Intervista a Rosaly Lopes, astronoma brasiliana della NASA e prima donna a dirigere la rivista fondata da Carl Sagan

Dott.ssa Rosaly Lopes | Foto: Divulgação, riprodotta con permesso.

Rosaly Lopes è cresciuta in una famiglia della classe media di Rio de Janeiro, in Brasile, guardando Star Trek, affascinata dal telescopio della sua scuola e seguendo tutte le notizie sulla missione Apollo. Quando, nell'aprile 1970, l’Apollo 13 [it] dovette tornare sulla Terra, fu la storia di Francis Northcutt [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], la donna responsabile del calcolo dell'itinerario di ritorno della nave spaziale, che attirò la sua attenzione.

“Anche soltanto mostrare una donna nel centro di controllo di Houston [Texas, Stati Uniti], è stata per me una grande fonte d'ispirazione”, ha detto Lopes in un'intervista telefonica a Global Voices (GV).

Quarantotto anni dopo la missione, Rosaly Lopes è diventata uno degli scienziati più importanti del mondo. Direttrice del dipartimento di scienze planetarie della National Aeronautics and Space Administration (NASA), è entrata nel Guinness dei primati nel 2006 per aver scoperto il maggior numero di vulcani, registrandone 71 sulla luna [it] di Giove mentre lavorava alla missione Galileo [it].

Dal 2002, Lopes è tra coloro che sono incaricati di esplorare Titano [it], la luna di Saturno e la seconda più grande del sistema solare, con la sonda Cassini [it]. È su Titano che inizierà a cercare la possibilità di vita al di fuori della Terra.

Nel 2018, Lopes è diventata la prima donna a dirigere la rivista Icarus [it]. Creata dal famoso astronomo Carl Sagan [it], la rivista è un punto di riferimento per le scienze planetarie. Rosaly Lopes ha parlato con GV dei suoi progetti e del potere che deriva dal vedere le donne in ruoli importanti nella scienza che aiutino le generazioni future.

GV: Come è diventata la prima donna a dirigere la rivista Icarus?



Rosaly Lopes (RL): Carl Sagan started Icarus because at the time there was no scientific journal to publish works exclusively on planetary science. The editors all came from Cornell University because at the time the submissions were all sent there and passed from one professor to another. There were few editors, I think three or four. The last one stayed for more than 10 years. He and the American Astronomical Society, which has a division for Planetary Sciences, started to ask who would like to be a candidate. I presented myself as a candidate and they chose me.

Rosaly Lopes (RL): Carl Sagan ha fondato Icarus perché, all'epoca, non esisteva alcuna rivista scientifica per pubblicare opere esclusivamente sulla scienza planetaria. Tutti gli editor provenivano dalla Cornell University perché, a quei tempi, le richieste erano tutte inviate lì e passate da un professore all'altro. Ci sono stati pochi editori, penso tre o quattro. L'ultimo è rimasto per più di 10 anni. Lui e la Società Astronomica Americana, che ha una divisione per le Scienze Planetarie, iniziarono a chiedere chi avrebbe voluto proporsi come candidato. Mi sono presentata come candidata e loro mi hanno scelto.

GV: Cosa ne pensa di quelle idee che mettono in discussione i dati, i fatti e le ricerche scientifiche?

RL: It is a small part of the population which think this. But there are people who do not want to believe that it is human activity which is causing [climate change]. This is because there are a lot of people who are afraid that our mode of life has to change. I am optimistic, I think that we will discover ways of using energy that do not cause global warming. The problem is that the question has become more political than scientific.

RL: È una piccola parte della popolazione che pensa in questo modo. Ma ci sono persone che non vogliono credere che sia l'attività umana a causare [il cambiamento climatico]. Questo perché sono in molti ad avere paura che il nostro stile di vita debba cambiare. Sono ottimista, penso che scopriremo modalità per usare l'energia che non causino il surriscaldamento globale. Il problema è che la domanda è diventata più politica che scientifica.

Rosaly Lopes durante una ricerca a Vanuatu, nel Pacifico. Foto: archivio personale, riprodotta con permesso.

GV: Nel 2005, ha ricevuto la medaglia Carl Sagan per il suo lavoro sull'inclusività dell'educazione pubblica, in particolare per i giovani e le donne ispanici. Potrebbe parlarci di più del suo punto di vista su questo argomento?

RL: Inclusion is important because science needs talent, it needs dedicated people, and it does not matter it they are men or women, of different ethnicities, or anything. It is important to have youths aimed at a career in sciences and technology because it is our future. Medicine is also very linked to the area of technology. Science has to be a field prepared to include all.

