I Maya musulmani in Messico ridefiniscono l'identità indigena

Screenshot di un mini-documentario prodotto da Zoomin.TV Latinoamerica e pubblicato su Youtube.

Nota: alcuni collegamenti esterni rimandano a siti web in lingua spagnola.

Lo stato del Chiapas [it] nel sud del Messico è conosciuto perché abitato da popoli di etnie e gruppi religiosi diversi, e per la straordinaria interazione sociale tra le persone le cui culture confluiscono le une nelle altre, finendo per mescolarsi.

Per molto tempo, le comunità della regione — molte delle quali indigene — hanno visto gruppi cattolici convertirsi all'evangelismo, e la fusione di queste credenze con una visione del mondo che non intaccava le tradizioni Maya. Tuttavia, l'aumento del numero di conversioni all'Islam nella comunità di Tzoztil [it] di San Cristobal de las Casas [it] ha richiamato l'attenzione dei media nazionali e internazionali.

I reportage sul fenomeno e i commenti dei lettori e online evidenziano reazioni come shock, disapprovazione e paura. In un momento in cui i gruppi indigeni sono già oggetto di attacchi razzisti e discriminatori, queste recenti conversioni all'Islam hanno riaperto il dibattito sulla complessità del concetto di identità, ma anche dato vita a una serie di attacchi da parte di coloro che considerano la diversità un problema:

L'ho appena letto sul mio TL: gli indigeni musulmani del Chiapas non si sentono indigeni e non si identificano con l'EZLN.

Andate negli altipiani del Chiapas e ci troverete i musulmani indigeni. Una bomba a orologeria.

Dobbiamo stare all'erta. Il numero di musulmani in Chiapas continua a crescere. Si approfittano dello stato di bisogno e dell'ignoranza degli indigeni.

Indigeni del Chiapas musulmani?

I membri della comunità musulmana di Tzotzil riferiscono di aver subito discriminazioni di essere stati oggetto di campagne mirate a screditarli.

Il sito giornalistico online Zoomin.TV Latinoamérica ha raccolto una serie di testimonianze che raccontano delle difficoltà iniziali, del complesso processo di adattamento sociale che coloro che si convertono all'Islam devono affrontare, e che evidenziano che le antiche tradizioni del popolo Tzotzil non vengono semplicemente dimenticate o abbandonate, ma adattate alle pratiche dell'Islam:

Soraya: Piensan que tenemos algo en la cabeza [por usar el pañuelo]. Un ejemplo de lo que decían es que tenía piojos.

Layla: Cada vez que salgo con el pañuelo… No me hacen preguntas, pero las miradas… Y me dicen que es malo, que soy terrorista.

Manuel: Cambio a musulmán, pero mi comida eso sí no.

Roberto: Teníamos una imagen mala del musulmanismo [sic], pero vemos que son gente muy sencilla. Y sobre todo que le dan cariño y respeto a toda la gente.

Soraya: Pensano che [indossiamo il velo] perché abbia qualcosa in testa; ad esempio dicono che abbiamo i pidocchi.

Layla: Quando esco con indosso il velo, nessuno mi fa domande ma tutti mi guardano… Mi dicono che non sta bene e che sono una terrorista.

Manuel: Sono diventato musulmano ma figuriamoci se cambio le mie abitudini alimentari. Non succederà mai!

Roberto: Avevamo una brutta opinione dei Musulmani, ma adesso ci rendiamo conto che è brava gente. Sono premurosi e rispettano gli altri.

Nonostante questi problemi, i membri di altre fedi religiose e i cittadini di San Cristóbal riconoscono che i Tzotzil musulmani sono membri pacifici della comunità e figure che possono aiutare ad abbattere gli stereotipi contro l'Islam.

Il numero di Tzotzil musulmani continua a crescere, insieme alle loro attività a livello comunitario. Le famiglie studiano il Corano e le nuove generazioni imparano l'arabo fin da piccoli. La comunità organizza viaggi di gruppo per partecipare all’Hajj [it], il pellegrinaggio annuale alla Mecca in Arabia Saudita. Per molti membri della comunità, questo pellegrinaggio è spesso un'opportunità di allontanarsi dal Messico e incontrare altri Musulmani di vari paesi del mondo.

