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FOTO: Oltre 70.000 sfollati per gli scontri tra l'esercito filippino e il gruppo sospettato di essere affiliato all'ISIS

Categorie: Asia orientale, Filippine, Citizen Media, Diritti umani, Guerra & conflitti, Interventi umanitari, Politica
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Un'area polifunzionale convertita in un centro d'accoglienza temporaneo per i cittadini di Malawi, sfollati a causa del conflitto armato. Foto di Ina Alleco Roldan Silverio, dipendente del Dipartimento del Welfare e lo Sviluppo Sociale, utilizzata con permesso.

L'offensiva militare del governo filippino contro un gruppo locale sospettato di aver legami con l'ISIS ha reso sfollati migliaia di cittadini di Marawi, città situata nell'isola meridionale di Mindanao.

Il 23 maggio 2017 è stato riportato che alcuni militanti appartenenti al gruppo Maute hanno attaccato [2] [en, come i link seguenti se non diversamente indicato] ed occupato numerosi edifici a Marawi. A causa della presunta affiliazione del gruppo all'ISIS, il Presidente delle Filippine ha imposto [3] la legge marziale, ordinando ai militari di arrestare i militanti del gruppo Maute e di bloccare la diffusione delle ideologie estremiste.

Una grossa parte della popolazione di Mindanao è musulmana. Alcuni gruppi del luogo hanno condannato [4] le azioni degli uomini di Maute, pur essendo impegnati in una lotta per l'autodeterminazione, che è oggetto di continui negoziati di pace.

La legge marziale era sicuramente rivolta contro il gruppo Maute, ma ha di fatto provocato l’evacuazione di massa [5] degli abitanti di Marawi verso le cittadine vicine. Migliaia di famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case per evitare di rimanere vittime del fuoco incrociato [6].

La mattina del 30 maggio 2017, il governo ha dichiarato che 14.313 famiglie o 71.115 persone erano rimaste coinvolte [7] dal conflitto armato a Marawi. Il governo ha anche rivelato di aver aperto 20 centri d'accoglienza dove si erano rifugiate 2.261 famiglie o 10.809 persone. A causa della mancanza di strutture, in migliaia hanno cercato rifugio in altre città. Alcune persone sono state viste mettersi in cammino con i loro pochi beni personali.

Una settimana dopo l'imposizione della legge marziale, il governo ha affermato di avere ripreso il pieno controllo di Malawi. Tuttavia, migliorare le condizioni dei ‘bakwit’ (gli evacuati) costituisce una grossa sfida per i leader locali, che stanno ora valutando l'impatto della legge marziale e degli attacchi del gruppo Maute.

Ieri siamo riusciti a distribuire pacchi alimentari famigliari alle vittime civili in alcuni baranggay (quartieri) di Marawi difficili da raggiungere

Le foto che seguono mostrano i cittadini di Marawi in fuga, le condizioni all'interno dei centri d'accoglienza e la situazione della città sotto il controllo dei militari:

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Soldati inviati a Marawi dopo l'imposizione della legge marziale. Fonte: pagina Facebook di Kathy Yamzon. Foto utilizzata con permesso.

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Alcuni contadini hanno portato con sé i loro animali durante la fuga da Marawi. Fonte: pagina Facebook di Kathy Yamzon. Foto utilizzata con permesso.

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Dopo l'imposizione del coprifuoco a Malawi, in migliaia si sono messi alla disperata ricerca di mezzi di trasporto per lasciare la città. Fonte: pagina Facebook di Kathy Yamzon. Foto utilizzata con permesso.

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Un “santuario” che accoglie le persone evacuate da Marawi nella città di Saguiaran, Lanao Del Sur. Foto scattata da Jerome Succor Aba e utilizzata con permesso.

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Un tipico centro d'accoglienza allestito dal governo. Foto pubblicata sulla pagina Facebook di Ina Alleco Roldan Silverio, dipendente del Dipartimento del welfare e sviluppo sociale, utilizzata con permesso.