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I cittadini dell'ex Georgia sovietica si fidano ancora del potere giudiziario?

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Georgia, Citizen Media, Diritti umani, Governance, Legge, Politica, Protesta, The Bridge
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Poliziotti georgiani in servizio. Foto dell'utente Flickr jb con licenza Wikimedia Commons. (CC BY 2.0)

Articolo di JUSTINE DOODY

Il seguente articolo è stato scritto per conto di Bertelsmann Stiftung's Transformation Index [2] (BTI)  [en, come i  link seguenti] e viene qui ripubblicato da Global Voices dietro sua autorizzazione. Le opinioni espresse in questo articolo non riflettono necessariamente quelle di Global Voices.

Il 10 giugno 2017, migliaia di georgiani si sono riversati per le strade di Tbilisi, la capitale del paese, per protestare in favore di due membri del gruppo rap Birja Mafia. I due giovani erano stati arrestati con l'accusa di detenzione di droga che loro affermano essere falsa. Le proteste hanno fornito un'ulteriore prova della sempre minore fiducia dei georgiani nel sistema giudiziario.

Le efficaci riforme della polizia introdotte dall'ex presidente Mikheil Saakashvili nella prima decade del XXI secolo sono servite da modello per altri paesi in fase di transizione, ma i loro benefici sono forse stati solo transitori. Nell'aprile del 2017, solo il 38% dei georgiani [3] ha affermato di ritenere che l’operato della polizia fosse buono o eccellente, contro il 60% del novembre del 2013. Inoltre, solo il 13% della popolazione ha valutato l’operato dei tribunali e del Procuratore Capo buono o molto buono; il 27% ritiene invece che sia negligente o pessimo; e il 19% delle persone ha espresso la stessa opinione sull'ufficio del Procuratore Capo. Sono segnali che indicano un calo nella fiducia dei cittadini georgiani nei confronti del sistema giudiziario?

Nell’edizione 2016 del Bertelsmann Transformation Index (BTI) 2016 [4], la Georgia ha ottenuto un punteggio di 6,5 nella categoria “legittimità”, classificandosi così come paese “sano” insieme ad altri 22 paesi in fase di transizione e sviluppo. La Georgia ha ottenuto un punteggio più basso rispetto ai nove paesi la cui legittimità è stata considerata “Eccellente”, ma più alto rispetto ai restanti 97 paesi il cui sistema giudiziario è stato giudicato come “Equo”, “Viziato” o “Pessimo”. Tuttavia, il rapporto mette in evidenza due problemi: l’abuso d’ufficio e l’indipendenza del sistema giudiziario che stanno contribuendo a erodere la fiducia dei cittadini.

Il caso dei membri del gruppo Birja Mafia non è l'unico caso di alto profilo che è finito sui titoli di prima pagina dei giornali. A maggio, dopo il rapimento del giornalista azero Afgan Mukhtarli a Tblisi e il suo trasferimento in un carcere dell'Azerbaigian, le accuse di complicità rivolte alla polizia georgiana sono culminate nella sospensione del capo della polizia di frontiera e del capo del controspionaggio a luglio. Gli avvocati e la moglie di Mukhtarli affermano che le persone che hanno rapito il giornalista indossavano l'uniforme della polizia georgiana. A giugno, uno dei capi della polizia di Tbilisi è stato sospeso dopo che i media georgiani avevano diffuso un video in cui si mostra un apparente abuso da parte delle forze di polizia, durante un incidente avvenuto a marzo dove un uomo, Shota Pakeliani, è finito in coma [5] a seguito delle lesioni riportate mentre era in custodia cautelare. In entrambi i casi, le autorità sono intervenute dopo che il pubblico ha gridato allo scandalo. Le voci critiche affermano però che ciò avviene molto raramente e che, anche in caso di proteste, le misure prese nei confronti dei colpevoli non sono sufficientemente severe.

