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Dopo l'eliminazione di Facebook, gli account dell'esercito del Myanmar si spostano sul social media russo VKontakte

Categorie: Asia orientale, Myanmar (Burma), Citizen Media, Diritti umani, Guerra & conflitti, Advox
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Screenshot dell'account VK del Capo delle Forze Armate del Myanmar.

Dopo essere stato eliminato da Facebook, il Capo delle Forze Armate del Myanmar si è affrettato ad aprire [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] un nuovo account sul social media russo VKontakte.

Il 27 agosto 2018, Facebook aveva annunciato la propria decisione di eliminare [3] in tutto 18 account e 52 pagine legate all'esercito birmano, incluso l'account del Generale Min Aung Hlaing, comandante supremo del Tatmadaw (l'esercito birmano). Le pagine avevano una presenza significativa su Facebook, con circa 12 milioni di sostenitori complessivi.

Appena effettuate le eliminazioni, l'ufficio del Capo delle Forze Armate ha creato un nuovo account [1] sul social media russo VKontakte e ha raggiunto 2000 sostenitori in 48 ore. La pagina ne conta più di 35 000 al momento della stesura di questo articolo.

Facebook ha giustificato la rimozione degli account militari sulla base del loro utilizzo del social media per promuovere la violenza etnica contro la popolazione Rohingya, tesi comprovata da una missione d'inchiesta delle Nazioni Unite. In un successivo rapporto, Facebook ha aggiunto di aver identificato sulla propria piattaforma una campagna propagandistica sotto copertura [4] dell'esercito birmano.

Il gruppo dell'ONU ha presentato una relazione accusando l'esercito del Myanmar di commettere un genocidio contro la popolazione Rohingya. I Rohingya sono un popolo di origine birmana che non viene riconosciuto né come gruppo etnico né come cittadino del Myanmar. L'anno scorso i conflitti e le operazioni militari nel nord ovest del paese hanno provocato lo spostamento [5] [it] di più di 700 000 abitanti [6] Rohingya, molti dei quali hanno trovato rifugio nel vicino Bangladesh.

Su Facebook l'ex consigliere presidenziale e scrittore Nay Zin Latt [7] ha sollecitato i suoi sostenitori ad aprire account su VKontakte. Il suo post [8] che accusava Facebook di essere un “dittatore” ha ottenuto più di 5000 mi piace e 1400 condivisioni [my]:

 VK ကိုပြောင်းကြပါ။ အာဏာရှင် FB ကို စွန့်ကြတော့။ အမျိုးသားရေးသမားတွေအတွက် ပိုသင့်တဲ့နေရာ။

Abbandonate il dittatore, FB. Passate a VK, un luogo più adatto ai patrioti [nazionalisti].

Il blog in forma anonima Myochit Monitor [9] aveva pubblicato un post intitolato La migrazione [nazionalista] di Myochit da Facebook [10], dove l'autore spiegava come gli account nazionalisti avevano reagito all'eliminazione da Facebook.

Scriveva:

…not being able to log on to social media and post your daily propaganda hurts your ego and ability to change public opinion. But the military is adapting well.

No doubt the reason Myochit are migrating to this Russian platform is the Facebook’s tightening of its policy. That means they are now spreading their hate freely on the site without any moderation.

… non poter accedere al social media e pubblicare la tua propaganda quotidiana colpisce il tuo orgoglio e la tua capacità di cambiare l'opinione pubblica. Ma l'esercito si sta adattando bene.

Senza dubbio, la ragione per cui Myochit si sta spostando su questa piattaforma russa è per via della restrizione da parte di Facebook delle proprie norme. Ciò significa che adesso stanno spargendo il loro odio liberamente su questo sito, senza nessun controllo.

Il blogger sottolineava anche che molti organi d'informazione avevano aperto le loro pagine su VKontakte, sebbene non si sapesse se questi fossero account ufficiali.

Quando si tratta di social media e comunicazione online, Facebook è di gran lunga la piattaforma più popolare in Myanmar, perciò lo spostamento dell'esercito su VKontakte potrebbe non comportare una ricostituzione immediata di quel massiccio sostegno che Min Aung Hlaing ed altri capi militari avevano prima.

La decisione di Facebook di eliminare gli account degli ufficiali militari birmani ha incontrato varie reazioni online. Alcuni l'hanno elogiata come intervento tempestivo per fermare la diffussione dell'incitazione all'odio. Ma alcuni hanno anche sollevato la questione della censura [11] e se ciò fosse conforme o meno con le norme di Facebook sulla rimozione degli account.

VKontakte sarà una piattaforma più ospitale per questi account? Non necessariamente. Nonostante l'interpretazione di Myochit Monitor, Vkontakte (similmente a Facebook) proibisce contenuti che “propagandizzano e/o contribuiscono all'ostilità o all'odio razziale, religioso, etnico e che propagandizzano il fascismo o la superiorità della razza.” Altra somiglianza con Facebook: la società russa non è nota per attuare le proprie Condizioni di Servizio [12] in modo coerente e trasparente.

Il tempo ci dirà se questa strategia contribuisce agli interessi dell'esercito.


Questo articolo è stato scritto da un collaboratore che desidera rimanere anonimo per motivi di sicurezza.