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Afghanistan: il Presidente Ashraf Ghani criticato dopo la sua gaffe sessista sul velo delle donne

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Afganistan, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Politica
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Il Presidente afghano Ashraf Ghani. Creative Commons [2].

Un recente commento sessista del Presidente afghano Ashraf Ghani ha messo in luce la forte cultura sciovinista che pervade il governo nazionale, rivelando al tempo stesso qualche crepa nella sua immagine di progressista.

Ghani ha successivamente porto le sue scuse alle donne, per i suoi commenti che equiparavano i politici dell'opposizione alle donne che indossano il chaadar, ossia il velo tradizionale afghano.

Il 2 dicembre scorso, durante un interminabile discorso, il Presidente si è scagliato [3] [ps, come i link seguenti salvo diversa indicazione] contro i politici dell'opposizione che avevano accusato i membri di alto rango dell'amministrazione di Ghani di collusione con lo Stato Islamico.

In quell'occasione, Ghani ha invitato [4] [en] gli oppositori a “fornire le prove o tornarsene a casa e indossare il chaadar”.

La grande folla di ufficiali militari [5] che rappresentava il pubblico a cui era diretto il discorso di Ghani lo ha applaudito ma sui social media, che secondo alcune stime, sono usati da un sesto del Paese, le reazioni sono state decisamente più contrastanti. Le donne afghane, sostenute da uomini e donne che rappresentano la società civile, hanno invitato il Presidente a scusarsi, marchiando [6] il suo commento come sessista e irrispettoso nei confronti delle donne. [6]

In Afghanistan, l'insulto di “indossare il chaadar” viene spesso usato per mettere in ridicolo gli uomini.

L'orgoglio di indossare il velo

Fawzia Koofi, un membro del Parlamento afghano nonché portavoce della Commissione per i Diritti delle Donne, della Società Civile e dei Diritti Umani, ha manifestato il suo dissenso tramite i suoi account Facebook e Twitter [en]:

Tra l'élite politica, indossare il velo è considerato un qualcosa di cui vergognarsi. Non mi sorprende perché la nostra letteratura politica è ancora dominata dagli uomini. Sono rimasta sorpresa che Ghani abbia chiesto a coloro che non riescono a provare le loro accuse di indossare il velo. Io ne vado orgogliosa e lo ritengo parte della mia identità.

Anche Nahid Farid, un'attivista dei diritti delle donne in vista, ha sottolineato [10] il fatto che indossare il velo non deve essere motivo di vergogna:

در پيوند به چالش پوشيدن چادرِ رئيس حكومت وحدت ملي:
در افغانستان زنانِ چادر به سر نماد غيرتند. استفاده از ادبيات زن ستيزانه در سخنراني هاي شخصي كه ادعا ميكند٤٠ درصد راي دهندگانش زنان بودند، مايهء شرمساريست. طبق قانون منع آزار و اذیت زنان و کودکان، هر نوع نگاه جنسیتی و مثال زدن بخاطر تحقیر کسی با استفاده از نام زن، خشونت عليه زنان محسوب مي شود. از منظر تاريخي هم، تا حالا چادر هیچ زنی هيچ نقطهء اين كشور جنگزده را به آتش نکشیده است.

Relativamente all'ultimo commento del Presidente, vorrei sottolineare che le donne afghane che indossano il velo sono simbolo di onore e dignità. È vergognoso sentire questi commenti sessisti da un Presidente che ha ottenuto il 40% dei voti dalle donne. Storicamente, sono stati gli uomini, e non le donne che indossano il velo, a mettere a ferro e fuoco l'Afghanistan.

Le ripercussioni pubbliche hanno spinto Ghani a porgere le sue scuse [11] [en] in una dichiarazione rilasciata il 3 dicembre:

The president is a very prominent advocate of women’s rights and has taken unique steps to strengthen and preserve their position since his tenure as the president of Afghanistan…The use of the word Chaadar—scarfs in English—had been misinterpreted by oppositions to disturb public opinion. It never aimed to offend the highly valuable place of women in the country. Despite this, if emotions of Afghan women have been made regretful, the president apologizes to them.

Il Presidente è uno dei primi sostenitori dei diritti delle donne e ha intrapreso iniziative uniche nel loro genere per rafforzare e mantenere la loro posizione, fin dal momento in cui è stato eletto Presidente dell'Afghanistan. L'uso della parola chaadar, o velo in inglese, è stato mal interpretato dall'opposizione e usato per confondere l'opinione pubblica. Non era intenzione del Presidente quella di offendere le donne e la loro preziosa posizione nella società. Ciò nonostante, le reazioni delle donne afghane lo hanno fatto riflettere. Il Presidente porge loro le sue scuse.

Bahar Sohili, una donna afghana, ha definito [12] la dichiarazione insufficiente:

معذرت خواهی روی حساب فیسبوکی و شخصی شاه حسین مرتضوی توام با توجیه و متهم ساختن میزان درک و شعور مردم از سخنرانی رئیس جمهور به معنای نادیده گرفتن زنان است
پیشنهاد من : چه معذرت بخواهند و چه تحقیرآمیز توجیه کنند این نگاه تبعیض آمیز، تا زمانیکه پوشش نابرابر دارید تغییر نخواهد کرد. جستجوی برابری تلاشی بیهوده است زیرا همان چادر روی سر نشان دهنده ی بسته بندی تفکر و درجه ی دوم بودن است و نشانگر اینکه هنوز نتوانسته اید با خود در مورد گناه آلود بودن موی سر کنار بیایید .

Porgere le scuse alle donne su Facebook è di per sé un insulto… Forse è venuta l'ora di toglierci tutte il velo per porre fine a questa disuguaglianza tra i sessi. Fintanto che indosseremo il velo, continueremo a essere considerate cittadine di serie B.

Non è escluso che Ghani sia stato anche censurato dalla propria moglie, Rula Ghani  [13][en] che sostiene attivamente i diritti delle donne nel Paese.

Rula Ghani aveva suscitato scalpore subito dopo la vittoria da parte del marito dell'accanita campagna presidenziale nel 2014 quando, durante un'intervista con i media francesi, aveva dichiarato che appoggiava il divieto [14] [en] del governo francese di indossare il niqab o burkha in Francia.

La Sig.ra Ghani, che parla cinque lingue e ha studiato alla Columbia University e in Francia, ha successivamente dichiarato che le voci critiche “avevano decontestualizzato i suoi commenti”, impegnandosi a sostenere “i valori della famiglia” in Afghanistan.