Riforme di difficile attuazione

Nel 2015, l'Ufficio del Procuratore aveva annunciato di voler creare uno speciale dipartimento per indagare sui crimini commessi dal sistema giudiziario. Tuttavia, poiché tale ufficio è spesso accusato di avere motivazioni politiche, è possibile che la creazione di questo dipartimento non sia sufficiente a risolvere realmente il problema. Nel 2016 sono state avviate indagini su 174 casi di presunti maltrattamenti da parte della polizia. Nessuno di questi era però legato a casi di violenza brutale o torture, ma solo a reati minori come “l'abuso di potere”. Solo cinque delle indagini sono finite in tribunale e solo due si sono concluse con condanne [5]. Nel suo rapporto annuale del 2016/2017 [6], Amnesty International ha espresso preoccupazione per l'incapacità del governo georgiano di cambiare la legislazione e creare un meccanismo indipendente deputato a indagare sulle violazioni dei diritti umani da parte delle forze dell'ordine.

Nel marzo del 2017, ai cittadini georgiani è stato concesso il diritto di entrare senza visto nell'Unione Europea e l'Accordo di associazione [7] con l'Unione Europea è entrato in vigore nel giugno 2016. La maggior parte dei georgiani è a favore dell'ingresso nell'Unione europea. Nella consultazione [8] di febbraio e marzo di quest'anno, il 90% dei partecipanti ha risposto di essere a favore dell'ingresso nell'Unione europea. Quindi, sebbene l'ingresso nell'Unione Europea sia ancora lontano nel tempo, il governo georgiano dovrebbe essere altamente motivato a conformarsi al programma dell'associazione, i cui punti includono anche la riforma dei procedimenti giudiziari. L'Ufficio del Procuratore è stato separato dal Ministero della Giustizia nel 2012 e nei primi mesi del 2016 sono stati creati un Consiglio della Procura e un Comitato di Consulenza allo scopo di rendere l'ufficio più indipendente. In un rapporto del gennaio 2017 [9], il GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione), ha accolto con favore le iniziative della Georgia per combattere la corruzione e riformare il sistema giudiziario. Tuttavia, GRECO ha fatto presente che sono necessarie ulteriori azioni per attuare tali riforme e ridurre l'influenza dei poteri esecutivo e legislativo sui casi giudiziari di alto livello e sul'attività del Consiglio della procura.

Depoliticizzatone della giustizia

Le inferenze politiche sono alla base anche dei problemi con le forze di polizia. Il fatto che i principali funzionari di polizia vengano nominati dal Ministero degli Interni mina l'indipendenza della forze di polizia. Anche nei tribunali, l'influenza del potere politico – un'eredità dell'amministrazione Saakashvili – continua a essere forte, anche se il nuovo governo ha intrapreso alcune misure per migliorare la situazione. L'Ufficio del Difensore Pubblico è una delle iniziative positive. Responsabile del controllo del rispetto dei diritti umani e della libertà in Georgia, questo ufficio gode di un ampio consenso pubblico anche se le sue raccomandazioni non vengono attuate con la necessaria frequenza

La depoliticizzazione della giustizia deve diventare una priorità del partito Dream georgiano al potere nell’interesse della popolazione, del futuro ingresso del paese nell’Unione Europea e forse anche nell’interesse del proprio futuro politico. L'ex partito al potere, il Movimento Nazionale Unito di Saakashvili, ha scoperto a sue spese che non sostenere adeguatamente la legittimità può avere delle conseguenze politiche. I casi di abusi nelle carceri e degli abusi da parte della polizia, ampiamente pubblicizzati, hanno contribuito infatti alla perdita di immagine del partito e infine alla sua esclusione del 2012. Se l'attuale governo non è in grado di aumentare la fiducia dei cittadini nel sistema, è possibile che la storia si ripeta.

Justine Doody è una redattrice ed analista che scrive per il blog BTI di Bertelsmann Stiftung e per SGI News.