L'annuncio di collaborazione dell'autorità elettorale messicana con Facebook solleva dei dubbi sulla sua credibilità

Foto fornita dall'utente di Flickr zeevveez. CC BY 2.0

Nel mese di luglio, i messicani saranno chiamati a eleggere un nuovo Presidente e a rinnovare tutte le cariche legislative federali. Nove stati saranno chiamati alle urne per eleggere un nuovo governatore a livello locale. Questa è stata considerata la più grande tornata elettorale nella storia del Paese [es, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]. Sono infatti 3400 le cariche pubbliche alle quali aspirano i candidati.

Tutti gli uffici preposti sono già in fase di preparazione al giorno del voto. Una delle principali agenzie, Instituto Nacional Electoral (INE), l'autorità amministrativa che si occupa dell'organizzazione delle elezioni politiche messicane, ha recentemente espresso il suo entusiasmo per essere affiancata da uno speciale alleato in questa fase elettorale: Facebook.

La scelta dell'INE potrebbe essere giustificata considerando che, nella fase storica che stiamo vivendo, dominata dai social network e dalle interazioni via internet, l'alleanza con un gigante della pubblicità e di contenuti come Facebook potrebbe rivelarsi vantaggiosa. Secondo le valutazioni di Pivotal Research, un'azienda impegnata nella raccolta dati in ambito finanziario, nel 2017 Facebook e Google avrebbero ottenuto la metà dei proventi pubblicitari [en] fatturati a livello globale.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dalla INE, tuttavia, le motivazioni sarebbero ben altre. L'accordo congiunto con la nota azienda sita nella Silicon Valley rappresenterebbe per l'agenzia messicana un valido strumento per combattere l'avanzamento del fenomeno delle “fake news” [it], cioè notizie false, online.

In occasione delle elezioni americane del 2016, l'opinione pubblica aveva condannato la diffusione virale di “fake news”, avvenuta attraverso piattaforme social, tra le quali anche Facebook. A detta di molti, questo fenomeno avrebbe favorito [en] la vittoria di Donald Trump.

Nel tentativo di evitare che in Messico si presenti una situazione analoga a quella americana, l'INE ha così annunciato il suo progetto di collaborazione con Facebook:

El INE y Facebook México firmaron un convenio con el fin de promover la participación ciudadana en las elecciones del próximo 1 de julio.

A través de esta colaboración, además, se busca contrarrestar noticias falsas.

INE e Facebook Messico hanno siglato un accordo che mira a incoraggiare la partecipazione elettorale alle urne in occasione delle elezioni del 1 luglio 2018.

Tale collaborazione punta inoltre a contrastare la diffusione di fake news.

L'annuncio, ufficialmente diffuso dall'INE, è stato riportato anche da molti canali mediatici messicani.

Il sito Plumas Atómicas ha analizzato il contenuto dell'accordo, mettendo in evidenza che:

…el INE informó a través de un comunicado que la participación de Facebook iniciará con la difusión de un material informativo dirigido a los usuarios de la red social que tiene la finalidad de facilitar la detección de fake news y así generar decisiones electorales mucho más informadas.

…tramite una dichiarazione, INE ha annunciato che la collaborazione con Facebook avrà inizio tramite la diffusione di materiale informativo a tutti gli utenti. In tal modo, si spera di facilitare l'identificazione di notizie false e di favorire l'acquisizione di maggiore consapevolezza e informazione tra gli utenti.

La diffusione della notizia ha generato due grandi quesiti nell'opinione pubblica: cosa comporterà questa collaborazione? Come funzionerà concretamente?

Certamente la lettura dell'accordo stilato da INE e Facebook potrebbe contenere la risposta a questi quesiti. Tuttavia l'organico INE ha inizialmente respinto la richiesta di rendere pubblico il documento, sostenendo che non sarebbe stato possibile divulgare l'accordo per via di una clausola di riservatezza contenuta nello stesso.

