Una mostra d'arte finisce nel mirino dei conservatori brasiliani

Gli attivisti mentre protestano contro la censura davanti al Santander Cultural, dopo che ha ceduto alle pressioni dei conservatori e ha cancellato la mostra programmata sulla diversità sessuale. Foto: Sul 21, pubblicata con autorizzazione.

In Brasile, questo settembre, due mostre d'arte sono state oggetto di rabbia da parte di alcuni gruppi conservatori, scatenando un acceso dibattito sui social riguardo la libertà artistica e la censura.

La prima mostra, denominata “Queermuseum – Mapping Difference in Brazilian Art”, riguardante la diversità sia sessuale che di genere è stata improvvisamente cancellata il 10 settembre dopo le pressioni dei gruppi di destra che accusavano gli artisti di promuovere la pedofilia, la bestialità, la pornografia e la blasfemia contro i simboli religiosi.

I gruppi hanno organizzato alcune proteste presso il centro culturale della banca Santander a Porto Alegre, dove si è tenuta la mostra. Anche le filiali della banca sono state coperte di graffiti e vandalizzate [es, come i link seguenti].

Alcune settimane dopo, le critiche sono state lanciate verso il Museo d'Arte Moderna di São Paulo dopo che un video della performance “La Bête” è diventato virale, in cui il coreografo Wagner Schwartz ha lasciato che il pubblico manipolasse il suo corpo nudo. Le immagini mostrano un bambino e una madre che giocano con le mani e i piedi dell'artista.

Una folla di persone ha protestato davanti al Museo d'Arte Moderna il 29 e 30 settembre. Ci sono state segnalazioni di attacchi contro i dipendenti e i visitatori del museo. Tuttavia, a differenza della mostra al Santander a Porto Alegre, “Brasil em Multiplicação – La performance di Schwartz” non è stata cancellata e si è tenuta durante l'apertura del museo il 26 settembre.

Le campagne rivolte a entrambe le mostre erano guidate da siti web e pagine Facebook di movimenti religiosi e conservatori, in particolare il Movimento Brasil Livre, che era in prima linea nelle manifestazioni del 2015 che chiedevano l'impeachment dell'ex presidente Dilma Rousseff .

Nonostante si sia definito come movimento liberale – che in America Latina significa principalmente difendere un governo minimale – MBL ha costantemente assunto posizioni conservatrici, come ad esempio contro la legalizzazione dell’aborto o le politiche educative riguardanti la definizione di genere nelle scuola.

Santander ha rilasciato una dichiarazione ufficiale che giustifica la cancellazione della mostra Queermuseum:

[…] ouvimos as manifestações e entendemos que algumas das obras da exposição Queermuseu desrespeitavam símbolos, crenças e pessoas, o que não está em linha com a nossa visão de mundo. Quando a arte não é capaz de gerar inclusão e reflexão positiva, perde seu propósito maior, que é elevar a condição humana.

[…] abbiamo ascoltato le motivazioni dei dimostranti e abbiamo capito che alcune delle opere della mostra Queermuseum mancavano di rispetto a simboli, credenze e persone, il che non è in linea con la nostra visione del mondo. Quando l'arte non è in grado di generare inclusione e riflessione positiva, perde il suo scopo primario, che è quello di elevare la condizione umana.

I gruppi conservatori hanno accusato la mostra Queermuseum di difendere la pedofilia. Foto: Sul21, pubblicata con autorizzazione.

Secondo la dichiarazione ufficiale del Museo d'Arte Moderna, la performance “La Bête” si è svolta in una stanza etichettata che indicava la presenza di nudità artistica:

O trabalho apresentado na ocasião não tem conteúdo erótico e se limitou a uma leitura interpretativa da obra Bicho, de Lygia Clark, historicamente reconhecida pelas suas proposições artísticas interativas.

O museu reitera ainda que a criança que aparece no vídeo veiculado por terceiros era visitante e estava acompanhada e supervisionada por sua mãe e que as referências à inadequação da situação são resultado de desinformação, deturpação do contexto e do significado da obra.

L'opera mostrata in questa occasione non ha alcun contenuto erotico e si limita a un'interpretazione dell'opera “The Beast”, di Lygia Clark, storicamente riconosciuta per le sue componenti artistiche interattive.

Il museo ribadisce che il bambino che appare nel video pubblicato da altri era un visitatore ed era accompagnato e supervisionato dalla madre e che i riferimenti all'inadeguatezze della situazione sono il risultato di disinformazione, di travisamento del contesto e del significato dell'opera.

