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Davanti alla sede di Twitter a Tokyo, manifestanti calpestano le incitazioni all'odio

Categorie: Asia orientale, Giappone, Censorship, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Donne & Genere, Legge, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Protesta, Advox
twitter hate speech [1]

I manifestanti calpestano le stampe dei tweet abusivi di fronte alle sede principale di Twitter a Tokyo, l'8 settembre. Immagine presa dal canale Youtube ufficiale di IJW [2]

Venerdì 8 settembre, circa un centinaio di dimostranti [3] [jp, come i link successivi, salvo diversa indicazione] si sono riuniti fuori dalla sede principale di Twitter a Tokyo per chiedere all'azienda di esercitare un maggiore controllo verso i discorsi discriminatori e d'odio che circolano sulla piattaforma.

Tokyo No Hate [4], un gruppo di attivisti volontari, ha guidato la manifestazione, evidenziando l'apparente scarsa volontà da parte di Twitter di affrontare il problema.

Il gruppo ha riportato all'azienda una serie di tweet discriminatori e violenti, chiedendo di farli rimuovere entro il 7 settembre. Ha inoltre premesso che ci sarebbe stata una protesta il giorno seguente di fronte alla sede centrale, se la rimozione non fosse avvenuta.

Kyobashi (Chuo-ku, Tokyo). Le “incitazioni all'odio” ricoprono il marciapiede di fronte alla sede principale di Twitter in Giappone.

Prendendo spunto da una recente protesta a Berlino [7] [en] e organizzatisi usando l'hashtag #0908Twitter社前 [8] (“Incontro di fronte a Twitter il 08/09″), i manifestanti si sono riuniti davanti alla sede principale dell'ufficio di Twitter a Tokyo e hanno ricoperto il marciapiede con fogli stampati di tweet che comunicavano messaggi sessisti, razzisti e violenti.

Cartello: “Smettetela di ignorare i tweet discriminatori. Ogni giorno è spaventoso. Ogni giorno è insopportabile. Ogni giorno è agonizzante. Per favore, aiutateci.”

Gli attivisti hanno mostrato centinaia di tweet abusivi, alcuni dei quali sono stati fotografati e condivisi proprio su Twitter.

Tweet: ‘Chon’ (un'offesa usata contro i Coreani) sono dei selvaggi, vero?

Le incitazioni d'odio non si limitano alla discriminazione razziale.

Tweet in mezzo: Le donne sono specie inferiori, per questo dovrebbero estinguersi.

Negli abusi sessuali, sono le vittime ad essere responsabili, soprattutto le donne.

Alla fine, i partecipanti sono stati incoraggiati a calpestare questi fogli, e alla conclusione della dimostrazione, i tweet sono stati letteralmente gettati nel cestino.

Altri tweet più offensivi individuati dai partecipanti sono stati tradotti in inglese dall’attivista Takahiro Katsumi [19] in questo Momento Twitter [20].

Twitter potrebbe fare di meglio?

Con 40 milioni di utenti attivi [21] [en] che rappresentano circa il 30% della popolazione nazionale — Twitter è uno dei social network più popolari e più diffusi del Giappone.

Anche se Twitter prende alcuni provvedimenti per tenere i discorsi di minacce e odio fuori dalla piattaforma (inclusa la recente sospensione di un utente che minacciava di uccidere una zanzara [22] [en]), c'è chi dice che altri tipi di minacce e molestie sul social network vengono completamente ignorate.

Toshiki Kino [23] [en], cyber-attivista ed ex presidente di Tokuo No Hate, ha dichiarato a Global Voices che Twitter è stato “completamente passivo” nella regolazione di incitazioni all'odio contro le minoranze etniche in Giappone:

Hate speech against ethnic minorities people in Japan—mainly against Korean and Chinese people, but also against the Ainu [indigenous residents of Japan] on the Internet has been a very serious problem in recent years, but Twitter Japan has been completely inactive in terms of regulating such remarks. There is much hate speech on Twitter to choose from, but you'll see lots of serious examples if you search for “朝鮮人 [24]” [‘chosenjin’, a derogatory epithet for Korean people.]

Le espressioni di odio contro le minoranze etniche in Giappone – soprattutto contro i coreani e i cinesi, ma anche contro gli Ainu [residenti indigeni del Giappone] su internet sono da qualche anno un grave problema, ma Twitter Giappone è stato completamente passivo nel disciplinare questi commenti. Su Twitter potete trovare tante incitazioni all'odio, ma se cercate “朝鮮人 [24]” [‘chosenjin’, un epiteto offensivo contro i coreani] vi compariranno dei chiari esempi.

