L'uragano Irma si abbatte su Porto Rico, già devastato dalla crisi

Uno screenshot del video “Hurricane / Huracan Irma in Puerto Rico” caricato dall'utente YouTube “Detodo Unpoco”.

Nel momento in cui scrivevo questo articolo, l'uragano Irma era a poche ore dalla sua fermata nell'arcipelago di Porto Rico. Le prime piogge e raffiche di vento stavano già preannunciando il suo arrivo, mentre certa gente fissava pannelli di legno alle finestre, altri correvano al supermercato per gli ultimi acquisti, facevano le dirette su Facebook e rischiavano la vita per vedere quelle onde gigantesche e minacciose.

Mentre alcuni si godevano la loro ultima chuleta frita y arroz con habichuelas [pezzettini di maiale fritto con riso e fagioli], l'Ente per l'energia elettrica (AEE) prevedeva il peggio per alcune aree e città a Porto Rico, nel peggiore dei casi l'interruzione di elettricità per 3 o 4 mesi. Era ancora in corso l'evacuazione in alcune zone residenziali costiere della parte nord-est, dove era previsto l'impatto più grave. Mentre molte aree di rifugio sono ben equipaggiate, altre, come quella nella vicina isola di Culebra [es] — un comune di Porto Rico [it] — stanno esaurendo le centrali elettriche e altre risorse essenziali.

Un disastro naturale aggravato dall'ingiustizia ambientale e dalla crisi del debito

Applied Energy Systems (AES), una società che produce energia a base di carbone, è stata multata [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] dal Consiglio per la Qualità Ambientale (JCA) per non aver adeguatamente coperto le ceneri tossicheAGREMAX (un composto di derivati dalla combustione del carbone) e i rifiuti del carbone che scarica e produce vicino alla città di Peñuelas [it] e in altre città e zone adiacenti. Le ceneri libere [es], AGREMAX e gli scarti del carbone ora sono in balìa dei venti tropicali e delle acque correnti dell'uragano Irma, rappresentando un grave rischio per la salute delle comunità in lungo e in largo.

Inoltre, Porto Rico sta affrontando una delle crisi più dannose sul piano finanziario e socio-politico della sua storia contemporanea, affogata da un debito di 74 miliardi di dollari e 49 milioni di dollari in obblighi pensionistici. Pesanti tagli al bilancio, misure di austerità e politiche neoliberali hanno ulteriormente degenerato la situazione innescando una precarietà che continuerà nei prossimi decenni. L'Ente Federale per la Gestione delle Emergenze (FEMA) sta esaurendo le risorse finanziarie, si può solo sperare che il Congresso e il Senato si ristabiliscano e elargiscano altri fondi.

…spero in un po’ di umanità quando tutto questo sarà passato.

Nel frattempo i portoricani provano a prepararsi per il futuro. Le prospettive sono sconfortanti e la mancata considerazione, dal governo e anche dai media, accresce un senso profondo e radicato di malcontento. Come scrive Maureen O'Danu, la condizione di Porto Rico si può anche constatare dall'importanza che viene data dai media statunitensi e internazionali alle proteste locali, come spiega nel suo articolo “In the Eye of Hurricane Irma There is (Too Much) Quiet” (Nell'occhio dell'uragano Irama c'è (troppa) tranquillità).

Right now, as I’m typing this, the leading edge of Hurricane Irma is hitting the Virgin Islands (US and British) and Puerto Rico. Let me rephrase that: Right now, as I’m typing this, Hurricane Irma is hitting the United States. […] And yes, the devastation for Florida or Georgia or the Carolinas is likely to be devastating. And that will be a huge story. But *so is* the story of the Hurricane passing directly over Puerto Rico, our long neglected US territory, and over the US Virgin Islands, another US territory that depends on tourism for its survival.

Proprio ora, mentre sto scrivendo, l'uragano Irma sta colpendo le Isole Vergini (britanniche e statunitensi) e Porto Rico. Lasciate che lo riformuli: Proprio ora, mentre sto scrivendo, l'uragano Irma sta colpendo gli Stati Uniti. […] E certo, il livello di distruzione della Florida o la Georgia o di entrambi gli Stati della Carolina sarà devastante. E sarà un grande evento. Ma è *lo stesso identico* evento dell'uragano che passa direttamente su Porto Rico, il nostro territorio statunitense dimenticato da tempo, e sulle Isole Vergini statunitensi, un altro territorio la cui sopravvivenza dipende dal turismo.

O'Danu fa un passo indietro nella storia e riflette sulle disuguaglianze verso altri Paesi, afferma che il razzismo è una delle ragioni per cui il disastro di Porto Rico non sarà sulle prime pagine dei giornali al di fuori dall'isola:

[…] because racism, as we wake up tomorrow morning, we will not be subjected to hundreds of pictures of the devastation in Puerto Rico, which *will be worse* than Houston for a myriad of reasons. We will not hear the rescue stories, the stories about pets. We will not have major companies putting donation pages for Puerto Rico on their splash pages of their Internet spaces. We will have ugly shades of the “poor savages, shouldn’t we do something”? We will have hand wringing and expressions of sadness and pity.

[…] a causa del razzismo, quando ci alzeremo domani mattina, non vedremo centinaia di foto dei disastri a Porto Rico, che *saranno peggiori* di quelli di Houston per una miriade di ragioni. Non sentiremo le storie di salvataggio, le storie sugli animali. Le più grandi aziende non metteranno nei loro siti web una pagina dedicata alle donazioni per Porto Rico. Ci saranno solamente frasi inappropriate come “poveri selvaggi, forse dovremmo fare qualcosa?” Ci saranno solo scenate ed espressioni di tristezza e pietà.

Inoltre, durante l'angoscia per i preparativi, l'autrice di Medium Kristen Fink scrive:

I write this with a cup of Café Lareño on one hand. I am counting the hours until the stillness turns to chaos. I can already notice how little by little people are saving their phone battery for the emergency. There are less jokes now, more compact information, and many goodbyes. […] This monster could take everyone back to zero, a fresh start. Those who live on the coast have been told to evacuate, the waves could reach up to 35 feet and winds are over the 150 mph mark; they might get back to a sandy mountain where their home once was. There are many unprotected windows and roofs just because the people who live in them cannot afford the means to make them safe. There are bosses forcing people go to work even under these hazardous conditions. Some people will only be without power for a couple of days while others will be left without a home forever.

I´m hoping for a little humanity to come back after all of this.

Scrivo questo con una tazza di Café Lareño in mano. Sto contando le ore fino a quando la quiete si trasformerà in caos. Noto già come le persone stanno cercando di risparmiare a poco a poco la batteria del telefono per le emergenze. Ci sono meno scherzi, più informazioni compatte, e molti addii. […] Questo mostro potrebbe azzerare le nostre vite, un nuovo inizio. Agli abitanti della costa è stato ordinato di evacuare, le onde possono alzarsi fino a 10 metri e il vento soffia oltre i 240 km orari; potrebbero trovare una montagna di sabbia al loro ritorno, proprio dove un tempo c'era la loro casa. Ci sono molte finestre e molti tetti non protetti, solo perché le persone che vivono lì non si possono permettere di installare misure di sicurezza. Ci sono datori di lavoro che obbligano i dipendenti a lavorare anche in queste condizioni pericolose. Alcune persone resteranno senza elettricità per un paio di giorni, mentre altri resteranno senza una casa per sempre.

Spero che ci sia un po’ di umanità quando tutto questo sarà passato.

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