A cosa rinunciano gli argentini in cambio della connessione WiFi “gratis” a Buenos Aires?

Immagine promozionale pubblica per la connessione Metro WiFi a Buenos Aires: “WiFi BA in tutta la rete. 1. Attivare WiFi sul dispositivo. 2. Accedere alla rete WiFi BA. 3. Accettare i termini e le condizioni.”

Una recente notizia di VICE Argentina [es, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] rivela dei fatti inquietanti sui termini e le condizioni che gli utenti accettano – spesso senza averli letti – per accedere alla rete WiFi che la città di Buenos Aires offre gratuitamente.

Come ogni città moderna, Buenos Aires ha da alcuni anni una rete wireless pubblica a cui le persone possono accedere da parchi, piazze, autobus e terminal omnibus e anche dalla metropolitana, grazie alle installazioni realizzate dal governo della città di Buenos Aires (GCBA) in collaborazione con la Metropolitana di Buenos Aires società dello Stato (SBASE).

La notizia sottolinea come, ogni utente che desidera usare la rete BAWiFi (Buenos Aires Wifi), debba registrarsi e accettare i termini e condizioni prima di accedere alla connessione. Questi termini, a cui gli utenti raramente prestano attenzione, includono dare il permesso al GCBA e al SBASE di raccogliere i propri dati personali e di ricerca, come nome, nome utente, password, numero di identificazione o chiave di identificazione lavoro (CUIL, un numero di identificazione fiscale argentino), nazionalità, genere, numero di telefono, indirizzo postale e dati di geolocalizzazione, nonché fotografie e dati vocali raccolti da qualsiasi dispositivo che l'utente colleghi alla rete.

Un altro aspetto eclatante dei termini e condizioni della rete WiFi di Buenos Aires è che, accettandoli, l'utente dà il proprio consenso al governo della città e a SBASE di utilizzare e diffondere le proprie foto e voce per scopi pubblicitari e di comunicazione:

SBASE se reserva el derecho a realizar la acción publicitaria, de prensa, promoción, publicación y difusión que considere conveniente de los datos proporcionados por los USUARIOS que hagan uso del Servicio. Con la sola proporción de datos y aceptación de los presentes términos y condiciones, los USUARIOS prestan su expresa conformidad para la utilización y difusión de sus datos e Imágenes (foto y voz) por los medios publicitarios y de comunicación que SBASE y/o el Gobierno de la Ciudad Autónoma de Buenos Aires disponga.

SBASE si riserva il diritto di fare pubblicità, stampa, promozione, pubblicazione e diffusione che ritenga appropriato per i dati forniti dagli UTENTI che fanno uso di questo Servizio. Con l'unica clausola sui dati e l'accettazione di questi termini e condizioni,  gli UTENTI accettano espressamente l'uso e la diffusione dei loro dati e immagini (foto e voce) da parte dei mezzi pubblicitari e comunicazione che SBASE e / o il governo della città autonoma di Buenos Aires hanno.

Il lavoro di VICE illustra questo frammento in un esempio più semplice:

Si lo hizo [aceptar los términos y condiciones], no debería sorprenderse si un día al entrar a la estación, ve su cara en una gigantografía con la frase: “De lunes a viernes bien temprano, (su nombre y apellido) disfruta de nuestro servicio”.”

Se lo hai fatto [accettato i termini e le condizioni], non dovresti essere sorpreso di vedere un giorno, appena entri in una stazione della metropolitana, il tuo viso su una stampa gigante con la frase: “Dal lunedì al venerdì molto presto, (il tuo nome e cognome) gode del nostro servizio”.

La descrizione sopra, tuttavia, non è così grave come quello che riportiamo di seguito all'articolo 2, la sezione sui “Termini e durata”:

SBASE podrá establecer nuevas condiciones y/o modificaciones a cualquiera de las cláusulas contenidas en los presentes términos y condiciones y las políticas de privacidad sin necesidad de contar con la autorización del USUARIO.

SBASE sarà in grado di stabilire nuove condizioni e / o modifiche a qualsiasi clausola contenuta nei presenti termini e condizioni e le politiche sulla privacy, senza la necessità di contattare l'UTENTE per l'autorizzazione.

Insomma, gli utenti accettano un contratto dove i termini e condizioni possono cambiare in ogni momento, senza che loro sappiano o accettino i nuovi termini. Questo solleva alcune serie questioni riguardo a quello che potrebbe succedere a tutti i dati e immagini che lo Stato ha raccolto e archiviato.

Alla luce dell'imminente riforma dell'attuale legge sulla protezione dei dati personali in Argentina, istituita nell’ottobre 2000 con la Legge  N° 25.326, essa suscita un ulteriore segnale negativo.

