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Una biologa curda protegge il leopardo persiano nell'Iraq devastato dalla guerra (Video)

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iraq, Ambiente, Citizen Media, Good News, Scienza
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Un raro leopardo persiano. Foto di Patrick Bentley/SolarAid Photos CC 2.0.

Questo post di Todd Reubold [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] è stato pubblicato originariamente [3]su Ensia.com [4], una rivista dedicata alle soluzioni ambientali internazionali in atto e ripubblicato qui come parte di un accordo di condivisione dei contenuti.

In cima alle montagne del Kurdistan, nell'Iraq nord-orientale, la conservazionista Hana Ahmed Raza e un gruppo di ricercatori dell'organizzazione non governativa Nature Iraq [5] stanno lavorando per proteggere il leopardo persiano, una specie in grave pericolo di estinzione.

Il leopardo persiano (Panthera pardus saxicolor) è una sottospecie del più ampio gruppo dei leopardi [6], distribuiti in Africa e Asia. Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attualmente rimangono tra gli 800 e i 1000 individui, i quali sono minacciati dal bracconaggio, dalla perdita e dalla frammentazione dell'habitat e dalla diminuzione delle prede.

Perché questa particolare sottospecie di leopardo è così importante? Come Raza sottolinea nel video, “Il leopardo persiano è l'unico predatore rimasto nell'ecosistema [curdo],” e la salute di tale ecosistema dipende dalla presenza di grandi predatori.

Le possibilità di vedere un leopardo persiano in natura si aggirano intorno allo zero, quindi, quando la squadra scopre che una delle loro telecamere ha catturato un'immagine di un grosso esemplare, Raza esplode di gioia.

Raza è una biologa con una passione: mostrare l'altra faccia del suo Paese, quella che non è solo “guerra e conflitto”. Negli ultimi sei anni, ha partecipato a indagini di campo sulla fauna selvatica e a programmi di sensibilizzazione ed educazione con Nature Iraq. Dal 2013, è anche membro del IUCN/SSC Cat Specialist Group [7] e ha contribuito agli sforzi per stabilire delle aree protette per la fauna selvatica nella regione curda.

Sebastian Meyer [8], fotografo e regista pluripremiato, ha prodotto questo video per Ensia. I suoi lavori sono stati pubblicati su numerose testate internazionali, tra cui TIME, Sunday Times Magazine, FT Magazine, Washington Post e The New York Times. Meyer ha realizzato film per National Geographic, PBS, CNN e HBO. Dal 2009 al 2014, Meyer ha vissuto in Iraq settentrionale, dove ha co-fondato Metrography [9], la prima agenzia fotografica irachena.
Todd Reubold [2] è editore, direttore e co-fondatore di Ensia.