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Sri Lanka: notizie false sui social media scatenano la violenza tra buddisti e musulmani

Categorie: Asia meridionale, Sri Lanka, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Etnia, Governance, Guerra & conflitti, Politica, Religione
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Screenshot che mostra quel che resta di una casa di un musulmano singalese apparentemente distrutta dalla folla incitata dai buddisti dello Sri Lanka. Video di Haroon Ali reso disponibile via YouTube.

Negli ultimi giorni le tensioni tra i buddisti singalesi e i membri della comunità musulmana dello Sri Lanka meridionale si sono intensificate. La polizia afferma che ciò è in parte dovuto alla diffusione di notizie false sui social media.

Gli scontri nella città costiera di Gintota, nello stato di Galle, sono apparentemente iniziati [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] dopo che il 13 novembre 2017 un motociclista singalese ha investito un bambino musulmano, pagando successivamente un compenso alla vittima per risolvere la questione. Il 16 novembre 2017, un gruppo di giovani singalesi ha aggredito due motociclisti musulmani giustificando l'azione come una ritorsione per l'incidente avvenuto il 13 novembre. Uno dei motociclisti è finito all'ospedale a causa delle ferite.

In risposta all'incidente, un gruppo di motociclisti che simpatizzava per i musulmani ha attaccato due abitazioni che appartenevano a dei singalesi, causando il ricovero di uno di loro in ospedale. La polizia è subito intervenuta arrestando [3] numerose persone ritenute responsabili di aver innescato la violenza.

Ratnasiri Malalagama e Nandana Nanneththi hanno così commentato [4] sul sito web del Movimento Socialista Mondiale:

At 4.17 p.m. on Friday, an individual called Uchitha Arunodha Gunasekera posted a note on his Facebook page calling for everyone in the Galle area “to gather at the Thuparamaya temple in Gintota against Muslims.” The violent attack was discussed and prepared at the temple.

Venerdì alle 16:47, un individuo chiamato Uchitha Arunodha Gunasekera ha postato un commento sulla sua pagina Facebook invitando tutti coloro che erano nell'area di Galle a “riunirsi presso il Tempio di Thuparamaya di Gintota per punire i musulmani”. Il violento attacco è stato discusso e preparato al tempio.

Successivamente, la sera del 17 novembre, una piccola moschea e diverse abitazioni appartenenti a musulmani sono state attaccate da folle di singalesi.

Gintota: circa 66 case e 26 negozi sono stati danneggiati durante gli scontri. 5 persone sono rimaste ferite e sono state portate all'ospedale di Karapitiya, secondo quanto dichiara il Ministro Vajira Abeywardene. Il Ministro Vajira è stato fischiato e allontanato da un tempio buddista. Pare che sia stato visto anche BBS Gnasara.

L'utente YouTube Haroon Ali ha caricato un video che mostra i presunti danni causati alle proprietà:

Da allora, numerose persone sono state ferite e svariati veicoli (per lo più di proprietà di persone musulmane) sono stati distrutti. Almeno 62 abitazioni e strutture commerciali sono state danneggiate nell'area di Gintota [2].

Nella zona sono state inviate le forze speciali ed è stato imposto un coprifuoco notturno [10] come misura di sicurezza per prevenire ulteriori episodi di violenza. Diciannove persone, tra cui 16 singalesi e tre musulmani, sono stati arrestati.

19 arresti per le violenze della notte scorsa a Ginthota Galle. La situazione è ora tornata tranquilla. Il coprifuoco dovrebbe cessare alle 9 di domattina.

La minoranza musulmana era già stata oggetto di episodi di violenza

Secondo la polizia, le chiacchiere non verificate sui social media hanno causato un'ulteriore escalation della violenza. La polizia ha puntato il dito in particolare verso i messaggi in cui si affermava [13] che i musulmani prevedevano di attaccare un tempo buddista. La Polizia ha confermato anche [14] che sta indagando sulle persone che hanno pubblicato notizie false e sediziose sull'incidente e che procederà al loro arresto.