Perché SBASE ha bisogno del numero chiave del lavoro dell'utente? Perché il governo della città deve memorizzare le foto personali e le note vocali di qualsiasi cittadino? Quale altro potenziale uso potrebbero avere per queste informazioni, protetto da future modifiche alla legge sulla protezione dei dati o ai termini e alle condizioni del contratto stesso?

Il quarto articolo dell'atto sulla protezione dei dati personali dell'Argentina dice che: “I dati personali che sono raccolti con l'intento di trattamento dei dati dovrebbe essere vero, appropriato, pertinente e non eccessivo rispetto all'ambito e allo scopo per il quale avrebbero dovuto essere ottenuti”.

Al momento della pubblicazione di questo articolo, il testo del contratto non è stato caricato sul sito ufficiale dell'amministrazione comunale né su quello di SBASE per ulteriori approfondimenti. Si può solo accedere tramite il subte, la metropolitana del comune.

Tomás, un utente di Twitter, ha pubblicato il testo completo del contratto vincolante, che aveva salvato in un documento Google qualche tempo fa e, per quanto riguarda il rapporto di VICE, ha commentato:

Questo attirò la mia attenzione e una volta li inviai a me stesso via posta dopo aver accettato. Non li avevo mai letti fino ad oggi.

La ‘società trasparente’

Sui social network ci fu poca reazione da parte del popolo del web in risposta alla notizia pubblicata da VICE (o le condizioni stesse). Javier Pallero, un analista delle politiche di internet per la NGO statunitense sui diritti digitali Access Now [en], spiega che c'è pochissima consapevolezza in merito alla privacy e che la cosa più preoccupante di tutto questo è il fatto che è lo stato che sta raccogliendo questi dati: “È l'unica entità che ha ancora la capacità di togliere i tuoi beni, di privarti della libertà o, in determinate circostanze, di annientarti legalmente “.

Gli utenti che accedono alle piattaforme dei social network, le applicazioni o altri servizi digitali sono abituati ad accettare i loro termini e condizioni senza leggerli.

Valeria Milanés, direttore dell'Associazione Digitale per i Diritti Civili (ADC), spiega che “si tratta di contratti estremamente grandi e vincolanti, con terminologia molto complessa. Quello che dovrebbe accadere è che il testo sia accompagnato da messaggi con idee molto chiare su come useranno i dati, per quanto tempo, in un linguaggio che sia il più chiaro possibile”.

La trasmissione dei dati è già stata naturalizzata tra gli utenti, al punto da essere considerata un prezzo relativamente basso da pagare per ottenere i vantaggi di una connessione “gratuita”:

La cosa più incredibile di tutte: per l'argentino medio non importa, fintanto che viene data la connessione wifi gratuita accetteranno qualsiasi cosa, “alla fine non hanno nulla da nascondere”.

In altri casi, il problema è semplificato e viene suggerito una soluzione pratica: non usare il servizio.

Non usarlo. Nessuno ti obbliga a farlo.

La scarsa resistenza degli utenti a inserire i propri dati riflette un preoccupante disinteresse o ignoranza dei potenziali rischi connessi all'accettazione dei termini e condizioni che non sono completamente compresi.

Censura sulla rete #BAWifi ?

Il blog El Disenso (Il dissenso) ha apertamente criticato l'amministrazione comunale di Buenos Aires e il governo nazionale, riportando come il suo sito è stato bloccato dalla rete WiFi di Buenos Aires dopo aver pubblicato una serie di indagini che, secondo loro, “ha reso la GCBA scomoda”. Il blog sostiene che, il 1° febbraio, vari lettori li hanno informati che non potevano accedere al sito quando erano connessi alla rete WiFi BA.

?#questasettimana Giovedì 1/2 censura ?#CensuraPRO: Dopo la segnalazione a #Larreta, la #BAWiFi ha bloccato @ElDisenso – Ora il #GCBA non solo di monitora, ma decide anche cosa puoi o non puoi leggere! Leggilo su @ElDisenso???

Horacio Rodríguez Larreta è il capo del governo di Buenos Aires, il successore della posizione che un tempo deteneva l'attuale presidente dell'Argentina, Mauricio Macri. El Disenso ha presentato le sue proteste prima del dipartimento della protezione dei diritti dei cittadini di Buenos Aires e la compagnia Subthe BA. Il 7 febbraio, ha confermato che l'accesso al sito è stato ristabilito sulla rete, che loro descrivono come “un incidente di blocco dovuto a un URL sbagliato”.

Certo, molti si domandano ancora se questo incidente sia stato accidentale o intenzionale.

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