In Messico vigono leggi che obbligano a pubblicare qualunque forma di contratto o accordo formulato dalle istituzioni governative con enti pubblici o privati. La presenza di tali leggi e una considerevole insistenza da parte degli utenti delle piattaforme social, hanno fatto sì che, a distanza di poco tempo, INE pubblicasse il documento siglato con Facebook Ireland Limited (società sussidiaria di Facebook Inc.)

In realtà il documento non riporta alcun riferimento alle cosiddette “fake news”. Vi sono solo dichiarazioni dal contenuto ambiguo, dalle quali emerge che INE sia l'unica agenzia firmataria dell'accordo ad assumersi delle responsabilità.

A pubblicazione avvenuta, alcuni utenti social hanno cercato di divulgare il contenuto del documento:

Ecco l'accordo segreto tra INE e Facebook pubblicato da El Universal.

Coloro che hanno seguito la questione si dicono sorpresi del fatto che il documento (che consta di sette sezioni per un totale di tre pagine) non presenti nessun riferimento alla problematica delle “fake news”. Inoltre, contrariamente a quanto era stato dichiarato da INE, non vi sono indicazioni sulle misure adottate per combattere concretamente il fenomeno.

Il giornalista Joel H. Santiago ha scritto un articolo riguardante il caso sul sito La Silla Rota. Esso afferma:

El tema es que este convenio no dice nada de combatir las fake news, como afirmara Córdova Vianello [presidente del INE], y sí compromete con información proporcionada por el INE durante el proceso electoral y particularmente el día de las elecciones…

Il problema è che, contrariamente a ciò che aveva affermato Córdova Vianello [presidente INE], questo accordo non parla della lotta alle fake news. Esso prevede che INE fornisca informazioni durante il periodo elettorale, in particolare nel giorno delle elezioni…

L'articolo si chiude con delle domande inerenti all'azione degli organi elettorali:

¿Con pifias como esta van a llevar a cabo la organización y cuidado del proceso electoral 2018 en México?

È con gaffe di questa portata che hanno intenzione di condurre l'organizzazione e il monitoraggio delle elezioni politiche messicane del 2018?

Cosa prevede il documento incriminato?

Le condizioni di collaborazione tra INE e Facebook sono così rappresentate nel documento:

Durante el período de elecciones (del 30 de marzo al 1 de julio de 2018), Facebook tiene la intención (pero no la obligación) de hacer que algunos de sus productos de participación ciudadana estén disponibles en su plataforma para sus usuarios en México.

El día de las Elecciones, el Instituto proporcionará a Facebook información en tiempo real sobre los resultados de la votación.

Durante il periodo elettorale (dal 30 marzo al 1 luglio 2018), Facebook si impegna (ma non è obbligato a farlo) a mettere  alcuni dei suoi strumenti di partecipazione civica a disposizione dei suoi utenti messicani.

Il giorno delle elezioni, INE fornirà a Facebook informazioni riguardanti i risultati elettorali in tempo reale.

Alcuni utenti social hanno accusato INE di essere la prima agenzia a diffondere fake news, per via delle false dichiarazioni riguardanti la tipologia di accordo siglato con Facebook:

Pare che sia stato lo stesso INE a fornire delle fake news, dal momento che a seguito della divulgazione del documento, si è scoperto che esso non fa ALCUN RIFERIMENTO alla lotta alle fake news di cui tanto si era vantato. L'INE ha perso la sua credibilità.

Un utente di nome J. Cabrales Robles ha parlato della questione definendola un “fallimento” dell'autorità elettorale messicana:

Fake News, un fallimento totale di INE. Ciò che ha fatto è stato solo fornire le nostre informazioni. Vedremo se queste assurdità influenzeranno o meno le elezioni.

In seguito alla pubblicazione del documento stilato di comune accordo tra INE e Facebook, resta fuor di dubbio che l'azienda fondatrice della nota piattaforma social non abbia nessun obbligo formale, e non mostrerebbe neanche l'intenzione di combattere le cosiddette “fake news”, argomento molto discusso negli ultimi giorni.

Dobbiamo anche ricordare che non lontano dal Messico, in Honduras, il Congresso sta discutendo su una proposta di legge che tenta di frenare la diffusione di notizie false, inerenti anche all'ambito elettorale, con modalità poco trasparenti.

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