RL: L'inclusività è importante perché la scienza ha bisogno di talento, ha bisogno di persone dedicate e non importa che siano uomini o donne, di diverse etnie o altro. È importante avere giovani che mirino ad una carriera nel campo delle scienze e della tecnologia, perché è il nostro futuro. Anche la medicina è molto legata all'area della tecnologia. La scienza deve essere un campo preparato ad includere tutti.

GV: Per le donne, dicono che l'atmosfera nel campo della scienza è più difficile, che hanno bisogno di dare maggiormente prova delle loro capacità. È d'accordo?

RL: I think that this is a little bit of a myth. I think that 50 or 30 years ago, yes. But, today, for example, in the area of Planetary Sciences, women constitute 30 or 35 percent. Now seeing a woman scientist is not a thing that people consider ‘different’. From the moment that you have 25 percent women in a scientific area, it starts to be something more normal.

RL: Penso che questo sia un po’ un mito. Penso che 50 o 30 anni fa, sì. Ma oggi, ad esempio, nell'area delle Scienze Planetarie, le donne costituiscono il 30% o il 35%. Ora vedere una donna scienziata non è una cosa che la gente considera “diversa”. Dal momento in cui si ha il 25% di donne in un'area scientifica, inizia a essere qualcosa di più normale.

GV: Ha mai incontrato pregiudizi?

RL: No and I never worried much about this. People should not lose time worrying about this. I was always of the opinion that, if somebody has a prejudice, the problem is theirs, not mine. It is better to go forwards and do the work in the best way that you can.

RL: No, e non me ne sono mai preoccupata molto. Le persone non dovrebbero perdere tempo preoccupandosi di queste cose. Sono sempre stata dell'opinione che se qualcuno ha un pregiudizio, il problema è loro, non mio. È meglio andare avanti e fare il proprio lavoro nel modo migliore possibile.

GV: Come ha iniziato a interessarsi a quest'area della scienza?

RL: I grew up with the Apollo programme and it was that which inspired me a lot. I wanted to be an astronaut, at first, but I saw that I was a woman, Brazilian, and very short-sighted. So, really, it was not going to happen. I decided that I was going to help the space programme as a scientist. I decided this very early and never strayed from this path.

RL: Sono cresciuta con il programma Apollo, ed è stato questo a ispirarmi molto. All'inizio volevo essere un'astronauta, ma ho visto che ero una donna, brasiliana e molto miope. Quindi, davvero, non sarebbe successo. Ho deciso che avrei aiutato il programma spaziale come scienziata. L'ho deciso molto presto e non mi sono mai allontanata da questo percorso.

GV: Cosa ne pensavano i suoi genitori?

RL: Fortunately, they supported me a lot, because without this I could not have taken on anything. My mother was worried that I, as an astronomer, would not have a job. But she made a point of me learning English and French, for me to have a way of earning money, even if the profession did not give me money. They encouraged me a lot such that I studied abroad, they paid for everything, made sacrifices, because they saw that, especially at that time, there was no field of astronomy in Brazil. Now it is better.

RL: Fortunatamente, mi hanno supportato molto, perché senza il loro appoggio non avrei potuto affrontare nulla. Mia madre era preoccupata che io, come astronoma, non avrei avuto un lavoro. Ma mi ha spinto a imparare l'inglese e il francese, in modo che potessi guadagnare qualcosa anche se la professione non mi avesse procurato denaro. Mi hanno incoraggiato molto, così tanto che ho studiato all'estero, che hanno pagato tutto, fatto sacrifici, perché hanno visto che, soprattutto a quel tempo, in Brasile non c'era alcun campo di studi in astronomia. Adesso è meglio.

GV: È comune vedere in questo campo persone provenienti da paesi in via di sviluppo?

RL: It is not very common, but it is changing. When I started, really, it was not at all common. But now I am seeing more and more people. There are opportunities, especially if you are very dedicated and study a lot. We need talents working in those areas, so it is important to encourage all the people who really like the field.

RL: Non è molto comune, ma sta cambiando. Quando ho iniziato, davvero, non era affatto comune. Ma ora vedo sempre più persone. Ci sono opportunità, specialmente se sei molto dedicato e studi molto. Abbiamo bisogno di talenti che lavorino in quelle aree, quindi è importante incoraggiare tutte le persone che amano davvero questo campo.