Il dibattito ha raggiunto una portata tale che anche i politici di destra hanno deciso di sostenere un boicottaggio – come ad esempio il sindaco di San Paolo, João Dória, eletto nel 2016 con il sostegno del Movimento Brasile Libero, che in un video ha definito la performance “libidinosa”.
Nella capitale del paese, Brasilia, il 3 ottobre i membri della Camera dei deputati hanno espresso il loro punto di vista sulla controversia, con alcuni che difendono apertamente l'idea di torturare Schwartz. Un deputato del Partito Repubblicano, Laerte Bessa, ex maresciallo della polizia, ha dichiarato in un'assemblea:

“Pergunta se ele conhece direitos humanos? Direitos humanos é um porrete de pau de guatambu que a gente usou muitos anos em delegacia de polícia. Se ele conhece rabo de tatu [usado para chicotear presos], que também usamos em bons tempos em delegacia de polícia. Se aquele vagabundo fosse fazer aquela exposição (…) ele ia levar uma ‘taca’ que ele nunca mais ele iria querer ser artista e nunca mais iria tomar banho pelado”

Mi chiedo se è a conoscenza dei diritti. I diritti umani sono un bastoncino di legno di guatambu che le persone hanno usato per molti anni nelle stazioni di polizia. Mi chiedo se conosce le “code di tatu” [usate per frustare i prigionieri], che usavamo ai bei vecchi tempi nelle stazioni di polizia. Se quel vagabondo avesse intenzione di tenere quella mostra […] avrebbe dovuto subire un tale pestaggio che non vorrebbe più essere un artista e non si farebbe mai più il bagno nudo.

La situazione ha dato motivo di preoccupazione ai progressisti brasiliani; vedono il sostegno calare contrapposto all'ascesa delle forze conservatrici sui social media, nelle strade e nella politica formale.

“Neanche nel periodo della dittatura è stata chiusa una mostra con 263 opere di 85 artisti”

Insegna riferita all'opera “Criança Viada”, una delle più attaccate dagli oppositori alla mostra “Queermuseum”. Foto: Sul21, pubblicata con autorizzazione.

Tra le 263 opere della mostra Queermuseum, in corso dal 24 agosto, c'erano le creazioni degli artisti contemporanei Adriana Varejão e Bia Leite, che vengono regolarmente attaccati online.

Il dipinto di Varejão “Scene dall'interno II”, realizzato nel 1994, ritrae diverse scene di sesso tra personaggi giapponesi, uomini bianchi e neri e una capra. In un’intervista al quotidiano Zero Hour, l'artista ha dichiarato:

Esta é uma obra adulta feita para adultos. A pintura é uma compilação de práticas sexuais existentes, algumas históricas (como as chungas, clássicas imagens eróticas da arte popular japonesa) e outras baseadas em narrativas literárias ou coletadas em viagens pelo Brasil. O trabalho não visa julgar essas práticas. Como artista, apenas busco jogar luz sobre coisas que muitas vezes existem escondidas. É um aspecto do meu trabalho, a reflexão adulta.

Questo è un lavoro per adulti fatto per adulti. Il dipinto è una raccolta di pratiche sessuali esistenti, alcune storiche (come gli shungas, immagini erotiche classiche dell'arte popolare giapponese) e altre basate su narrazioni letterarie o raccolte durante i viaggi in Brasile. Il lavoro non mira a giudicare queste pratiche. Come artista, cerco solo di gettare luce su cose che spesso esistono ma sono nascoste. È un aspetto del mio lavoro, la contemplazione adulta.

L'opera di Bia Leite, accusata di incitamento alla pedofilia, è stata ispirata da “Criança Viada“, una pagina Tumblr molto popolare in Brasile tra il 2012 e il 2014 dove agli utenti di Internet veniva chiesto di inviare foto della propria infanzia in cui hanno adottato gesti strani.

Nello stesso articolo, l'artista ha difeso il suo lavoro:

Nós, LGBTs, já fomos crianças. Esse assunto incomoda porque nunca viramos LGBTs, nós sempre fomos. Todos devemos cuidar das crianças, e não reprimir a identidade delas ou seu modo de ser no mundo. Isso é muito grave. Sou totalmente contra a pedofilia e o abuso psicológico de crianças. O objetivo do trabalho é justamente o contrário, é que essas crianças tenham suas existências respeitadas.

Anche noi, persone LGBT, siamo stati bambini. Capire questo fatto è difficile per alcuni perché non siamo mai diventati LGBT, lo siamo sempre stati. Tutti devono prendersi cura dei bambini e non reprimere la loro identità o modo di essere nel mondo. Questa è una questione molto seria. Sono totalmente contro la pedofilia e l'abuso psicologico dei bambini. L'obiettivo del lavoro è esattamente l'opposto, cioè che l'esistenza di questi bambini venga rispettata

In un'intervista con Vice Brazil, il curatore del Queermuseum, Gaudêncio Fidélis, ha affermato che il Movimento Brasile Libero (MBL), che vanta circa 2,4 milioni di follower su Facebook, ha svolto un ruolo decisivo nella cancellazione della mostra:

O MBL e, depois, todas as facções de extrema-direita e radicais conservadores que assumiram essa cruzada contra a exposição, agora ingressam no universo da arte de uma maneira muito precisa e concentrada. Pode virar uma rotina na nossa vida daqui pra frente.

