Mentre le donne marciano in Argentina, il paese affronta il dibattito sulla legalizzazione dell'aborto

“Non vogliamo donne morte a causa dell'aborto illegale, nemmeno una.” Foto Emergentes (CC BY-NC 2.0)

Durante la storica settimana delle donne in Argentina, martedì scorso, il 6 marzo 2018, è stato presentato al Senato della Nazione il disegno di legge sull'interruzione volontaria della gravidanza [es, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], guidato dalla Campagna nazionale per il diritto all'aborto legale ed è stato firmato da 71 deputati di diversi partiti politici [en].

Dopo decenni di rinvio della questione e dopo sei presentazioni fallite dal 2005 [en], quest'anno il governo argentino ha dato il via libera [en] per discutere del progetto a partire dal 20 marzo. Data la grande diversità di posizioni, anche all'interno dello stesso blocco di partito, è stata data l'assoluta libertà di coscienza anche ai legislatori stessi, incoraggiati a votare in conformità con i loro principi e convinzioni.

Il 1 marzo, nel suo discorso di apertura della sessione ordinaria del Congresso, il Presidente argentino Mauricio Macri ha dichiarato:

Hace 35 años que se viene postergando un debate muy sensible que como sociedad nos debemos: el aborto. Como más de una vez dije, estoy a favor de la vida. Pero también estoy a favor de los debates maduros y responsables que como argentinos tenemos que darnos. Por eso, vemos con agrado que el Congreso incluya este tema en su agenda de este año. Espero que se escuchen todas las voces y se tomen en cuenta todas las posturas.

Sono passati 35 anni di rimandi di questo tema molto delicato che noi come società siamo in dovere di affrontare: l'aborto. Come ho detto più di una volta, sono a favore della vita. Ma anche favorevole ai dibattiti maturi e responsabili che noi argentini dobbiamo portare avanti. Per questo motivo, sono lieto di vedere che il Congresso stia includendo l'argomento nell'agenda di quest'anno. Spero che tutte le voci vengano ascoltate e tutte le posizioni vengano prese in considerazione.

Inoltre, Macri ha portato altri due argomenti di interesse nell'arena dell'uguaglianza di genere: l'estensione del congedo di paternità – che ad oggi consente solo un paio di giorni – e la promessa di ridurre il divario salariale tra uomini e donne, qualcosa che ha già un quadro legale, ma che, in realtà, lascia molto a desiderare.

È degno di nota il fatto che l'iniziativa di ospitare questo dibattito al Congresso provenga da un governo noto per essere verso le posizioni di destra e conservatore. I dibattiti hanno affrontato ritardi e barriere durante i due termini dell'ex Presidente Cristina Kirchner, che appartiene al partito politico opposto. La Kirchner era esplicita nel suo sostegno al divieto d'aborto.

Il dibattito sull'aborto in Argentina non è nettamente diviso secondo le linee del partito, ma ruota attorno alle esperienze personali, ai valori, e alle credenze religiose degli individui. L'ampia gamma di opinioni a favore e contro la depenalizzazione si trova sia all'interno del partito di governo che nell'opposizione.

Il dibattito online: uno specchio della divisione nella società argentina

La possibilità di depenalizzare l'aborto ha polarizzato l'opinione pubblica in Argentina, che lotta tra la sua traiettoria progressista e il suo patrimonio conservatore e religioso.

Come si poteva aspettare, giorni prima dello sciopero femminile programmato nella Giornata Internazionale della Donna, i social media stavano già esplodendo con commenti e meme che rispecchiano questa gamma di opinioni (comprese alcune estreme) sulla questione dell'aborto.

Si tratta certamente di un argomento che provoca dibattiti prontamente riflessivi e intense reazioni emotive, ciò spiega l'abbondanza di insulti, attacchi personali e derisioni. Alcuni degli hashtag più usati sono #abortolegal (aborto legale), #AbortoLegalYA (aborto legale ora) #NOalAborto (No all'aborto) e #Sialavida (Sì alla vita).