I musulmani costituiscono circa il 10% della popolazione della Sri Lanka [15] [it] che conta circa 21 milioni di abitanti. Il 70% della popolazione è invece buddista (per lo più della scuola Theravada [16]) [it] e la maggior parte degli altri abitanti è di origine indù. Dal punto di vista etnico, il 75% è di origine singalese, mentre il 10% è rappresentato dai Moor dello Sri Lanka [17] (musulmani che parlano Tamil) e circa il 15% da Tamil (singalesi e indiani).

Quest'anno, i rapporti tra le due comunità sono diventati tesi e ci sono stati sporadici incidenti dovuti a buddisti intransigenti che hanno preso di mira [18] la comunità musulmana accusandola di forzare le conversioni all'Islam e di aver compiuto atti vandalici nei siti archeologici buddisti. Dall'aprile 2017 ad oggi, sono stati segnalati [19] oltre 20 attacchi contro i musulmani, tra cui casi di saccheggio di esercizi commerciali e attacchi a moschee con bombe molotov.

Dopo l'ultimo episodio violento, molti si sono chiesti se l'intervento del governo sia stato sufficiente:

Chi ha ordinato alle Forze Speciali di ritirarsi da Gintota qualche ora dopo gli scontri di giovedì sera? E perché? Tramite Galle, l'ispettore Generale della Polizia ha risposto al Ministro Vajira Abeywardene di non avere questi poteri. Si è forse trattato di un ordine dall'alto?

Non ho ancora capito, come ragionano?

Ieri, c'erano diverse forze di polizia a Ginthota e Galle, ma appena è arrivato il gruppo ed ha iniziato a distruggere le case, le forze dell'ordine sono scomparse. Chissà, forse si sono prese una pausa.

Sono disgustato dalla reazione del governo al conflitto. Non mi sono sentito mai così indifeso nella mia cittadina.

La disinformazione si diffonde nei social media dello Sri Lanka

Sagala Ratnayaka, il Ministro della Giustizia e dell'Ordine Pubblico, ha promesso di intervenire [33] contro i responsabili della diffusione di false notizie. Queste le sue parole: “Alcuni gruppi si sono imbarcati nella missione disperata di trasformare questo piccolo scontro in un conflitto tra singalesi e musulmani”.

Tuttavia, non tutte le notizie diffuse dai social media erano infondate. Questa vignetta di Cartoon Lanka sostiene che i media principali nello Sri Lanka stiano ignorando il reale conflitto in atto:

Come hanno reagito i principali media e i social media agli scontri di Gintota!
Vignetta di Gihan de Chickera

La disinformazione è da sempre un problema nello Sri Lanka. In un articolo di luglio scritto da Groundviews, partner di Global Voices, si citavano [37] esempi precedenti di incitamento all'odio contro le minoranze e si mettevano in evidenza le attività del gruppo buddista estremista Bodhu Bala Sena [38]:

When this group first became active, they spread hate messages, mainly through Facebook, claiming, for example, that popular Muslim-owned shop No Limit was giving out toffees [39] which, when consumed, would render Sinhalese mothers infertile. These rumors persist even today.

Quando questo gruppo ha fatto la sua comparsa per la prima volta, ha iniziato a diffondere messaggi di odio, soprattutto tramite Facebook, sostenendo ad esempio che il popolare negozio musulmano No Limit stava vendendo caramelle [39] che, se mangiate, avrebbero reso non fertili le madri singalesi. Voci che circolano ancora oggi.

L'editoriale fa presente che:

Sri Lankans tend to digest media uncritically and unquestioningly. This will have to change in order to stop misinformation from spreading – and this can be done through spreading awareness – whether through short videos, articles on how to spot fake news or training.

Gli abitanti dello Sri Lanka tendono a non riflettere criticamente sulle notizie diffuse dai media. Tutto questo dovrà cambiare se si desidera fermare la diffusione della disinformazione. Si può raggiungere questo obiettivo solo diffondendo consapevolezza – tramite brevi video, articoli che spieghino come identificare le notizie false o la formazione.