GV: Una rivista brasiliana la ha definita “la brasiliana che ha avuto successo alla NASA” [pt]. Cosa ne pensa di questo titolo?

RL: (laughs) I did not know about that title, interesting. Everything in life is effort and a little luck, take advantage of the opportunities that appear. I took on some risks. At 18 years old, I left Brazil to study in Britain and it was difficult. My English was good, but not excellent for university level and I had difficulties. My preparation in Brazil was lower than the British students, although I had attended good schools. Afterwards, I was in Britain with a good job with the government, I worked at Greenwich Observatory, but decided that it was not what I wanted to do, because there was no chance of doing research. I took a risk, left the job and went to the USA to participate in JPL [Jet Propulsion Laboratory] with NASA, with a scholarship for two years’ duration. Fortunately, it worked out, but it was a risk, because I knew what I wanted. My father said that the most important thing life was to have a passion, go after it and don’t give up.

RL: (ride) Non ero a conoscenza di questo titolo, interessante. Tutto nella vita è sforzo e un po’ di fortuna, approfittare delle opportunità che si presentano. Ho accettato alcuni rischi. A 18 anni, ho lasciato il Brasile per studiare in Gran Bretagna ed è stato difficile. Il mio inglese era buono, ma non eccellente per il livello universitario e ho avuto difficoltà. La mia preparazione in Brasile era inferiore a quella degli studenti britannici, sebbene avessi frequentato buone scuole. In seguito, ero in Gran Bretagna con un buon lavoro con il governo, ho lavorato all'Osservatorio di Greenwich, ma ho deciso che non era quello che volevo fare, perché lì non c'era possibilità di fare ricerca. Ho accettato un rischio, ho lasciato il lavoro e sono andata negli Stati Uniti per partecipare al JPL [Jet Propulsion Laboratory [it] ] con la NASA, con una borsa di studio della durata di due anni. Fortunatamente ha funzionato, ma era un rischio; sapevo cosa volevo. Mio padre disse che la cosa più importante nella vita era avere una passione, perseguirla e non mollare.

GV: Ha partecipato alla missione Cassini ed è diventata uno dei maggiori specialisti mondiali nei vulcani attivi. Quale dei suoi progetti le è piaciuto di più?

RL: That is difficult to know. I think that my work on the Galileo Mission, on the volcanic moons of Jupiter, was what most stands out even today. But, I hope that my most important work, I have not done it yet. That I still have time ahead.

RL: È difficile da dire. Penso che il mio lavoro sulla missione Galileo, sulle lune vulcaniche di Giove, sia ciò che, ancora oggi, spicca maggiormente. Ma spero che il mio lavoro più importante io non l'abbia ancora fatto. Che io abbia ancora tempo.

Foto: Rosaly Lopes, tratta dal suo archivio personale, riprodotta con permesso.

GV: Qual'è il suo prossimo progetto?

RL: I just received funding from NASA, a large project of mine was approved to study the moon Titan in more depth, which is a moon of Saturn. We want to do this study with a lot of researchers, spread over all the United States, in Hawaii, Chicago, Britain. We are conducting a study on the possibility of life developing on Titan.

RL: Ho appena ricevuto finanziamenti dalla NASA, è stato approvato un mio grosso progetto per studiare in modo più approfondito Titano, una delle lune di Saturno. Vogliamo fare questo studio con molti ricercatori, distribuiti in tutti gli Stati Uniti, alle Hawaii, a Chicago e in Gran Bretagna. Stiamo conducendo uno studio sulla possibilità dello sviluppo della vita su Titano.

GV: Pensa che siamo vicini al giorno in cui potremmo vivere al di fuori della Terra?

RL: This is what we are going to study, not only the biological aspect, which already has a team of biologists in Chicago researching if life could develop in the ocean of liquid water underneath a layer of ice on Titan, but if organic material, which could serve as food for that life, that we know exists in the atmosphere and on the surface, could penetrate the ocean and after, with cryovolcnanism, ice-volcanic activity, if it could come to the surface and we could detect those signs of life.

RL: Questo è quello che studieremo. Non solo l'aspetto biologico, che ha già un team di biologi a Chicago che sta studiando se la vita potrebbe svilupparsi su Titano, nell'oceano di acqua liquida sotto uno strato di ghiaccio. Ma se il materiale organico, che potrebbe servire da cibo per quella vita e che sappiamo esistere nell'atmosfera e sulla superficie, potrebbe penetrare nell'oceano e dopo, con il criovulcanismo, l'attività dei vulcani ghiacciati, se potrebbe venire in superficie e se noi potremmo rilevare quei segni di vita.