La domanda non è quando un uovo fecondato diventa un essere umano.
La domanda è quando una donna smette di essere umana e diventa un'incubatrice regolata dallo stato. Nostri i corpi. Nostri territori. #AbortoLegaleOra

Se ottengono l'#AbortoLegale gratuito così che possano avere rapporti sessuali non protetti, allora io voglio un bypass gastrico e liposuzione gratuiti, così da poter mangiare quello che voglio e poi ridiventare magro. Più persone muoiono effettivamente per obesità che per aborto. Sbaglio? #FeliceVenerdì

Puoi disumanizzare il feto per alleggerire la tua coscienza, ma non puoi cambiare la realtà.  È una vita, proprio come la tua! Lascia che viva! #SiAllaVita

Il dibattito non è tra l'essere pro o contro aborto, ma tra l'aborto legale e quello clandestino. Tutto il resto è una questione di opinioni e decisioni personali, tutte rispettabili e non discutibili. #AbortoLegaleOra

Nei giorni seguenti, dopo le notizie sul dibattito della depenalizzazione, anche personalità politiche e membri del mondo dell'arte hanno espresso le proprie opinioni. La deputata nazionale Elisa Carrió, importante alleata del partito del governo Cambiemos, ha chiarito la sua posizione contro l'aborto nella sua dichiarazione chiedendo “rispetto per quelli di noi che sono credenti”. La vicepresidente argentina, Gabriela Michetti, ha fatto eco a questo punto di vista, anche se concorda sul fatto che sia necessario un dibattito.

Il Ministro della Scienza e della Tecnologia Lino Barañao si è dichiarato a favore della depenalizzazione. Anche il Ministro della Cultura, Pablo Avelluto, ha sostenuto la depenalizzazione, ma ha sollecitato che il dibattito si svolga senza demonizzare quelli con posizioni opposte. L'attrice Mercedes Funes ha condiviso una lettera sentita, in cui ha delineato il suo sostegno per un aborto sicuro e legale:

Conozco varias mujeres que han abortado. Todas ellas cuando me lo contaron, me lo contaron hablando desde la huella que a cada una les dejó. No me lo contaron con liviandad, como una anécdota más, como si hubieran ido a hacer un trámite, o a sacarse una muela.

Conosco molte donne che hanno abortito. Tutte me ne hanno parlato dal punto di vista dell'impatto che ha avuto su di loro. Non ne parlavano alla leggera, come se fosse solo un altro aneddoto, o come se avessero eseguito una commissione o avessero rimosso un dente.

Polemiche e altre realtà

“Chiamata globale per l'aborto legale, sicuro e gratuito”. Immagine: Emergentes (CC BY-NC 2.0)

Al di là dei dibattiti su internet e delle opinioni personali, la proposta di legge non solo scuote i valori della società argentina, ma costringe anche a considerare altre realtà. Secondo la divisione Argentina di Amnesty International, si stima che ogni anno avvengano circa 450.000 aborti illegali.
E secondo i collettivi come Varones Antipatriarcales de Rosario e Corriente La Colectiva su Medium:

…las prácticas de abortos no solo existen en el tejido social con una cotidianeidad mayor a la que imaginamos, sino que se distribuyen [y son atravesadas] por vectores de racialización, sexo, género, clase, posiciones políticas, ideológicas, religiosas, éticas y fundamentalmente, por los intereses económicos de corporaciones médicas y farmacéuticas.

… Gli aborti non solo si verificano con regolarità al di là di ciò che immaginiamo, ma sono anche distribuiti per razza, sesso, genere, ceto sociale, partito politico, ideologia, religione, etica e fondamentalmente per gli interessi economici delle società mediche e farmaceutiche.

In vista del disegno di legge presentato al Senato, la Campagna nazionale per il diritto all'aborto legale, sicuro e libero ha organizzato una manifestazione il 6 marzo davanti al Congresso Nazionale e nelle principali città del paese. Vari gruppi di comunità, organizzazioni femministe e gruppi per i diritti umani presteranno il loro sostegno con alcune discussioni in diretta online.

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