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Cittadini di Singapore accusati dalla polizia dopo una veglia per un lavoratore migrante giustiziato

Categorie: Asia orientale, Singapore, Citizen Media, Governance, Libertà d'espressione, Politica, Protesta
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Poliziotti durante la veglia organizzata il 13 luglio dinanzi al complesso del carcere di Changi. Foto della pagina Facebook di Kirsten Han, utilizzata previo consenso.

La polizia di Singapore ha convocato 17 tra attivisti e giornalisti, che hanno partecipato alla veglia del 13 luglio, con l'accusa [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di aver organizzato un'”assemblea illegale”.

Il gruppo si è riunito all'esterno della prigione di Changi, nella parte orientale di Singapore, in segno di solidarietà verso la famiglia del lavoratore malesiano, Prabagaran Srivijayan [3], condannato alla pena capitale con l'accusa di traffico di stupefacenti. L'esecuzione è avvenuta il 14 luglio.

Fino alla fine dei suoi giorni, Prabagaran aveva continuato a dichiararsi innocente attirando l'attenzione di un gran numero di associazioni attive per i diritti umani. Queste si sono battute affinché il governo di Singapore gli risparmiasse la vita, rivedendo il suo caso. La sentenza, però, è stata confermata. Con Prabagaran il totale dei condannati a morte [4] a Singapore del 2017 per crimini legati al possesso di stupefacenti, è salito a quattro.

Nonostante molti dei 17 partecipanti alla veglia fossero a favore dell'abolizione della pena di morte [5], il loro principale intento in quell'occasione è stato dimostrare solidarietà alla famiglia del condannato.

Durante la veglia, che si è svolta a lume di candela, è intervenuta la polizia. I pubblici ufficiali hanno confiscato le candele dei partecipanti, permettendo però la continuazione dell'evento in assenza di luce.

Due mesi dopo, gli stessi individui sono stati accusati di aver violato la legge e di aver organizzato un'assemblea non autorizzata. A Singapore, infatti, è severamente proibito [6] organizzare delle manifestazioni che prevedano la presenza di più persone se non espressamente autorizzate secondo la sezione 16(2)(a), capitolo 257A del Public Order Act.

La scrittrice Kirsten Han [7], collaboratrice di Global Voices che ha preso parte in prima persona alla veglia è stata a sua volta posta sotto accusa [8] dalla polizia. La Han ha descritto questa esperienza tramite Facebook e si è interrogata [9] sulle motivazioni che hanno portato le forze dell'ordine a considerare la veglia come un'assemblea illegale:

I understand that it is the police’s duty to protect law and order and to uphold the laws of our country. But when a simple, nonviolent, quiet vigil for a man about to be hanged by the state is deemed an illegal assembly worthy of a police investigation, perhaps it is time to think about whether we are striking the right balance between public order, freedom of assembly and compassion.

Capisco che è dovere della polizia proteggere la legge e l'ordine e far rispettare le leggi del paese. Quando però una singola veglia, non violenta, organizzata in segno di solidarietà verso un uomo che sta per essere impiccato per mano dello stato viene considerata un'assemblea illegale degna di un'indagine, forse è tempo di chiederci se stiamo o meno trovando il giusto equilibrio tra ordine pubblico, libertà di assemblea e compassione.

La polizia ha convocato anche l'editore del The Online Citizen,Terry Xu, il quale aveva espresso il suo disappunto [10] dopo aver appreso di come la veglia fosse stata considerata un'assemblea illegale dalle forze di polizia.

An “illegal public assembly” to grieve over an individual who was put to death under the state law, and insisted that he is innocent till the point he was hanged at the gallows. It was also an “illegal public assembly” where the police officers turned up at the scene and said it was okay to gather so long there is no candles placed.

“Assemblea pubblica illegale” in segno di lutto verso una persona condannata a morte dallo stato, che ha insistentemente dichiarato la sua innocenza fino al momento in cui è salito sul patibolo. Si trattava ugualmente di “assemblea pubblica illegale” quando la polizia sulla scena ha autorizzato la continuazione della veglia a patto che le candele fossero spente.

Pare che la polizia abbia agito in questo modo per evitare che i partecipanti lasciassero il paese senza l'autorizzazione delle autorità. Lo stesso Terry Xu è stato fermato dell'Ufficio Immigrazione mentre si accingeva a lasciare Singapore:

Are the police acting as judges to decide whether or not one can leave the country without putting the matter to court?

If this is not harassment, I don't know what else can be considered as one.

La polizia crede di potersi comportare da magistrati, decidendo chi può o meno lasciare il paese senza interpellare la corte?

Se questa non è persecuzione non so cosa potrebbe essere considerata tale.

Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno aspramente criticato la polizia per la persecuzione dei partecipanti alla veglia. La ONG Function 8, stanziata a Singapore, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha definito il caso “contrario alla Costituzione e uno spreco di personale appartenente alle forze dell'ordine”.