Perchè i pellegrini provenienti da India e Nepal si affollano per vedere un'orchidea che sboccia in aprile?

Il santuario dedicato alle sorelle giardiniere che l'eroe Salahesh era solito a incontrare nel salahesh fulbari, nel distretto di Siraha in Nepal orientale. Immagine di Sanjib Chaudhary.

Un'orchidea che fiorisce intorno alla metà di aprile in un giardino di importanza storica e culturale a Siraha [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] in Nepal orientale, attrae ogni anno orde di pellegrini provenienti dall'India e Nepal.

I locali nell'area del giardino, conosciuti come i Salahesh Fulbari, credono che il fiore sbocci il primo giorno dell'anno, il 1° di Baishakh (il primo mese del calendario nepalese). Secondo la leggenda, l'orchidea simboleggia la ghirlanda offerta all'eroe popolare Salahesh dalla sua amata malin
(una parola in lingua Maithili [it] che significa giardiniera) [ne]:

Strano fiore!
Un fiore che sboccia solo il primo di Baishakh dell'anno nuovo nell'antico giardino storico situato nel sud del Padariya Chowk di Siraha, sull'autostrada est-ovest. L'orchidea fiorisce sull’albero dell’ haram nel giardino di Salahesh nelle prime ore del mattino e appassisce di sera. Foto: RSS (National News Agency)

Tradizioni popolari affascinanti e semidio culturale

Non molto è stato scritto su Salahesh, noto anche come Sailesh (il re delle montagne) e Jayavardhan. Tuttavia, nelle pianure meridionali del Nepal orientale e negli stati adiacenti nel Bihar dell'India, ci sono molte storie di folklore che parlano di Salahesh e delle sue avventure. Diverse versioni di storie popolari tramandate da una generazione all'altra parlano del coraggio di Salahesh e del suo amore per la sua malin.

Secondo una leggenda [ne], Salahesh era solito visitare il Fulbari di Salahesh per raccogliere fiori da utilizzare in rituali religiosi dopo aver eseguito le sue abluzioni. Incontrava le quattro sorelle che erano giardiniere e, a tempo debito, si innamorò di una di loro. L'orchidea che fiorisce a metà aprile ogni anno, secondo la gente del posto, simboleggia quell'amore. Le giovani coppie visitano il giardino durante il Capodanno nepalese per ricevere benedizioni per il loro amore ed esprimere la speranza che il loro amore duri a lungo, proprio come quello di Salahesh e l'amore della giardiniera.

Secondo molte storie su Salahesh, era un Dusadh, cioè un membro della cosiddetta comunità intoccabile. Inoltre, è stato rivendicato dalla comunità di Danuwar (uno dei gruppi di indigeni nepalesi emarginati). Ma Salahesh è adorato da tutti, indipendentemente dalla casta e dall'etnia. Con il tempo, si è trasformato per diverse comunità da un eroe dei Dalit [it] a un semidio.

Mitologia contro scienza

Mentre centinaia di migliaia di pellegrini affollano ogni anno il Salahesh Fulbari per vedere il famoso fiore e adorare il Salahesh e il malin, la scienza dice qualcos'altro. Sebbene i locali affermino che il fiore sbocci al mattino presto il 1° di Baishakh e la sera appasisca, le orchidee sbocciano prima dell'inizio del nuovo anno.

Questa immagine dell'orchidea è stata scattata quattro giorni prima del 1° Baishakh, il primo giorno del nuovo anno. Immagine di Sanjib Chaudhary

Il dipartimento delle risorse vegetali del governo nepalese ha identificato il fiore come l'orchidea Dendrobium aphyllum (Roxb.) C.E.C. Fisch  e il famoso albero su cui sbocciano i fiori come Bischofia javanica Blume o bishopwood, localmente noto come haram.

Il fiore che sboccia per un solo giorno a metà aprile.

Conosciuta anche come orchidea incappucciata, questa specie fu scoperta da William Roxburgh nel sud dell'India. Si trova in India, Nepal, Bhutan, Birmania, Cina, Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam e Malesia.

Mentre il mito delle specie del fiore, il momento della sua fioritura e del successivo appassimento nel Fulbari di Salahesh è stato sballato, la fede radicata e l'omaggio al semidio Salahesh impediscono alle persone di visitare il giardino prima e dopo il Capodanno nepalese.

Continuano a riversarsi verso il Salahesh Fulbari per vedere questo strano e leggendario fiore, che sboccia di mattina presto e appassisce di sera, solo il primo giorno del nuovo anno nepalese, secondo la loro credenza.

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