“Siamo ancora nell'età della pietra?” Vietato in Cambogia il seguito del film “Kingsman”

Poster del film ‘Kingsman’ e avviso pubblicato in un cinema locale: “A causa del diffuso dissenso per alcune scene del film, ‘Kingsman: Il cerchio d'oro’ non verrà proiettato nei cinema. Ci scusiamo per la notizia”. Fonte: Facebook

Il governo cambogiano ha vietato [en, come i link seguenti] la proiezione cinematografica del film hollywoodiano “Kingsman: Il cerchio d'oro” perché nel film viene usato un tempio Khmer per l'ambientazione di una base segreta di un narcotrafficante.

Il film è il seguito del film d'azione comico del 2014 su un'organizzazione di spie britanniche.

Bok Borak, vicedirettore del ministero della cultura e delle arti ha giustificato le ragioni del divieto:

After we reviewed the film we found some problems. They used the Cambodian land – the temple – as the place where the terrorists stay and make trouble for the world.

Dopo aver visto il film, abbiamo riscontrato qualche problema. [Il regista] ha usato la terra cambogiana—il tempio—come ambientazione per il luogo in cui i terroristi si rifugiano per poi attaccare il mondo.

Nel film, il tempio non viene identificato ma assomiglia a quello di Ta Prohm, che è stato usato come ambientazione anche per il film hollywoodiano del 2011 “Tomb Raider” con Angelina Jolie.

Simon Choo di Westec Media, che è il responsabile della distribuzione del film, ha puntualizzato che ogni riferimento alla Cambogia è stato rimosso dal film per accontentare il comitato di censura del Paese:

We even blocked the name Cambodia and the name does not appear anywhere. Every movie cannot be depicting Cambodia as heaven . . . You need to face the reality that all countries have criminals.

Abbiamo rimosso il nome Cambogia e il nome del Paese non compare da nessuna parte. Non tutti i film devono necessariamente rappresentare la Cambogia come un paradiso… Bisogna guardare la realtà. I criminali ci sono in tutti i Paesi.

Come da previsioni, gli spettatori hanno espresso il loro disappunto per la decisione del governo di vietare il film. L'utente Facebook Singhtararith Chea ha scritto sulla sua pagina: “Siamo ancora nell'età della pietra?”

Sempre su Facebook, Somchanrith Chap ha ricordato ai censori che il film è una finzione:

I've seen New York City destroyed a thousand times by bad guys and aliens but nobody cares because it is FICTIONAL.

Ho visto distruggere New Year migliaia di volte dai cattivi e dagli alieni, ma a nessuno importa niente perché tutto sanno che è finzione.

L'utente ha inoltre trovato insolito che nel poster del film “Tomb Raider” il Tempio di Ta Prohm venisse descritto come “romantico”:

In case you didn't notice, nothing about stealing is romantic nor using Cambodians as slaves to break down an ancient temple entrance. But nobody cares. Why? Because it's fictional. Get over it.

Caso mai vi fosse sfuggito, non c'è niente di romantico nel rubare e nell'usare i cambogiani come schiavi per sfondare l'antico ingresso di un tempio. A nessuno interessa. Sapete perché? Perché è finzione. Fatela finita.

Reaksmey Yean, un altro utente di Facebook, ha condiviso un commento simile:

This is ludicrous, I can't believe these so-called experts could not distinguish between fiction and reality.

To my dear experts! I just wanted to inform you that creativity is boundaryless, and this film is one form of its multiple-realities, multiforms, and multilayers. You should start learning how to recognize it, although, you do not like it by recognizing it you respect the freedom of expression of the others — in this case, the creator of the film.

È ridicolo. Non riesco a credere che i cosiddetti esperti non riescano a distinguere tra finzione e realtà.

Cari esperti, vorrei solo informarvi che la creatività non ha limiti e questo film è una delle sue molteplici forme e livelli. Dovreste imparare a riconoscerla. E anche se, dopo averlo riconosciuta, non vi piacesse [il film], dovete comunque rispettare l'opinione altrui… in questo caso l'autore del film.

L'utente di Twitter Peter Ford ha usato l'hashtag #hunsanity, che è un esplicito riferimento al primo ministro Hun Sen, che ha governato il Paese per gli ultimi tre decenni:

È interessante vedere che le autorità cambogiane sono concentrate su cose importanti, come vietare Kingsman2.

In passato, la Cambogia ha censurato altri film di Hollywood che contenevano scene eccessivamente violente o di natura sessuale, come il film “Cinquanta sfumature di grigio”, ma questa è la prima volta in anni recenti che il governo vieta un film perché “rappresenta negativamente” il Paese.

Il divieto di riproduzione del film evidenzia anche la repressione del governo sulla libertà di espressione. Dal settembre del 2017, oltre 30 stazioni radiofoniche sono state chiuse dal governo per problemi di licenze o tasse. Anche un quotidiano in lingua inglese è stato obbligato a chiudere dopo che il governo lo ha “annientato” con una pesante imposta.

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