Una nuova app vuole far “vedere” ai ciechi le eclissi solari

Questo è un prototipo dell'App “rumble map.” Crediti: Carolyn Beeler/PRI

Questa storia di Carolyn Beeler [en, come i link seguenti] originariamente è apparsa su PRI.org l'11 agosto 2017. Viene ripubblicata qui come una collaborazione tra PRI e Global Voices.

Potrebbe sembrare l'inizio di un indovinello. Come può un cieco riuscire a “vedere” un'eclissi come quella che ha attraversato gli Stati Uniti il 21 agosto scorso?

È una domanda che si è iniziato a porre diversi mesi fa l'astrofisico solare Henry “Trae” Winter dopo che una collega non vedente gli chiese di descrivergli come appariva un'eclissi.

“Sono stato colto completamente impreparato,” ha detto Winter. “Non avevo idea di come comunicare – a qualcuno che non l'aveva mai visto prima in vita sua – quello che succede durante un'eclissi.

Winter si è ricordato di una storia che gli aveva raccontato un suo amico, su come i grilli iniziassero a frinire durante il giorno non appena la luna copre il sole durante un'eclissi. Quindi raccontò al suo collega la storia.

La reazione che ha avuto è stata così potente, e io volevo poter suscitare quel senso di stupore e meraviglia in quante più persone nel paese.”

Perciò Winter, che lavora all'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge, Massachusetts, ha deciso di creare un app per fare proprio questo: aiutare le persone non vedenti a vivere l'esperienza dell'eclissi.

L'astrofisico solare Henry “Trae” Winter  indica l'immagine del sole sulla video-parete al Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge, Massachusetts. Crediti: Carolyn Beeler/PRI

“La comunità dei non vedenti è stata tradizionalmente tagliata fuori dall'astronomia e dall'astrofisica,” ha detto Winter, “e credo sia un'omissione ingiusta a cui è arrivato il tempo di far fronte.”

La Eclipse Soundscapes, il 10 agosto ha lanciato una app per iPad e iPhone, che permette la narrazione in tempo reale di diversi aspetti dell'eclissi regolata sulla posizione dell'utente.

Una “mappa del suono” permette agli utenti di ascoltare e sentire il fenomeno quando toccano le foto delle eclissi precedenti.

Le aree più scure nella foto, come la scura faccia solida della luna, non emettono suono quando vengono toccate. I sottili raggi di sole che si irradiano dietro la luna emettono un ronzio molto basso. E toccando le aree più luminose, come i frammenti di luce che spuntano dalle valli della luna, producono frequenze più elevate.

I suoni sono accompagnati da vibrazioni, più leggere per le parti più scure e più intense per le macchie più luminose.

“Siamo riusciti a creare delle frequenze che risuonano con il corpo del cellulare” ha detto l'ingegnere del suono dell'app Miles Gordon, “così che il cellulare vibri interamente usando gli altoparlanti.”

Un prototipo per gli strumenti futuri

“Lo scopo dell'app non è quello di permettere ad un cieco o a persone con disabilità visive la stessa esperienza di una persona vedente” ha affermato Winter. “La mia speranza è che questo sia un prototipo, un primo passo, qualcosa da cui possiamo imparare per creare la prossima serie di strumenti.”

Esistono altri strumenti che permettono alle persone non vedenti di vivere l'eclissi, come le mappe e i libri tattili, ma viene ancora intesa come fenomeno prevalentemente visivo.

Meno conosciuti sono i cambiamenti di temperatura, gli schemi meteorologici, e i comportamenti della fauna selvatica che accompagnano le eclissi totali.

Chancey Fleet, la collega che per prima ha chiesto a Winter di descrivere un'eclissi durante una conferenza mesi fa, era scettica quando ha saputo della sua idea per l'app.

“La prima volta che ho sentito che alle persone non vedenti veniva chiesto di prestare attenzione all'eclissi, mi sono dovuta trattenere per non scoppiare a ridere, e ho cercato di contenere la mia reazione davvero sprezzante” ha affermato Fleet, una docente di tecnologia accessibile presso una biblioteca di New york. “Sembrava quasi una battuta.”

Wanda Diaz Merced traduce i dati relativi alla luce in suono per la sua ricerca sui lampi di raggi gamma. Ha contribuito alla navigazione e l'accessibilità dell'app di Eclipse Soundscapes . Crediti: Carolyn Beeler/PRI

Ma dopo essere venuta a conoscenza dei suoni associati all'eclissi, si è interessata a provare l'app di Winter.

“Non vedo l'ora di fare questa esperienza di persona e non solo per sentito dire” ha affermato Flee. “Non esiste niente di unicamente visivo. E quest'app ne è la prova.”

Il gruppo di sviluppatori dell'app ha ricevuto un aiuto da Wanda Diaz Merced, un'astrofisica non vedente, al fine di assicurare la facilità di navigazione nel software.

Lei crede che l'app dimostrerà alle persone che un'eclissi è molto più di un'inquietante oscurità nel bel mezzo del giorno.

“Le persone lo scopriranno, ‘Oh, posso sentirla!'” ha affermato Diaz Merced . “E posso anche toccarla!'”

Lei vede anche l'app come uno strumento per far appassionare molti più bambini non vedenti alla scienza.

“Questo è davvero importante,” ha affermato.

Un lascito duraturo 

Il gruppo di Eclipse Soundscapes, sostenuto dai finanziamenti dei cittadini ha reclutato il National Park Service, la Brigham Young University e dei cittadini volontari al servizio della scienza, per registrare audio di come sia le persone che la fauna selvaggia rispondono durante l'eclissi.

La seconda fase del progetto consiste nel creare un database per queste registrazioni che sia accessibile, così le persone non vedenti potranno accedervi facilmente.

Questo è l'elemento del progetto per il quale Diaz Merced è maggiormente emozionata dal punto di vista scientifico.

Dopo aver perso la vista quando aveva 20 anni, si è dovuta creare da sola dei programmi per il computer ad hoc per convertire i dati telescopici in file audio, così da poter continuare la sua ricerca. (qui c'è un suo TED talk).

Diaz Merced spera che il suo progetto sproni un maggiore interesse nel rendere i dati accessibili ai ricercatori come lei.

“Quello che spero è che i database scientifici usino questo modello di database… per permetterci di avere un significativo accesso all'informazione” ha affermato Diaz Merced. “E che magari attraverso il database, non saremo più segregati.”

In questo modo, Diaz Merced spera che l'impatto dell'eclissi duri molto più a lungo di un solo giorno.

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