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Dopo 31 anni dal disastro, torna la luce a Chernobyl

Categorie: Bielorussia, Russia, Ucraina, Citizen Media, Disastri, Fotografia, Storia, RuNet Echo
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Alcuni avventurieri polacchi sono entrati nella zona interdetta di Chernobyl, nella città di Pripyat, e hanno acceso le luci nella centrale atomica di Chernobyl per la prima volta dopo il disastro nucleare del 1986. Foto dalla pagina Facebook di Napromieniowani [2].

Il 26 aprile 1986, una fusione nucleare alla centrale atomica di Chernobyl, nel nord dell'Ucraina, ha causato la diffusione nell'atmosfera di materiale radioattivo, esponendo così centinaia di migliaia  se non milioni  di persone in Ucraina, Bielorussia, Russia e in tutta l'Europa orientale a dosi di radiazioni estremamente alte.

Gli effetti della pioggia radioattiva si sentono ancora: più di 500,000 [3] [en] persone in Bielorussia, la nazione più colpita dal disastro, hanno problemi alla tiroide dovuti alle radiazioni di Chernobyl, e più di due milioni vivono in aree del Paese dove sono esposti ad un alto rischio di contaminazione.

La scorsa settimana, alla vigilia del trentunesimo anniversario del disastro, un gruppo di avventurieri polacchi ha deciso di riaccendere le luci a Pripyat, una città fantasma radioattiva situata a tre miglia dal reattore di Chernobyl. Pripyat è stata evacuata il giorno dopo l'esplosione e da quel momento in poi è rimasta abbandonata  anche se è diventata il centro del turismo del disastro che si è sviluppato nella zona d'interdizione di Chernobyl.

Le luci si riaccendono in una scuola di Pripyat.

Utilizzando dei generatori, i polacchi sono stati in grado di fornire elettricità ad alcuni edifici di Pripryat, illuminando la città abbandonata per la prima volta dopo trent'anni. Gli avventurieri hanno pubblicato [4] le foto sulla loro pagina Facebook, Napromieniowani.pl [5].

Questo post è stato aggiornato per inserire la giusta menzione dei fotografi. Le foto sono state originariamente pubblicate su Napromieniowani.pl [5] e il loro uso è stato autorizzato.