Openwords, una piattaforma sostenibile e open-source per l'apprendimento linguistico

Una versione di questo post [en, come i link seguenti] è stata precedentemente pubblicata dall'utente r12n su Medium.

Imparare una lingua è una sfida impegnativa. Per facilitare questo processo, nelle ultime decadi sono state sviluppate apposite tecnologie digitali, spaziando (probabilmente) da piattaforme famose come Rosetta Stone fino ad ambienti virtuali di full immersion.

Recentemente, sviluppando un nuovo metodo di apprendimento che massimizza il coinvolgimento dell'utente, il web e l'applicazione Duolingo sono diventati predominanti. Duolingo è sì gratis, ma non “aperto”, nel senso che solo a grandi linee invita gli utenti a collaborare e contribuire. Le funzioni di apprendimento di Duolingo vanno e vengono, in quanto l'azienda ne determina le migliori per la maggior parte degli utenti e supporta la sua crescita economica.

Duolingo ha un programma che funge da “Incubatrice”, consentendo ai volontari di creare nuovi corsi. Ad ogni modo, questo programma è relativamente trasparente e il contenuto inserito appartiene soltanto a Duolingo. Ho chiesto al suo fondatore Luis van Ahn quali siano i piani relativi alla progettazione dei corsi per lingue indigene o in via di estinzione, e lui ha risposto così: “Quest'anno lavoreremo su 4–5 lingue minori, ma al mondo ce ne sono più di 6000; quindi non avremo le risorse per operare un enorme cambiamento tanto presto.”

Comunque sia, l'imprenditore di Openwords, Marc Bogonovich, vede un enorme potenziale nella tecnologia dell’ apprendimento linguistico accessibile a tutti — un software open source, nelle risorse educative aperte, e persino nei modelli di business aperti. Bogonovich afferma: “Ci sono molte applicazioni emergenti, spesso con delle interfacce molto belle, ma non sono spesso disponibili ai docenti (anche universitari), oppure si propongono di mantenere particolare controllo sui programmi didattici (la loro struttura o la proprietà intellettuale), più di quanto sia conveniente o ragionevole. Noi vogliamo davvero rinforzare il ruolo dei docenti fornendo ai loro studenti degli ottimi design per le interfacce dei “problemi” (esercizi).”

A questo scopo Bogonovich ha fondato Openwords, con l'intenzione di produrre una piattaforma accessibile e open-source per l'apprendimento linguistico.

Openwords comprende diverse cose: è un'applicazione open-source di apprendimento linguistico con un corpus di lezioni e sviluppo dei corsi molto imponente. È un'impresa sociale o una società a scopo di lucro che legalmente persegue una missione sociale — non un valore azionistico— come priorità. Infine, se le cose vanno secondo i piani di Bogonovich, Openwords diventerà una comunità di apprendenti e insegnanti.

Come potrebbe inserirsi Openwords in una panoramica tecnico-commerciale dell'apprendimento linguistico in cui già troviamo i concorrenti Duolingo e Memrise, e anche i progetti open-source come Anki?

Contenuto aperto e business aperto

Bogonovich ha strutturato Openwords in modo da essere aperto in molti sensi. Il software in via di progettazione è open-source, e così anche l'infrastruttura che lo supporta, come la questione del linguaggio di markup e i formati dei file.“Stiamo progettando la piattaforma per avere un programma didattico aperto; ciò significa che insegnanti ed università avranno gli strumenti per creare e modificare i programmi direttamente. Non bisognerà chiedere il permesso per la loro pubblicazione — gli strumenti che stiamo progettando permetteranno di farne a meno,” sottolinea.

Il contenuto creato dagli utenti, come problemi, lezioni e programmi, è anche aperto e adattabile secondo le esigenze degli altri utenti. Le comunità degli insegnanti di lingue, per esempio, potranno condividere contenuti di un intero semestre e i singoli insegnanti potranno adattare e creare delle lezioni che siano maggiormente adeguate ai diversi contesti specifici di apprendimento. Le risorse di apprendimento gratuite (OER) rappresentano un'enorme opportunità per le comunità linguistiche con delle risorse limitate.

Bogonovich è interessato alla tecnologia accessibile gratuitamente per chi è fuori dai confini formali e organizzativi di Openwords, credendo che questa apertura incoraggerà gli insegnanti e le università che collaboreranno con Openwords per partecipare al suo successo.

Modelli di business aperti

Openwords è anche una startup, ma una startup fondata con dei principi ben definiti. Bogonovich ha capito fin dall'inizio di non voler fondare una società tradizionale in cui l'unico scopo, in sostanza, fosse di tipo economico:

We are a social enterprise, meaning we have legally protected social and educational goals in addition to financial goals. Openwords is not legally obligated to maximize profit, allowing our organization to better align with the goals of educational institutions. We can maximize revenue (which is different than profit) to maximize our impact. Therefore, we are implementing business models that will sustain and grow open source technology.

Siamo un'impresa sociale, nel senso che giuridicamente abbiamo degli obiettivi sia sociali che educativi, oltre che obiettivi economici. Dal punto di vista legale, Openwords non è obbligata a massimizzare i profitti per meglio allineare gli scopi della nostra organizzazione a quelli delle istituzioni educative. Possiamo massimizzare le entrate (cosa diversa dai profitti) per massimizzare l'impatto che abbiamo. Pertanto stiamo rendendo effettivi dei modelli di business che sosterranno e faranno crescere la tecnologia open source.

Bogonovich, in precedenza socio del gruppo Open Business Model Canvas organizzato da Creative Commons, ha attivamente esplorato diversi modelli per far sì che Openwords possa massimizzare il suo valore sociale e la sua missione. La compagnia sta attualmente lavorando per ottenere la certificazione B Corp, che offre una forte protezione legale della missione sociale di Openwords.

