Lezioni di lingua: il Kazakistan è ancora diviso fra due identità linguistiche

Il presidente Kazako Nursultan Nazarbayev al Cremlino. Immagine di proprietà del governo russo.

L'autoritario e longevo Presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev ha sicuramente generato scalpore quando il mese scorso ha ordinato [kk, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] ai suoi ufficiali di utilizzare la lingua di stato, il kazako, al posto dell'altra lingua “ufficiale” del paese, il russo.

Le ragioni dietro questo ordine improvviso, e le sue possibili conseguenze politiche, sono ancora tema di dibattito all'interno del paese.

‘Era ora'?

Il kazako è la lingua di stato del Kazakistan dal 1989, quando il paese era ancora una repubblica sovietica. Nonostante questo, un quarto di secolo dopo la sua indipendenza la lingua russa continua a dominare i media, gli ambienti governativi ed economici, trascinando con sé l'eredità della russificazione portata avanti sin dall'epoca imperiale e continuata durante il comunismo.

C'è anche da dire che la preminenza della lingua russa è stata spesso considerata vantaggiosa, per l'armonia tra le etnie all'interno di un paese così diverso.

L'etnia kazaka rappresenta solo due terzi dei 18 milioni di abitanti della repubblica, mentre i russi rappresentano un quinto. All'interno di altri gruppi etnici, tra cui figurano ucraini, uiguri, tatari e coreani, è più diffuso l'utilizzo della lingua russa rispetto al kazako; a loro volta, anche molti kazaki che risiedono nelle città principali, Almaty e Astana, tendono a preferire l'utilizzo del russo.

Lo stesso Nazarbayev, che parla fluentemente il kazako, sembra prediligere la lingua russa.

L'ultima versione dell'alfabeto kazako. Fino all'anno scorso, l'alfabeto della lingua di stato era quello cirillico, lo stesso utilizzato dalla lingua russa.

La prevalenza della lingua russa in Kazakistan non è meno importante per la Russia stessa, che vede il paese come un importante alleato e parte di quella che il Presidente Vladimir Putin ha definito “il mondo russo” [en].

È per queste ragioni che le improvvise disposizioni del 26 febbraio, che ordinavano di tenere le sessioni di governo esclusivamente in russo, sono arrivate come una sorpresa per molti.

Secondo Reuters [en], già il giorno seguente alla comunicazione della direttiva gli esponenti del governo hanno iniziato ad utilizzare soltanto la lingua di stato durante le sessioni di gabinetto, raccogliendo numerosi consensi da parte di utenti che parlano kazako sui social media.

In risposta alla notizia, Bakyt Sultan ha scritto su Facebook che “era ora” che arrivasse una direttiva del genere. Il post di Sultan era scritto in kazako, con qualche contaminazione russa.

Era ora!!! Purtroppo ci siamo abituati a parlare in russo per colpa dei pochi che non parlano kazako. Se iniziamo a parlare kazako, quelli che non lo conoscono dovranno impararlo.

Marzhan Usenbay, un altro utente che parla kazako, ha scritto semplicemente: “Urrà! Urrà! Bellissima notizia.”

Un affronto alla Russia o un altro ‘diversivo?

È probabile che Mosca non sia contenta. Alcuni vedono la direttiva, che promuove l'uso del kazako nella sfera più alta della società, come un tentativo del paese di contenere l'influenza di quel gigantesco vicino che si affaccia da nord.

Mosse simili da parte del Kazakistan sono diventate più numerose negli ultimi anni, sulla scia di un sentimento di incertezza cominciato con la crisi in Ucraina nel 2014.

A partire da quel momento, il Kazakistan ha afferrato ogni opportunità di asserire la propria indipendenza da Mosca. Nel 2015, dopo alcune dichiarazioni di Putin in cui il Presidente russo pareva aver messo in dubbio la storia pre-sovietica del paese, in tutto la nazione sono state orchestrate celebrazioni [en] in grande stile in nome dei 550 anni dalla nascita del Kazakistan.

Nazarbayev con il Primo Ministro russo Dmitri Medvedev e con il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenka. Il russo rimane la lingua dominante in Bielorussia nonostante la coesistenza della lingua bielorussa. Immagine di proprietà del governo russo.

Ad ogni modo, altri la considerano più cinicamente una manovra per distrarre il pubblico dalla crescita economica stagnante e dalla corruzione di massa. Reazioni di questo tipo sono lo specchio [en] delle risposte alla mossa del governo che l'anno scorso ha ordinato il passaggio dall'alfabeto cirillico a quello latino.

Un utente di Facebook con lo pseudonimo di Natsad Napsa ha additato [ru] la direttiva come un “diversivo.”

È solo un diversivo! Se fossero sinceri, cancellerebbero la lingua russa dalla Costituzione. Se non lo fanno, vogliono solo distrarvi!!!

Non soltanto il parlamento e il governo, ma tutto il Kazakistan, incluse le strutture di stato, i mass media, [il sistema scolastico] a partire dall'asilo fino all'Università di Nazarbayev, il Presidente in persona e tutta l'amministrazione dovrebbero parlare in kazako. In più, i documenti ufficiali dovrebbero essere scritti in kazako. Se tutto questo non succede, si tratta del solito tentativo di prendere in giro il pubblico con dichiarazioni false.

Un piede dentro e uno fuori

Se il Kazakistan intende seriamente attuare la transizione dal russo al kazako in tutti gli strati della società, fino a quelli ufficiali, sarà un percorso difficile per diversi esponenti del governo.

In questi giorni, sui social media si sta diffondendo un video girato in una recente sessione del parlamento in cui si può ascoltare un parlamentare rivolgere una domanda al capo della banca centrale Daniar Akishev, di etnia kazaka, la cui prima lingua è il russo.

Akishev risponde in kazako nel tentativo di rispettare la direttiva di Nazarbayev, ma non riesce a farsi comprendere dal suo interlocutore. La sua reazione è stata coperta di ridicolo dagli utenti che parlano kazako sui social media.

Allo stesso tempo, mentre il video veniva condiviso, sono stati pubblicati numerosi post su Facebook [ru] in cui gli utenti simpatizzavano con Akishev, ricordando le proprie difficoltà nell'imparare la lingua di stato.

Ad ogni modo, Akishev, che aveva promesso di migliorare la sua conoscenza della lingua kazaka ai tempi della sua nomina a direttore della banca centrale appena due anni fa, non dovrebbe prendersela troppo.

Negli ultimi giorni, il governo ha abbassato i toni [en] della sua direttiva per l'utilizzo “esclusivo” del kazako durante le sessioni di governo.

In un discorso del 1 marzo rivolto al senato, la senatrice Dariga Nazarbayeva, la prima figlia del Presidente e sua possibile erede, ha fatto notare [ru] che per il momento “nessuno ha cancellato la lingua russa”, e che si continuerà ad utilizzarla nell'esercizio degli incarichi ufficiali.

Durante l'intera sessione ha parlato in russo.

Messaggi contrastanti, a dir poco.

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