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Cambogia: le prossime elezioni saranno libere e giuste per il governo, ma la società civile dice il contrario.

Categorie: Cambogia, Citizen Media, Elezioni, Governance, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica
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Screenshot del video YouTube

Libere, pluralistiche, democratiche, pacifiche, giuste e non violente.

Queste le parole usate da un ufficio stampa cambogiano affiliato allo stato per descrivere come il governo condurrà le elezioni nazionali programmate per il 29 luglio 2018. La campagna elettorale è cominciata il 7 luglio.

Un video prodotto dall'Unità di Stampa e Reazione Rapida dell'ufficio del Consiglio dei Ministri, si è addirittura spinto nel dichiarare che le future elezioni “potrebbero essere considerate come le migliori elezioni nella storia della Cambogia”.

Il video, molto probabilmente, è stato pubblicato come risposta alle critiche della società civile locale e globale sullo stato di deterioramento della democrazia in Cambogia. Il Partito del Popolo Cambogiano è in carica da 33 anni sotto la ledership del Primo Ministro Hun Sen, considerato il capo di stato più a lungo in carica nel Sud Est Asiatico.

Il video suggerisce, al contrario di ciò che i critici hanno sostenuto in forum internazionali, che le elezioni sono aperte a tutti i candidati. È anche incluso un discorso di Hun Sen dove indirizza dei funzionari ad assistere tutti i partiti politici registrati nel periodo di campagna elettorale.

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Il discorso del Primo Ministro Hun Sen. Screenshot dal video di Youtube.

La parola chiave è: “registrati”. Infatti, è vero che i partiti registrati sono liberi di partecipare alle elezioni.

Ma il principale partito di opposizione, il Cambodia National Rescue Party (CNRP), è stato dissolto dalla Corte Suprema nel novembre 2017, dopo che Hun Sen lo ha accusato di cospirazione con altre nazioni allo scopo di rovesciare il suo governo.

I principali leader del CNRP sono fuggiti dal paese o sono attualmente detenuti, i suoi membri in Parlamento sono stati rimossi e banditi dal candidarsi a posizioni negli uffici pubblici per 5 anni.

Il video promuove anche il fatto che la Cambogia offra una lezione alle altre nazioni su come promuovere il pluralismo, evidenziando il fatto che nel 2013 [3] [en, come i link seguenti] erano presenti solo otto partiti nella corsa al governo mentre ora ne se ne registrano venti.

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Cambogia come modello di pluralismo? Screenshot dal video di YouTube.

Il video evidenzia anche la presenza di osservatori internazionali, liberi di visitare seggi elettorali senza restrizioni. Il governo parla di 50,000 osservatori invitati [1] e 300 giornalisti accreditati provenienti da 35 diverse istituzioni.

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Il video che mostra la libertà da restrizioni degli osservatori internazionali in Cambogia a differenza di altre nazioni. Screenshot dal video di YouTube.

Ma il video non menziona che nel maggio del 2018, il governo ha emanato un codice di condotta per gli osservatori delle elezioni, che secondo alcuni media limiterebbe il lavoro dei giornalisti. Il codice impone ai giornalisti di non esprimere “opinioni personali e pregiudizi” o condurre interviste non autorizzate nei seggi elettorali.

Ed inoltre criminalizza la messa in diretta di notizie che potrebbero causare “confusione e mancanza di fiducia” nelle elezioni.

A proposito di tale regola, la International Federation of Journalists ha detto [4]: “Le ultime linee guida hanno privato i cambogiani di qualsiasi chance di ottenere informazioni vitali per prendere decisioni politiche informate”.

In un'altra parte del video, l'elezione viene propagandata come un evento pacifico “libero dalla disputa retorica”.

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Screenshot del video di YouTube

Il video non menziona il prakas, un regolamento inter-ministeriale emanato il 28 maggio 2018, che ha incrementato il controllo sul web e social media nella nazione. La nuova direttiva impose a diverse agenzie governative di bloccare i siti internet con contenuti considerati come “incitamenti, atti minatori alla solidarietà, discriminatori e con lo scopo di creare tumulti che mettano a rischio la sicurezza nazionale, il pubblico interesse e l'ordine sociale”.

Più di 116 gruppi civili della società cambogiana hanno firmato una dichiarazione che critica la prakas, argomentando che “minaccia la privacy e la libertà di espressione di tutti gli utenti di internet e social media in Cambogia, e che diminuisce lo spazio dedicato al dibattito pubblico, già limitato a causa di mesi di attacco alle libertà dei media”. Nella dichiarazione [5] si legge:

The order can be used to stifle all forms of public discussion in Cambodia. Virtually any opinion which authorities consider unacceptable could fall under its vague, sweeping criteria such as “breaking solidarity” or “undermining social order”.

L'ordine può essere utilizzato per soffocare tutte le forme di discussione pubblica in Cambogia. Praticamente qualsiasi opinione che le autorità considerino inaccettabile potrebbe ricadere sotto i criteri vaghi e ampi dello “spezzare la solidarietà” o “minare l'ordine sociale”.

Oltre ad attaccare l'opposizione, il governo di Hun Sen è stato anche accusato di minare la libertà di espressione dopo aver riempito di multe per evasione fiscale [6] radio locali e giornali che sono stati più critici nei confronti del partito al governo.

Queste multe hanno provocato la fine degli unici due quotidiani indipendenti del Paese: il Phnom Pehn Post e il Cambodia Daily. Dopo aver ricevuto bollette fiscali paralizzanti, il Daily ha cessato [7] le sue attività nel settembre 2017, mentre il proprietario del Post ha venduto il giornale [8] ad una società di pubbliche relazioni che ha lavorato per conto del governo.

Curiosamente, il video sottolinea anche che “l'affluenza degli elettori non è un fattore nel determinare il processo di democratizzazione”, citando anche il basso tasso di partecipazione al voto in paesi come gli Stati Uniti e la Francia. Queste dichiarazioni potrebbero essere state incluse in luce del fatto che il CNRP sta spingendo i suoi sostenitori e il pubblico a boicottare le elezioni.

Di fronte alle Nazioni Unite a fine giugno 2018, la Commissione Internazionale dei Giuristi ha così riassunto [9] le critiche dei gruppi per i diritti umani sul declino della democrazia in Cambogia:

Authorities continue to abuse the legal system to repress civil society, independent media, the political opposition, and increasingly, ordinary individuals.

The Government has threatened prosecution of any person calling for a boycott of the highly compromised elections. It has established a working group to monitor and control all information on websites and social media. Ordinary people are being arrested, charged and detained under a new lèse-majesté law.

Le autorità continuano ad abusare del sistema legale per reprimere la società civile, i media indipendenti, l'opposizione politica e sempre più individui comuni.

Il governo ha minacciato di perseguire penalmemte qualsiasi persona che chiami al boicottaggio delle elezioni altamente compromesse. Ha istituito un gruppo per monitorare e controllare tutte le informazioni sui siti web e social media; la gente comune viene arrestata, accusata e detenuta secondo la nuova legge sulla lesa maestà.

Di seguito è riportato il video [2] completo dell'Unità di stampa e di Reazione Rapida dell'Ufficio del Consiglio dei Ministri: