto eco [23] quando le immagini del corpo di Joseph hanno iniziato a inondare [24] la rete dopo il suo ritrovamento.

Tali mosse, soprattutto alla luce degli sviluppi [25] in altre zone della regione, sollevano preoccupazioni circa le nuove sfide che gli attivisti si troveranno ad affrontare poiché il discorso risulta sempre più controllato dalla “legislazione sulla criminalità informatica”.

Nel frattempo, le donne arrancano. Per chiarire la sua posizione, la poetessa trinidadiana Shivanee Ramlochan ha citato [26] la poesia di Hanif Willis-Abdurraqib [27], “Sunday”:

I will survive my grief, amen.
I have run into the darkness and arrived in the morning still living, amen.
I have made my home anywhere I still have a name, amen.
I swear that they cannot kill us all
amen.

Sopravviverò al mio dolore, amen.
Ho corso nell'oscurità e sono arrivato al mattino ancora vivo, amen.
Ho costruito la mia casa ovunque avessi ancora un nome, amen.
Giuro che non riusciranno ad ucciderci tutti
amen.