MBL e, quindi, tutte le fazioni dell'estrema destra e dei conservatori radicali che stanno intraprendendo questa crociata contro la mostra, stanno entrando nel mondo dell'arte in un modo molto specifico e mirato. D'ora in poi potrebbe diventare una routine nelle nostre vite.

E in un’intervista al sito di notizie locale Sul 21, Fidélis ha parlato del carattere insolito della cancellazione:

É importante lembrar a gravidade do que estamos vivendo. Pela primeira vez, na história da arte brasileira e das exposições de artes visuais, nós temos uma exposição fechada. Nem na época da ditadura, uma exposição com 263 obras de 85 artistas foi fechada.

È importante ricordare la gravità di ciò che stiamo vivendo. Per la prima volta, nella storia dell'arte brasiliana e delle mostre di belle arti, abbiamo chiuso una mostra. Nemmeno nel periodo della dittatura fu chiusa una mostra con 263 opere di 85 artisti.

L'artista Vitz Vika, che era all'inaugurazione della mostra il 15 agosto, ha scritto un post su Facebook a suo sostegno:

O cancelamento dessa exposição incrível #QueerMuseu só nos mostra o quão revolucionária ela foi, mesmo em pouco tempo. Essa resistência preconceituosa e conservadora, que vimos nos últimos dias, é a prova dessa nossa sociedade hipócrita e ignorante. Ficaremos mais fortes. Estaremos mais unidos. E continuaremos a nossa batalha por respeito. #ArteLGBT #DesordemeRegresso.

La cancellazione di questa incredibile mostra #QueerMuseum ci mostra solo quanto fosse rivoluzionaria, anche se di breve durata. Questa resistenza prevenuta e conservatrice, che abbiamo visto nei giorni scorsi, è la prova della nostra società ipocrita e ignorante. Ci renderà più forti. Saremo più uniti. E continueremo la nostra battaglia per il rispetto #LGBTArt #DesordremeRegresso [#DisordineERegresso, un gioco di parole riguardo la scritta “ordine e progresso” sulla bandiera brasiliana]

Pablo Ortellado, professore all'Università di São Paulo, ha dichiarato in una colonna del quotidiano Folha de S. Paulo:

A direita aproveitou a grande desconexão das artes visuais com o público –que não entende os caminhos do desenvolvimento formal da linguagem– para tirar a obra do seu contexto e transformar uma performance inócua em uma pérfida apologia da pedofilia. (…) Esses atores políticos não são campeões da moralidade da família –eles estão usando a sensibilidade dos brasileiros com o abuso sexual de crianças para fazer uma campanha contra a esquerda, o que abriria espaço para sua agenda oculta de diminuição do Estado e de redução do financiamento de escolas e hospitais.

La destra ha approfittato del grande distacco del pubblico nei confronti delle belle arti – che non comprende i percorsi di sviluppo formale del linguaggio – per estrapolare l'opera dal suo contesto e trasformare una performance innocua in un'apologia ingannevole della pedofilia. […] Questi attori politici non sono campioni della moralità familiare – stanno usando la sensibilità dei brasiliani sull'abuso sessuale dei bambini per fare una campagna contro la sinistra, che aprirebbe lo spazio per il suo programma nascosto di diminuire lo stato e ridurre i finanziamenti per scuole e ospedali.

Manifestazioni di sostegno

Artisti, curatori e galleristi si sono radunati davanti al Museo d'Arte Moderna (MAM) il 2 ottobre e hanno anche pubblicato una lettera pubblica a sostegno della mostra. Sui social media, altri hanno mostrato solidarietà utilizzando l'hashtag #SomosTodosMAM (#SiamoTuttiMAM).

Anche a Porto Alegre gli attivisti LGBT hanno protestato contro la chiusura della mostra Queermuseum, difendendola in quanto è un modo per aumentare la visibilità delle minoranze di genere e il rispetto per la diversità. Anche le persone favorevoli alla cancellazione hanno protestato dalla loro parte.

A São Paulo, il pubblico ministero ha aperto un'indagine per scoprire se ci fosse stata una violazione dello Statuto del Bambino e dell'Adolescente (ECA) da parte del Museo d'Arte Moderna, dell'artista o della madre del bambino. A Porto Alegre, invece, l'accusa di pedofilia è stata respinta dalle autorità.

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