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I venezuelani che sperano per un governo del cambiamento sono in dubbio — è meglio votare oppure no?

Categorie: America Latina, Venezuela, Citizen Media, Elezioni, Politica
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“Venezuela in Crisi” di Kenneth Rodríguez. Licenza Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0).

Il seguente articolo è stato scritto con la collaborazione e l'assistenza dell'analista politica venezuelana Naky Soto [2] e del collaboratore di Global Voices Luis Carlos Díaz [3].

Mentre il Venezuela si prepara ad affrontare le controverse elezioni presidenziali del 20 maggio, sono ancora tanti i venezuelani che si domandano se valga la pena votare.

Da una parte, l'astensione dal voto non verrebbe registrata alle urne come significativa della loro disapprovazione per l'attuale governo. Dall'altra parte, pur decidendo di votare un candidato dell'opposizione, gli elettori venezuelani avrebbero comunque ragione di dubitare del corretto conteggio dei voti.

Secondo un recente studio [4] [en, come i link seguenti salvo diversa indicazione], l'integrità del sistema elettorale venezuelano sarebbe stata compromessa già nel 2004, quando l'allora Presidente Hugo Chavez, l'uomo che diede inizio all'era del populismo autoritario, superò il referendum indetto allo scopo della sua destituzione.

Allo stesso modo, gli analisti venezuelani e stranieri fanno notare che anche l'attuale Presidente Nicolás Maduro non ha lasciato molto spazio all'opposizione politica del Paese. Nel 2016, infatti, il suo governo era riuscito a bloccare il tentativo di indire un referendum revocatorio [5] del suo mandato presidenziale e, l'anno successivo, la Corte Suprema (manipolata dagli alleati di Maduro) ha potuto addirittura esautorare l'Assemblea Nazionale, assumendone le funzioni e dando maggior potere legislativo a Maduro.

Questa mossa, considerata da molti non solo come un “colpo di stato autoinflitto” [5] ma soprattutto come la fine ufficiale della democrazia nel Paese, aveva scatenato una serie di proteste [6] che hanno portato a violente repressioni [7] finite con l’arresto e la tortura [8] di un gran numero di cittadini.

Nonostante il calo di attenzione da parte dei mezzi d'informazione internazionali, le contestazioni per strada non sono cessate [9] [es]. Benché in numero inferiore rispetto al 2017, ma con violente rappresaglie da parte della polizia e di altri gruppi armati [9] [es], i venezuelani protestano contro le insostenibili condizioni economiche nelle quali riversa il Paese come, ad esempio, l'alto tasso di mortalità infantile per malnutrizione [10], la scarsità di medicinali di circa l'85% [11] e un tasso d'inflazione che potrebbe salire al 13.000% [11].

Opposizione divisa ed elezioni in pericolo

Mentre l'Assemblea Nazionale Constituente (l'organo legislativo creato appositamente nel 2017 per sostituire l'Assemblea Nazionale) chiede le elezioni anticipate, poi rimandate a maggio, le associazioni in difesa dei diritti civili denunciano la mancanza di legalità [12] [es] alla base della mossa politica del governo e lo accusano di voler truccare le elezioni. Persino alcuni Stati esteri rifiuteranno di riconoscere la validità dei risultati. José Ignacio Hernández, sulle pagine del giornale online Caracas Chronicles [13], riassume così la situazione:

There are more than enough reasons to doubt the election will be fair. The clear violation of the Venezuelan Constitution by the fraudulent constituent assembly; the lack of independence of the National Electoral Council; the arbitrary political bans on political parties and leaders of the opposition; the political bias of the Supreme Tribunal; the absence of electoral accountability, and the supra-constitutional powers of the illegitimate constituent assembly: all of these are established. In addition, the international community, from the United States and the European Union to Colombia, Argentina and Peru, have already said that they will not recognize such elections. Even to consider participating in this blatant fraud of an election called by the ANC is outrageous.

Esistono diversi motivi per cui è lecito dubitare della regolarità delle elezioni: la chiara violazione della Costituzione venezuelana da parte della fraudolenta assemblea costituente; la mancanza di indipendenza della Commissione Elettorale Nazionale; l'arbitraria esclusione dei partiti politici e dei leader dell'opposizione; la faziosità politica della Corte Suprema; l'assenza di responsabilità elettorale e i poteri sovra-costituzionali e illegittimi dell'assemblea costituente. Tutto ciò è assodato. Persino la comunità internazionale, dagli Stati Uniti all'Unione Europea passando per Colombia, Argentina e Perù, ha già dichiarato che non riconoscerà queste elezioni. Anche solo considerare il fatto di prendere parte a questa spudorata frode mascherata da elezione, richiesta dall'Assemblea Nazionale Costituente, è a dir poco oltraggioso.