Anche se Twitter non vieta esplicitamente le incitazioni all'odio, le sue norme ufficiali [25] proibiscono agli utenti di attaccare o minacciare una persona sulla base delle caratteristiche di origine. Questa norma dice:

You may not promote violence against or directly attack or threaten other people on the basis of race, ethnicity, national origin, sexual orientation, gender, gender identity, religious affiliation, age, disability, or disease. We also do not allow accounts whose primary purpose is inciting harm towards others on the basis of these categories.

Non puoi promuovere la violenza contro una persona, attaccarla direttamente o minacciare altre persone in base a razza, etnia, origine nazionale, orientamento sessuale, sesso, identità sessuale, religione, età, disabilità o malattia. Inoltre, non accettiamo account il cui scopo primario sia incitare le persone a recare danno ad altri in base a queste categorie.

Mentre Twitter chiede agli utenti di attenersi a questa e ad altre norme [26] [en], non ha alcun meccanismo concreto e veloce per farle rispettare. Se si vuole far rimuovere un tweet improntato di odio o minaccioso, è possibile segnalarlo [27] [en] all'azienda. Starà poi ai moderatori determinare se un tweet viola effettivamente le norme indicate.

Questo metodo è utile se ci si imbatte solo in pochi tweet ostili ogni giorno, ma questi sono spesso centinaia e possono rapidamente diventare ingestibili per qualsiasi utente. Un problema di questo tipo lo devono affrontare i moderatori (l'azienda non fornisce quasi alcun dato pubblico sulla questione.)

In realtà, in certi casi, molti dei quali sono stati evidenziati dai manifestanti No Hate, i tweet che incitano all'odio sono segnalati ma non rimossi. L'azienda viene da tempo criticata per il suo sistema di moderazione, incapace di agire sul grave problema dei tweet ostili , ma fino ad ora non sono state elaborate soluzioni alternative.

Ambasciator di Twitter non porta pena

Alcuni osservatori [28] si sono chiesti come mai gli attivisti prendano di mira Twitter, anziché accusare i gruppi che creano contenuti abusivi online.

In una serie di tweet [29] [en], la ricercatrice Vivian Shaw [30], che ha percorso l'evoluzione del movimento contro il razzismo in Giappone dal 2011, spiega che gli attivisti hanno insistito con il governo per far passare una legge rivolta agli incitamenti all'odio e ha collaborato con le autorità locali per aiutare ad affrontare il problema.

Il parlamento nazionale, la Dieta, ha approvato a maggio 2016 la prima legge in Giappone rivolta alle incitazioni d'odio. La legge definisce le espressioni d'odio [31] in Giappone, ma non le criminalizza. [32] Invece, la legge obbliga [32] il governo centrale, le prefetture e i municipi, come la città di Osaka [33], ad elaborare delle strategie contro questi discorsi ostili.

Il problema di adesso, secondo Shaw [34] [en], è che i governi locali dicono che non hanno nè le risorse nè la tecnologia per sorvegliare il contenuto abusivo online. Dato che Twitter crea un contesto in cui questi messaggi possono circolare, gli attivisti rispondono dicendo che l'azienda dovrebbe fare di più [35] per combattere. Se le espressioni d'odio fossero un crimine ufficiale in Giappone, Twitter sarebbe obbligato ad agire mitigando il problema. Ma la Dieta non si è spinta così tanto avanti.

Alla fine della protesta a Tokyo l'8 settembre, i manifestanti sono entrati nella sede centrale di Twitter, sperando di parlare con qualcuno dell'azienda. Gli attivisti non hanno ottenuto quello che volevano, ma la protesta ha creato una grande discussione [8] proprio sullo stesso social network.

Twitter Giappone rifiuta di incontrarci.

Mentre i dimostranti non sono riusciti ad incontrare nessuno di Twitter, l'azienda ha riconosciuto le loro preoccupazioni prima della protesta dell'8 settembre. In un tweet pubblicato ad inizio settimana, Twitter Giappone ha menzionato il progetto di aumentare il numero di motori per “risolvere tempestivamente il problema” (早急な問題解決に).

Grazie a tutti quelli che hanno espresso le proprie preoccupazioni a Twitter. Mentre speriamo di rendere Twitter un posto in cui tutti possano esprimere le proprie opinioni, accettiamo sinceramente le vostre opinioni. Twitter ha recentemente aumentato il numero dei moderatori in Giappone, e sta lavorando per risolvere prontamente i problemi. Per favore, continuate a fornirci i vostri feedback.