Le origini dell'Islam nel Chiapas

L'Islam fu inizialmente introdotto in Chiapas dai missionari del Movimento mondiale murabitun. I missionari erano arrivati nel paese con l'obiettivo di stabilire dei collegamenti con i leader della rivolta zapatista, che ebbe inizio nel 1994, nello stesso giorno in cui entrava in vigore l’Accordo nordamericano di libero commercio (NAFTA) [it].

Inizialmente, l'obiettivo dei rivoltosi armati, guidati dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ejército Zapatistanta de Liberación Nacional, EZLN [it], era quello di creare uno stato modello e di difendere le popolazioni indigene, i cui diritti erano stati storicamente violati. Stando al documento inviato dai missionari musulmani, la loro speranza era quella di unirsi ai rivoltosi e sostenere la causa zapatista, ma non ricevettero mai alcuna risposta dall'EZLN.

Solo una persona rispose all'invito dei missionari. Quella persona era Salvador López, che nel frattempo ha cambiato il proprio nome in Mohammed Amín. Amín è stato il primo abitante della regione a convertirsi all'Islam. Fu allora che venne costituita la prima comunità musulmana della regione che ha continuato a crescere nel tempo nonostante i vari conflitti interni ed esterni che l'hanno divisa. Oggi in Chiapas ci sono quattro diversi gruppi di musulmani.

Identità in evoluzione

Il lavoro di Paulina Villegas, Marcela Zendejas e Lasso de la Vega, pubblicato nella rivista ‘Letras Libres’ e successivamente utilizzato per la creazione di un documentario, racconta la storia di queste comunità ed esplora la complessità della loro storia, dalle credenze ereditate dalle culture pre-colombiane al melting pot del Chiapas attuale. Le testimonianze raccolte puntano verso una nuova direzione in una storia antica e verso una ricerca spirituale dell'identità che è l'elemento di collegamento di molte altre persone nel mondo:

El entramado de este islam que se extiende en el sureste de México está compuesto por varios ejes, tales como una identidad étnica compartida, condiciones socioeconómicas específicas, elementos de transnacionalismo y multiculturalismo debido a las peregrinaciones y viajes que han realizado, y un fuerte sentido de pertenencia. Los matices y particularidades que definen este islam indígena son precisamente las prácticas, los usos y costumbres resultantes de la adaptación y simbiosis entre los chamulas y “su” islam.

Il tessuto dell'Islam che si estende nel sud-est del Messico è influenzato da molti elementi centrali, come l'identità etnica condivisa, condizioni socio-economiche specifiche ed elementi di transnazionalismo e multiculturalismo, derivanti dall'organizzazione di pellegrinaggi e viaggi. Tutto ciò si collega a un forte senso di appartenenza. Le sfumature e le particolarità che definiscono la fede islamica di queste comunità indigene derivano dalle loro pratiche, dai loro usi e costumi risultanti da un adattamento e dalla simbiosi tra il popolo dei Chamula [en] e il “loro” Islam.

Gli autori aggiungono anche che:

…lo que es más importante reconocer: que los indígenas no católicos –ya sean evangélicos, pentecostales o musulmanes– no son cajas vacías donde se depositan ideologías extranjeras, sino dueños y estrategas de su propia historia […] Esta reflexión constituye un reto importante y necesario en un país donde hablar de grupos indígenas se reduce con frecuencia a moldes racistas y falsos estereotipos, en un país donde la diversidad no es realmente asumida ni comprendida como sinónimo de riqueza. Porque resulta que en Chiapas, desde hace mucho tiempo, se descubren y crean nuevas formas de ser indígena a través de luchas y procesos históricos. Porque la identidad étnica, tanto como cualquiera otra forma de identidad, es dinámica, se redefine y reinventa en el tiempo para mantenerse viva.

…La cosa più importante di cui tenere conto è che le popolazioni indigene che non appartengono alla chiesa cattolica, evangelica e pentecostale non sono gusci vuoti in cui si possono piantare idee estranee, ma piuttosto padroni e artefici della propria storia […] Questa riflessione pone un'importante ma necessaria sfida in un paese in cui i gruppi indigeni sono oggetto di razzismo o di falsi stereotipi, e dove la diversità non è realmente accettata o percepita come qualcosa che arricchisce la società [….]. Da molto tempo in Chiapas si scoprono e si creano nuove forme di essere indigeni tramite lotte e processi storici. Al pari di altre forme di identità, l'identità etnica è dinamica e si reinventa nel tempo per poter sopravvivere.

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