Dello stesso parere sono l'analista Felix Seijas e il celebre scrittore Alberto Barrera Tyszka, secondo i quali il governo sfrutta la rottura all'interno dell'opposizione, che la rende debole e svantaggiata. Secondo Seijas [es]:

Después de ser derrotados en octubre en elecciones provinciales que fueron consideradas como fraudulentas, la mayoría de los miembros de la coalición opositora MUD decidió no participar en el próximo concurso. La voluntad del gobierno de rellenar las papeletas, romper las reglas electorales y limitar a los votantes de la oposición a llegar a las urnas significa que casi no hay riesgo de que Maduro pierda.

In seguito alla sconfitta nelle elezioni regionali dello scorso ottobre (considerate fraudolente), la maggior parte dei membri del partito d'opposizione MUD (Unità Democratica o Unità Nazionale [14] [it]) ha deciso di non prendere parte alle successive tornate elettorali. La volontà del governo di imbrogliare sul numero delle votazioni, infrangere le norme elettorali e sbarrare la strada verso le urne agli elettori dei partiti di opposizione, vuol dire che non ci sarà alcuna possibilità per Maduto di perdere.

Nel frattempo, Barrera Tyszka prende in esame i meccanismi [15] [es] che impediscono lo svolgimento di elezioni libere e giuste [es]:

Las elecciones en Venezuela están diseñadas como una estafa perfecta. El gobierno elige a todos los candidatos, establece las reglas de juego, no permite auditorías ni ningún tipo de observación independiente, extorsiona a los votantes con comida y medicinas, mientras la población menos necesitada se debate moralmente entre votar o no votar.

Le elezioni nel Venezuela sono concepite per essere la truffa perfetta. Il governo sceglie i candidati, stabilisce le regole del gioco, proibisce qualsiasi tipo di sorveglianza o controllo independente [e] ricatta gli elettori con cibo e medicinali, mentre il resto della popolazione, meno bisognosa, continua a dover affrontare il dubbio tra l'andare a votare o meno.

Votare o non votare: è questo il problema?

Considerate le circostanze, gli elettori sono infatti combattuti sulla scelta di votare o meno. E, come se ciò non bastasse, gli avversari politici del Presidente Maduro, Henri Falcón e Javier Bertucci, non sembrano avere molte speranze. Per chi ha deciso di restare a casa, l'astensione dal voto esprime la volontà dei cittadini di non collaborare con ciò che viene considerato un metodo ingannevole per il governo di conservare il potere.

Come di consueto, anche gli utenti dei social media (soprattutto quelli di Twitter) esprimono i loro pareri sulle imminenti elezioni [es]:

Elezioni senza condizioni, Maduro protetto dalla Commissione Elettorale Nazionale e truffa per gli elettori. Votare senza una democrazia non ci rende cittadini, ma complici del regime!

IL 20 MAGGIO 2018 LASCIAMOLI AI LORO STESSI BROGLI RT

Elezioni presidenziali 2018 in Venezuela. Non è uno scherzo. Non è divertente.

Vignetta di EDO: VOTARE: Un atto di resistenza e un dovere civile

Ancora, l'analista Fernando Mires scrive sul giornale online Polis [es]:

Para los partidarios de la no-participación, [votar] en elecciones bajo condiciones determinadas por la parcialidad del CNE, con cientos de presos políticos, con líderes inhabilitados, con miles y miles de exiliados a los que se ha arrebatado el derecho a voto […] significaría contribuir a la legitimación del poder dictatorial. […Sin embargo] No participar en las elecciones llevaría a los defensores de esta opción a entregar toda iniciativa a la dictadura, o lo que es peor, a regalar la elección sin oponer nada en contra.

Per coloro che sostengono la scelta dell'astensione, [votare] per le elezioni alle condizioni imposte dalla Commissione Elettorale Nazionale, con centinaia di prigionieri politici, leader [dell'opposizione] esclusi dalle candidature e con migliaia e migliaia di esiliati ai quali il diritto di voto è stato strappato via […], significherebbe sostenere la legittimità del potere dittatoriale. [Tuttavia] non votare consentirebbe a coloro che supportano questa scelta di lasciare il diritto di iniziativa alla dittatura, o peggio ancora, di regalare le elezioni senza alcuna resistenza.

Sembra chiaro, però, che i sostenitori e i rappresentanti del chavismo costituiscono un fronte unito, al contrario dei sostenitori dell'opposizione. Ciò nonostante, malgrado i piani e le strategie elettorali, i boicottaggi e le proteste, la maggior parte dei venezuelani rimane impotente di fronte alla forte crisi che costringe migliaia di persone a fuggire all'estero [23] a causa delle violazioni dei diritti umani [24] [es], della scarsità di cibo [25], nonché delle violenze [26] perpretate sia a livello urbano che istituzionale [27].