L'ipocrisia dell'app mobile della Polizia Nazionale Filippina dedicata ai diritti umani

L'App mobile “Know Your Rights” (Scopri i tuoi diritti) della Polizia Nazionale Filippina, disponibile sulla pagina di Google Play Store.

Il 4 dicembre scorso, la Polizia nazionale filippina (PNP) ha lanciato [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] un'app mobile sui diritti umani con il presunto obiettivo di far conoscere alle forze di polizia e ai civili  i loro diritti. Tuttavia, gli attivisti dei diritti umani hanno criticato questa iniziativa definendola “un perfetto esempio di ipocrisia” che non può insabbiare il passato negativo di violazione di diritti umani della Polizia Nazionale Filippina.

L'app di PNP, che può essere scaricata dal Google Play Store, contiene tra le altre cose informazioni sui diritti Miranda [it], ovvero sul diritto di un sospettato di rimanere in silenzio, sulle regole per l'istituzione di posti di blocco, le operazioni per il controllo degli assembramenti, l'applicazione dei mandati di arresto, i mandati di perquisizione, le indagini delle persone in custodia cautelare, i diritti contro la tortura e i diritti di chiunque venga arrestato, fermato o sottoposto a custodia cautelare.

L'app “Know Your Rights” (Scopri i tuoi diritti) di PNP è stata lanciata un giorno prima che il Presidente Rodrigo Duterte ordinasse alla polizia di riprendere la brutale “guerra contro la droga”, appena due mesi dopo averla esclusa dalla campagna a causa delle proteste per l’omicidio di alcuni adolescenti [it].

Protesta dello scorso 10 dicembre a Manila in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti Umani. Foto di Ron Mesa, utilizzata dietro sua autorizzazione.

I gruppi di difesa dei diritti umani affermano che la campagna contro la droga, ovvero il programma portante di Duterte, è costata la vita a circa 13.000 persone, accusate di spaccio di piccole quantità di droga o di consumo di droga, che sono stati uccisi brutalmente dalla polizia o dai vigilantes sponsorizzati dallo stato.

L'app di PNP non ha stupito i sostenitori dei diritti umani, visto l'aumento continuo di omicidi collegati alla “guerra contro la droga” di Duterte, alla “guerra contro il terrorismo” e alle operazioni antisommossa contro il movimento comunista rivoluzionario del Paese.

Cristina Palabay, del gruppo di difesa dei diritti umani Karapatan, ha affermato:

Their ‘Know Your Rights’ app is a perfect example of hypocrisy because the only application that is known to the PNP is the application of torture, the application of the policy of extrajudicial killings, the application of illegal arrests and trumped up charges, the application of injustice, and overall, the propagation of the virus of impunity.

La loro app ‘Know Your Rights’ è un perfetto esempio di ipocrisia. L'unica applicazione che conosce la Polizia Nazionale Filippina è quella fatta di torture, omicidi extragiudiziali, arresti illegali, creazione di false accuse, ingiustizie e, soprattutto, propagazione del virus dell'impunità.

La maggior parte delle vittime del tokhang (operazione anti-droga) è rappresentata dai residenti meno abbienti delle città. Foto di Ciriaco Santiago utilizzata dietro sua autorizzazione.

I netizen e la Commissione per i Diritti Umani del Paese hanno sollevato anche dubbi sulla possibile violazione del diritto alla privacy degli utenti dell'app. Lo scrittore di tecnologia Art Samaniego, Jr. ha chiesto in un post su Facebook perché al momento dell'installazione dell'app è necessario autorizzare specificatamente l'accesso alle proprie telefonate e al registro delle chiamate, ai messaggi SMS e perfino alle foto e altri contenuti multimediali:

I see red flags in “Know your rights” app of the Philippine National Police. If it's purpose is just to “provide relevant information for the general public and all PNP personnel on human rights” then, why does it need to access my SMS, check my phone logs and view and use my photos and videos?

L'app “Know Your Rights” della Polizia Nazionale Filippina fa suonare inevitabilmente qualche campanello di allarme. Se il suo scopo è semplicemente “fornire informazioni pertinenti sui diritti umani al pubblico e a tutto il personale di PNP”, allora perché viene richiesto l'accesso ai miei SMS, ai registri del mio telefono, alle mie foto e video?

Subito dopo, il Ministero del'Informazioni e della Comunicazione Tecnologica avrebbe chiesto alla PNP di aggiornare l'app in modo che non venga più richiesto l'accesso a informazioni personali. Tuttavia, benché gli esperti tecnici abbiano vagliato l'app e l'abbiano giudicata relativamente sicura da scaricare, il problema principale per i sostenitori dei diritti umani nelle Filippine rimane l'evidente violazione dei diritti umani da parte dell'amministrazione di Duterte:

It doesn’t matter how many online apps the PNP intends to launch on human rights, nor how many copies of human rights manuals they disseminate. These cannot erase the irrefutable fact that offline and on the ground, they are among the foremost rights violators in the country.

Non importa quante app online sui diritti umani intenda lanciare la Polizia Nazionale Filippina, né quante copie di manuali sui diritti umani distribuisca. La verità inconfutabile è che, offline e sul campo, i poliziotti sono i primi a violare i diritti umani nel Paese.

Studenti che protestano contro la repressione dei diritti umani da parte di Duterte a Manila, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani dello scorso 10 dicembre. Foto di Ron Mesa, utilizzata con la sua autorizzazione.

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