I believe that business institutions needs to evolve. They can’t just be about profit maximization. The predominance of such institutions will not create a sustainable future, and will not create a desirable future.

Credo che le istituzioni commerciali debbano evolversi. Non possono solo mirare alla massimizzazione del profitto. La predominanza di tali istituzioni non creerà un futuro sostenibile, e non creerà un futuro desiderabile.

L'attuale modello economico di Openwords fornisce il tracciamento degli studenti e le metriche di progetto per clienti che operano in istituzioni educative, e sono in corso negoziazioni con diverse università. Bogonivich conclude anticipando i primi accordi nel corso dell'anno: “Il passaggio da zero clienti a un cliente è un'esperienza qualitativa, conoscitiva e sperimentale. Quello da uno a dieci clienti è, se tutto va come dovrebbe, più di tipo quantitativo. Possiamo procedere nella sperimentazione, ma una volta che avremo accumulato esperienze e tecnologie inizieremo a progettare fatturato e tariffario.”

Trasferire l'apprendimento linguistico all'ecosistema open source

Openwords è come molti progetti tecnologici aperti, esso potenzia infatti una serie di tecnologie precedentemente sviluppate. Tra queste sono incluse la programmazione open source delle lingue e le piattaforme di sviluppo. Bogonovich nota che gli standard tecnologici sono particolarmente importanti: “Standard come quello di Unicode, con il loro scopo di rappresentare la maggior parte delle lingue scritte, rendono Openwords possibile. Penso ad Openwords come a un elemento infrastrutturale di livello superiore della tecnologia educativa.”

Screen dell'app Openwords.

L'interfaccia di Openwords dovrebbe essere familiare agli utenti di piattaforme come Duolingo o Memrise; vi è disponibile una serie di “problemi”, inclusi quelli con i riempimenti degli spazi, le traduzioni di frasi e la comprensione orale.

L'apparato delle lezioni su Openwords, GUI.

Openwords diventa particolarmente stimolante per quanto riguarda le opportunità che offre agli insegnanti. Per progettare “problemi” e lezioni, gli insegnanti possono usare un’ interfaccia grafica per l'utente (al momento usa dei menu con la funzione a cascata, ma è in programma un'interfaccia trascina e rilascia), o possono scrivere “problemi” in un editor di testo usando un linguaggio di markup. Non sono sicuro se questo nome sia ufficiale o meno, ma mi piace “Linguaggio markup di Openwords”, o OWML.

OWML è in via di progettazione, e si sta focalizzando sulla recente sfida del come inserire i “problemi” che contengono audio. L'idea generale, comunque, è grandiosa: mantenere il contenuto educativo in un formato di testo semplice, aperto, che possa essere condiviso, modificato ed utilizzato facilmente.

Il linguaggio markup di Openwords: il codice a destra rappresenta il problema sulla sinistra. Incredibilmente semplice.

Openwords e rivitalizzazione linguistica

Openwords presenta un grande potenziale per l'uso in comunità linguistiche con risorse educative limitate. Il semplice fatto che il progetto sia open source e che il suo contenuto non sia privato dovrebbe ispirare fiducia riguardo alla validità degli sforzi fatti nella costruzione della piattaforma. Gli insegnanti che creano lezioni non rimarranno mai bloccati fuori dalle loro lezioni per un cambiamento di interfaccia o di modello di business.

“L'OER e l'orientamento di apertura li vedo necessari per la diffusione di varie lingue, che sono forse più di una semplice risorsa — c'è un gran numero di lingue con pochissime risorse,” afferma Bogonovich . Egli suggerisce che l'apertura promossa da Openwords permetterà alle comunità linguistiche minori di distribuire proficuamente investire tempo proficuamente nello sviluppo dei corsi di lingua. A riprova di ciò, richiama il gran numero di versioni di Wikipedia [it] che sono state sviluppate collaborativamente e pubblicamente in diverse lingue durante gli anni.

Bogonovich dice che Openwords sarebbe felice di collaborare con i membri di queste comunità linguistiche: “Lavoreremo con i gruppi che riconosceranno il valore dell’ OER. E mi aspetto che saranno in molti. Abbiamo trascorso parecchio tempo discutendo sul perché la nostra piattaforma dovrebbe essere valida per le comunità indigene.”

La formulazione del problema presentato da Openwords. Immagine pubblicata con il consenso di Marc Bogonovich.

Il futuro dell'apprendimento linguistico aperto

Nel lungo termine, Bogonovich progetta un futuro contributo di Openwords nei programmi specifici di apprendimento linguistico, e anche la pubblicazione dell'analisi di dati web per fornire una più ampia comprensione scientifica dei processi di apprendimento linguistico. “Dopo che avremo sviluppato un maggiore banca dati di utenti universitari promuoveremo uno sviluppo tecnologico ancora più profondo, e diversificheremo i moduli di apprendimento (tipi di problema individuali),” sottolinea. “Esploreremo anche più approfonditamente i modelli di apprendimento, essenzialmente quali modelli o problemi portano all'apprendimento e in quali tipi di apprendenti.”

E ancora, “Perché Openwords sia un'impresa sociale e aperta, ciò che stiamo imparado diventerà di pubblico dominio. Openwords può navigare come vascello nel mare aperto della scienza dell'apprendimento di una lingua straniera. Sappiamo che altre applicazioni di apprendimento linguistico fanno ricerca internamente. Ma noi la renderemo pubblica. Speriamo di potenziare la comunità dei nostri utenti (con i permessi e l'anonimità adeguati) per i ricercatori che vogliano studiare i big data e l'apprendimento linguistico.”

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