“La Donna Cervo”: un'antologia fa luce sulla violenza contro le donne native in Nord America

Illustrazione realizzata da Weshoyot Alvitre [en] per “La Donna Cervo: Un'Antologia”. Riprodotta con permesso.

In tutto il Nord America le donne native sono di gran lunga le più vulnerabili alla violenza. Secondo il Centro Ricerche sulla Legge Indiana [en, come i link successivi], con sede negli Stati Uniti, “Una donna indigena su tre viene violentata nel corso della sua vita, e tre su cinque vengono aggredite fisicamente. Le donne native hanno più del doppio delle probabilità di essere molestate rispetto alle altre donne. E peggio ancora, vengono uccise a un ritmo dieci volte superiore alla media nazionale”.

Le statistiche parlano chiaro, così come il silenzio che troppo spesso circonda le questioni che riguardano le donne native. In risposta a tale situazione, alcune artiste e scrittrici stanno lavorando per dare un volto a questi numeri. Ne è un esempio l'imminente La Donna Cervo: Un'Antologia“, una raccolta di storie illustrate che affrontano il tema della violenza e rendono omaggio alla forza e alla resistenza delle donne native.

La Donna Cervo è una figura che compare in numerose tradizioni popolari dei nativi in tutto il Nord America. Anche se la sua storia assume forme e modi diversi, in molte versioni la Donna Cervo “è un potente essere spirituale che ci ricorda le nostre responsabilità come parte del creato, ci suggerisce di accudire il fuoco e di essere consapevole delle potenti forze che esistono al di là della nostra casa”.

L'idea iniziale per questa antologia è nata sulla scia del successo di “La Donna Cervo: Una Vignetta“, un fumetto dell'artista e scrittrice Elizabeth LaPensée pubblicato da Native Realities Press nel 2015. Il fumetto rappresenta una donna sopravvissuta ad aggressioni sessuali che si trasforma in una Donna Cervo e che come un supereroe affronta i potenziali aggressori. Anche se si tratta di un fumetto, le immagini contenute possono risultare piuttosto inquietanti perché denunciano una dura realtà che riguarda molte donne nelle comunità dei nativi. Il fumetto include anche alcune tecniche di autodifesa della Arming Sisters Reawakening Warriors, un'organizzazione che promuove l'auto-legittimazione e la difesa come strumenti di cura.

Secondo Lee Francis, fondatore della Native Realities Press, la copia digitale gratuita del fumetto della LaPensée disponibile sul loro sito web è il libro più scaricato da quel sito.

Per realizzare l'antologia, Elizabeth LaPensée ha unito le proprie forze a quelle dell'artista Weshoyot Alvitre. Insieme hanno invitato altre artiste e scrittrici native a condividere le loro storie ispirate alla Donna Cervo. I loro sforzi sono stati supportati da una efficace campagna su Kickstarter che ha raccolto più di 18,000 dollari.

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‘La Donna Cervo lavora come musa per permettere alle donne di parlare di questi problemi.’

La co-curatrice Weshoyot Alvitre ha parlato con Global Voices di “La Donna Cervo: Un'Antologia”, dell'attivismo nell'era digitale e dell'importanza della Donna Cervo per le donne di tutto il mondo:

Global Voices (GV): In che modo l'era digitale ha favorito un maggiore dialogo sui problemi che colpiscono le comunità native?

Weshoyot Alvitre (WA): The American Indian movement was so censored back in the day because they didn’t have access to video cameras. They didn't have access to free press. They were very easily controlled by the fact that people, except for international news, just wouldn’t cover the issues and in that they managed to control people being aware of the issues. Nowadays there are ways of working around [this control] because there is almost instant feed. If you can get a small amount out there and spark people’s attention, then people will want to look further into an issue.

Il Movimento degli Indiani d'America subì una vera e propria censura perché all'epoca i suoi membri non avevano le videocamere. Non avevano accesso alla libertà di stampa. Erano molto facilmente controllabili per il fatto che le persone, ad eccezione della stampa internazionale, semplicemente non si occupavano di tali questioni. E in questo modo si riuscivano a controllare le persone che erano a conoscenza dei problemi. Oggi ci sono modi per aggirare questo tipo di controllo perché abbiamo una reazione quasi istantanea. Se riesci a far scendere in strada una piccola quantità di persone e ad attirare l'attenzione degli altri, la gente comincerà a voler sapere di più della questione.

GV: Chi è la Donna Cervo?

WA: The story varies from tribe to tribe. I think this book is really interesting in that, in some tribal affiliations, she is looked at as sort of a temptress. If men are doing something wrong in their life, she extinguishes their life force and brings them back to the truth and the good ways. And in other traditions she is a reminder that if you don’t follow the ways, you will be lost. In Native mythology, the natural world and the spiritual world are intertwined. There is almost an empowering aspect to her. She is the figure that has sole control over whatever it is that she is doing and over other people's lives, as well.

La storia varia da tribù a tribù. Credo che questo libro sia davvero interessante in quanto, in alcune affiliazioni tribali, la Donna Cervo è vista come una sorta di tentatrice. Se gli uomini fanno qualcosa di sbagliato nelle loro vite, lei estingue la loro forza vitale e li riporta alla verità e sulla buona strada. In altre tradizioni invece la Donna Cervo è colei che ti ricorda che se non segui una certa strada ti perderai. Nella mitologia dei nativi americani, il mondo naturale e il mondo spirituale sono intrecciati. Potremmo dire che in questa figura vi è quasi un aspetto di emancipazione: ha il controllo assoluto su qualunque cosa lei stia facendo e anche sulle vite delle altre persone.

GV: Cosa ha a che fare la figura della Donna Cervo con i giorni nostri?

WA: There is a lot of hurt and a lot of broken feminine ideals in Native culture, especially currently. And I am hoping with what I’ve done with the book, and what I have seen in the other stories in the book, is to take that broken lost figure, who is almost mythological, and have her deal with modern issues. So it touches real issues and touches real Native women.

Nella cultura dei nativi americani, soprattutto attualmente, c'è molto dolore e ci sono molti ideali di femminilità distrutti. Io, con il lavoro che ho realizzato per il libro e con ciò che ho visto nelle altre storie in esso contenute, spero di prendere quella figura distrutta e perduta, che è quasi mitologica, e di farle affrontare problematiche moderne. Così il libro affronta questioni reali che interessano davvero le donne native.

GV: Cosa spera di ottenere con “La Donna Cervo: Un'Antologia”?

WA: I think through the stories it brings awareness. It can bring awareness and make people look into it further. More importantly, it is giving voices to these indigenous women and not placing any judgement on the story they want to tell through this figure of Deer Woman. She is working as a muse to allow women to talk about these issues. I think deer woman teaches us self-strength […] I think she represents a raw essence of what it means to be female.

Credo che attraverso le sue storie il libro crei consapevolezza. Può portare consapevolezza e far sì che le persone si interessino a queste problematiche. Cosa ancora più importante, l'antologia dà voce alle donne indigene e non intende dare alcun giudizio alle storie che esse vogliono raccontare attraverso la figura della Donna Cervo. Lei lavora come musa per permettere alle donne di parlare di questi problemi. Credo che la Donna Cervo ci insegni qual è la nostra forza. […] Credo che rappresenti la pura essenza di cosa vuol dire essere donna.

L'uscita di “La Donna Cervo: Un'Antologia” è prevista per novembre 2017.

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