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Il razzismo tra le comunità latino-americane e afroamericane che vivono negli Stati Uniti

Categorie: America Latina, Nord America, U.S.A., Citizen Media, Diritti umani, Etnia, Migrazioni
Racismo. Foto del usuario Flickr Luis Romero. Usada bajo licencia CC 2.0

“Razzismo.” Foto dell'utente Flickr Luis Romero, [1] utilizzata in conformità con la licenza CC 2.0.

Il 24 luglio 2017 a Los Angeles, in California, un uomo di origine ispanica ha aggredito un venditore ambulante messicano rovesciando il suo carretto di generi alimentari. In un video registrato con il suo cellulare, si sente la vittima dire che “una canaglia razzista” gli ha rovesciato il carretto e il colpevole che gli risponde “Stronzo, non sono razzista ma Argentino [2]” [es]. Il video che ha ottenuto oltre 8,8 milioni di visualizzazioni, ha suscitato un vivace dibattito.

Sembra che si pensi che i latinoamericani che vivono negli Stati Uniti, in quanto minoranza, non siano in grado di commettere atti di razzismo o discriminazione, anche nel caso in cui le due persone coinvolte siano di origine ispanica. Invece, atteggiamenti razzisti ci sono anche all'interno della comunità latino-americana, e uno degli obiettivi sono proprio gli afroamericani.

Il problema non è nuovo ma se ne torna a parlare a causa dei recenti eventi in cui afroamericani sono stati vittime di reati violenti perpetrati da persone di origine ispanica. In passato c'erano già stati episodi simili come l'omicidio delll'adolescente Trayvon Martin [3] [en, come i link seguenti salvo diversa indicazione] per mano del vigilante George Zimmermann nel 2012 e il caso del poliziotto Jeronimo Yanes che sparò a bruciapelo a Philando Castile nel 2016 a un posto di blocco. Entrambi sono stati scagionati e assolti.

Anche nel recente incidente di Charlottesville in Virginia uno dei protagonisti è di origine ispanica. Michael Ramos è infatti stato identificato come uno dei presunti aggressori del ventenne afroamericano Deandre Harris. [4] Dopo essere stato identificato sui social media, Ramos ha pubblicato un video in cui dichiara di non essere razzista perché è “latinoamericano e portoricano [5]“.

Dopo questi incidenti, viene però da chiedersi quale sia l'approccio delle persone di origine ispanica al razzismo. Per Mai-Elka Prado, il co-fondatore del Festival afro-latino, [6] “il problema non è legato specificatamente all'America Latina, è globale”, come ha dichiarato quando è stato intervistato da Global Voices.

Prado ha sottolineato che la discriminazione delle persone di origine africana da parte dei latinoamericani non è nuova. “La discussione va avanti da oltre 50 anni ed [è per questo motivo] che il mio festival è incentrato su questo argomento. Il problema è complesso perché interessa aspetti politici, spirituali e culturali.

Prado, di origine panamense, ammette che la “discriminazione esiste ancora; per quel che mi riguarda nell'America Latina si permette ancora di parlare di una persona di colore in termini volgari, usando confronti e parole avvilenti che sono tuttavia accettati e tollerati a livello sociale”.

Un recente studio del Pew Research Center [7]ha rivelato che circa il 50% delle persone di origine ispanica è stata vittima di una qualche forma di discriminazione sulla base della propria razza o etnia. Per contro, il 75% degli afroamericani è stato invece vittima di episodi razzisti o di un ingiusto trattamento.

Alcuni siti web, come Remezcla [8][es] un sito dedicato alla cultura latina, stanno contribuendo a costruire dei ponti tra le due comunità. Nel sito ci sono infatti raccomandazioni su come incoraggiare il dibattito sulle radici africane nella comunità latina, evidenziare la visibilità degli afroamericani, sostenere cambiamenti alle politiche per combattere il razzismo strutturale nella giustizia e aumentare la consapevolezza del razzismo contro le persone di origine africana nella comunità latinoamericana.

Mónica Carrillo, fondatrice del Centro LUNDU [9] [es] per gli studi e la promozione degli afro-peruviani in Perù ha rilasciato un'intervista a Global Voices in cui racconta del suo lavoro in difesa delle comunità afro-peruviane e del problema della discriminazione. L'intervista completa, in spagnolo, è disponibile cliccando sul seguente lettore:

https://es.globalvoices.org/wp-content/uploads/2017/08/5-26-15-5_48-PM.m4a [10]

Carrillo spiega anche come è riuscita a eliminare un personaggio da uno show della televisione peruviana che perpetuava gli stereotipi sugli afro-peruviani. Ha anche parlato della portata della parola “nero” e dell'uso che se ne fa per riferirsi alle persone di origine africana. “Dobbiamo distinguere quante conseguenza e quanto razzismo contiene la parola ‘nero'”, ha sottolineato Carrillo, “in qualsiasi spazio dove veniamo chiamati ‘neri’ come prefisso e in contrapposizione a ciò che è ‘bianco e puro’.

La comunità latina deve porsi una domanda fondamentale, ossia chiedersi affrontare i rapporti razziali tra le persone di origine ispanica ed afroamericana.