GV: Ma pensa che siamo vicini al giorno in cui potremmo vivere in quegli ambienti?

RL: I am talking about the possibilities of microscopic life, which is one of the fundamental questions to know if life developed in other planets and moons. The possibility of colonization, there are now plans to make a base on the Moon, but I think that will take a long time. If I have an opportunity to go to Space, I will go. My dream of being an astronaut is still there.

RL: Sto parlando delle possibilità di vita microscopica, che è una delle domande fondamentali per sapere se la vita si è sviluppata in altri pianeti e lune. Per la possibilità di colonizzazione, ci sono ora piani per creare una base sulla Luna, ma penso che ci vorrà molto tempo. Se avrò un'opportunità di andare nello spazio, andrò. Il mio sogno di essere un'astronauta è ancora lì.

GV: Icarus è stato creato da Carl Sagan che ne è stato l'editor per diverso tempo. Lui era diventato uno dei suoi riferimenti? Chi sono gli altri?

RL: I knew Carl Sagan personally, because when I worked on the Galileo Mission, he was also working on it. He did very important things, not only for the field of sciences, but for having been the first scientist who stood out for publicizing sciences in a big way. At the time that he started doing this, with TV programmes and everything else, the majority of scientists thought that it was not a good thing. ‘A scientist should not waste time doing those things’. Carl Sagan broke this barrier. He showed that he could be a great scientist and publicize science at the same time. I always did a lot of publicizing, because I think it is very important to inspire the next generation. He helped me to do this, I won the medal (with his name) for exactly this. There are still people who have prejudices, but it is reducing.

RL: Ho conosciuto Carl Sagan personalmente perché, quando lavoravo alla missione Galileo, ci stava lavorando anche lui. Ha fatto cose molto importanti, non solo per il campo delle scienze, ma per essere stato il primo scienziato che si è distinto per pubblicizzare le scienze in grande stile. Al tempo in cui iniziò a farlo, con programmi TV e tutto il resto, la maggior parte degli scienziati pensava che non fosse una buona cosa. “Uno scienziato non dovrebbe perdere tempo a fare cose come quelle”. Carl Sagan ha rotto questa barriera. Ha dimostrato che poteva essere un grande scienziato e pubblicizzare la scienza allo stesso tempo. Ho sempre fatto molta pubblicità, perché penso sia molto importante ispirare la prossima generazione. Mi ha aiutato a farlo, ho vinto la medaglia (con il suo nome) proprio per questo. Ci sono ancora persone che hanno dei pregiudizi, ma è una parte che si sta riducendo.

GV: Cosmos [la serie TV di Sagan del 1980] è ancora un riferimento per molte persone.

RL: It is. But, when I was a girl in Brazil I had not heard of it. There were few books about astronomy at that time. My father gave me ‘The Universe’ by Isaac Asimov, and this was very important. I remember that when I was growing up, there was the mission Apollo 13, which had to return to Earth. The reports of two newspapers that I got in Rio de Janeiro talked of a girl Francis Northcutt. Her nickname was Poppy. She worked for a company for an airspace company, calculating orbits for spaceships and she had been helping the calculations for Apollo 13 to return. Just showing a woman, in the Houston control centre, was a very big inspiration for me. Funny, I never met her in person. She left NASA soon after, went to study law and become a lawyer. It is important for women scientists to raise awareness to inspire today’s girls.

RL: Lo è. Ma quando ero una ragazza in Brasile non ne avevo sentito parlare. C'erano pochi libri sull'astronomia a quel tempo. Mio padre mi diede “L'universo” di Isaac Asimov, e questo fu molto importante. Ricordo che quando stavo crescendo c'era la missione Apollo 13 che doveva tornare sulla Terra. Gli articoli di due giornali che avevo ottenuto a Rio de Janeiro parlavano di una ragazza chiamata Francis Northcutt. Il suo soprannome era Poppy. Lavorava per un'azienda, per una compagnia aerospaziale, calcolava le orbite per le astronavi e stava aiutando con i calcoli affinché l'Apollo 13 tornasse. Solo il mostrare una donna, nel centro di controllo di Houston è stata per me un'ispirazione molto grande. Buffo, non l'ho mai incontrata di persona. Lasciò la NASA poco dopo, andò a studiare legge e divenne avvocato. È importante che le donne scienziate aumentino la consapevolezza per ispirare le ragazze di oggi.

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